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Aspettando l'EIMA

Eima anni Ottanta: dibattiti, innovazione, e nuove specializzazioni

Il secondo decennio di vita di Eima vede la manifestazione consolidarsi e crescere sino a diventare un importante punto di riferimento per il mercato e il confronto politico, economico e tecnico di settore. Nascono il Concorso per le novità tecniche, il Club of Bologna ed Eima Zootech

di Patrizia Menicucci
Marzo - Aprile 2014 | Back

Nella sua seconda decade di svolgimento, fra il 1980 e il 1989, Eima continua a crescere e vede confermata l’efficacia della sua formula espositiva; sul fronte dei puri numeri passa dai 1.190 espositori (249 esteri) di inizio decennio ai 1.440 (più di 300 gli stranieri) di fine periodo. In crescita anche, nello stesso lasso di tempo, i visitatori, passati da 68.000 ad oltre 80.000 con un vistoso aumento degli operatori non italiani che dai 3.400 iniziali arrivano a  superare le 8.000 presenze.

Per quanto riguarda spazi e gamma merceologica, a partire dall’XI edizione si registra un aumento della superficie espositiva netta, che passa da 68.000 mq a 72.000, per attestarsi sui 92.000 a partire dal 1982 grazie alla disponibilità, negli anni citati, di nuovi padiglioni al coperto; mentre la tipologia dei prodotti esposti passa da 480 a oltre 700 voci, con 15.000 macchine esposte nell’ultima edizione presa in considerazione, per un valore stimato allora in oltre 50 miliardi di lire.

Relativamente all'andamento del mercato delle macchine agricole nel periodo considerato, il 1980 rappresenta il momento di massima espansione in Italia - 65.000 le trattrici immatricolate in quell'anno, il numero piu' alto di sempre - mentre negli anni successivi si registrano flessioni nelle vendite che dopo una breve pausa nell'85 iniziano a risalire nel 1989.

Dalla documentazione fieristica dei primi anni Ottanta - soprattutto dal catalogo-guida che continua ad essere arricchito nei contenuti per rappresentare, oltre che un ausilio nei giorni di svolgimento della rassegna, anche uno strumento conoscitivo della realtà produttiva di macchine e attrezzature per l’agricoltura - si evince quello che continua ad essere lo spirito che anima gli organizzatori della rassegna. “L’Eima, voluta dai costruttori italiani di macchine per l’agricoltura e patrocinata dall’Unacoma, è la piattaforma ideale per la presentazione delle nuove macchine ideate nel mondo per introdurre nell’attività agricola le tecnologie avanzate atte a facilitare e razionalizzare il lavoro dei campi e gli allevamenti incrementandone la produttività "; ed ancora: “Siamo profondamente convinti che per vincere la sfida della fame nel mondo, la meccanizzazione rappresenta la strada obbligata per quello sviluppo agro-alimentare moderno che sia nei paesi industrialmente avanzati  come in quelli emergenti, è ormai l’obiettivo prioritario delle società civili nei vent’anni che ci separano dal 2000“.

Nella sintesi dellla rassegna stampa di Eima 1982 si trovano citazioni da numerose agenzie di stampa, quotidiani, riviste di stampa specializzata italiana ed estera, per un totale di circa 40 testate. Giancarlo Zanfrognini scrive su Il Giornale del tempo,  a conclusione di quell'edizione “All’Eima va  attribuito oltre agli altri meriti, quello di aver contribuito alla diffusione dell’immagine del “made in Italy” nei  paesi interessati all’importazione di macchine agricole italiane”.

Nel 1986 nasce il Concorso Unacoma per le novità tecniche - che quest'anno festeggia il 25mo anniversario - per valorizzare i prodotti innovativi presentati dai costruttori presenti ad Eima: undici i riconoscimenti assegnati nella prima edizione.  Il regolamento del Concorso prevede che i vincitori vengano scelti da un comitato scientifico, composto da docenti universitari e da rappresentanti del mondo dei costruttori, per mezzi e dispositivi che devono essenzialmente rispondere ai seguenti criteri: avere un uso agricolo, essere inediti, presentare elementi di novità “sia nel loro principio di insieme che in uno o più elementi importanti”, esprimere progressi in funzionalità, utilizzazione e concezione tecnica. 

Sempre in tema di innovazione, per Eima 1987 viene realizzata una grande mostra dedicata ai risultati della ricerca di comparto, portata avanti da università e centri italiani al fine di stimolare il potere pubblico all’avvio di un nuovo progetto di ricerca nel settore; così come fatto negli anni ’70 e i cui risultati sono stati  illustrati nel corso di un evento ospitato ad Eima 1981. All’iniziativa, che accoglie 30 prototipi e 44 poster e che si svolge nel quadriportico del nuovo centro servizi BolognaFiere, viene anche dedicato un dettagliato catalogo a colori.

Sul fronte convegnistico Eima diventa sempre di più un luogo di dibattito e confronto ed ogni annualità registra la trattazione di temi di attualità o di provvedimenti relativi al settore. Si ricordano alcuni dei titoli di tavole rotonde di quegli anni: “Progetto Meccanizzazione anni 90” (1983), “Un progetto per la meccanizzazione agricola del secondo millennio: opinioni a confronto” (1985), "Donna e macchina per lo sviluppo della moderna impresa agricola" (1985), organizzato in collaborazione con le rappresentanze femminili delle organizzazioni professionali agricole, tema che negli anni successivi verrà approfondito più volte. Nel 1986, nell’ambito dell’incontro “La politica dei fattori per l’agricoltura: la meccanizzazione”, l’allora ministro dell’Agricoltura, Filippo Maria Pandolfi, a pochi giorni di distanza dall’approvazione della Legge pluriennale di spesa per gli interventi programmati in agricoltura (n. 752 dell’8.11.86), annuncia ad Eima che sarebbe ammontata ad almeno  500 miliardi di lire l’entità dell’intervento pubblico previsto dall’86 al 90 per il rinnovo del parco meccanico-agricolo del nostro paese.

Nel 1987 l’Eima ospita poi il Simposio Internazionale sulla Meccanizzazione agricola (13/14 novembre), tavolo di confronto a livello “globale” sul futuro della meccanizzazione fra esponenti qualificati del mondo accademico-scientifico, delle industrie costruttrici, del mondo istituzionale e professionale agricolo, per delineare le ipotesi di tendenze del settore per il futuro, in funzione del trend delle diverse agricolture. Prendono parte all’incontro 34 esperti da 17 paesi: francese, inglese, spagnolo e italiano, le lingue ufficiali dell’incontro. Dal Simposio nasce l’idea di dare vita ad un organismo di esperti del settore per lo scambio di informazioni sulle problematiche della meccanizzazione e per indagini e studi finalizzati a delineare le prospettive del comparto, in funzione dei bisogni dell’agricoltura nelle diverse aree del mondo, che ad ogni edizione di Eima si incontrino per fare il punto sulla situazione e le tendenze della ricerca internazionale. Nasce così il Club of Bologna – Strategies for the development of agricultural mechanization – promosso da Unacoma e istituito ufficialmente ad Eima 1988, che tiene il primo dei suoi meeting annuali nell'edizione del 1989 affrontando vari temi fra i quali lo stato dell’arte della meccanica agricola in Francia, Giappone, Italia e Regno Unito, e l’applicazione dell’elettronica ai mezzi agricoli.

L'edizione del ventennale, svoltasi dall'8 al 12 novembre 1989, registra una serie di iniziative che oltre a festeggiare l'importante traguardo raggiunto vogliono fare un bilancio non solo della manifestazione ma anche del  mercato di riferimento. "Vent'anni di Eima, vent'anni di meccanizzazione" è il titolo di un convegno e di una pubblicazione realizzati in quell'anno. L'incontro si svolge l’11 novembre e vede la partecipazione del presidente Unacoma Giancarlo Vezzalini, del Ministro dell’Agricoltura Calogero Mannino, e dell’Amministratore Delegato Fiat, Cesare Romiti. Nel corso del dibattito vengono analizzati i risultati raggiunti dal settore agricolo nell’ultimo ventennio anche grazie alla meccanizzazione agricola: con una diminuzione dell’8% dalla SAU e il 50% in meno di addetti le aziende del primario italiano sono  riuscite ad aumentare di un terzo la produzione agricola; l’industria italiana delle macchine agricole ha contribuito per l’80% al raddoppio del parco nazionale italiano e ha portato il livello delle esportazioni a circa il 50% contribuendo nel 1988 alla bilancia commerciale per 2.170 miliardi. Il volume celebrativo ripercorre invece - con testi e immagini - le tappe più' importanti della rassegna e della meccanizzazione italiana, con i contributi dei presidenti Unacoma/Eima succedutisi sino ad allora (Giovanni Nasi, Pietro Laverda e Giancarlo Vezzalini), con interviste ai componenti del consiglio direttivo Unacoma in carica, e con l'analisi degli aspetti storici, politici, sociali, economici e tecnici della meccanizzazione, con contributi curati rispettivamente di Giovanni Martirano, Massimo Bartolelli e Pietro Piccarolo.

In quell'anno Eima registra, infine, uno sdoppiamento con la nascita di Eima Zootech,  rassegna specializzata in macchine per allevamenti zootecnici che in contemporanea all'esposizione bolognese si tiene nel nuovo quartiere fieristico di Modena. La manifestazione, organizzata in collaborazione con l’ente fieristico bolognese, sotto la cui egida ricadeva anche la struttura modenese, e l’A.N.C.O.Zoo (Associazione dei Costruttori di opere di ingegneria zootecnica) consente all’Eima tradizionale di avere un maggiore spazio, riuscendo così a soddisfare un numero maggiore di richieste, e la qualifica ulteriormente grazie alla proposta di un evento che raccoglie in un contesto specifico le tecnologie per tutte le tipologie di allevamento. Cinque i settori merceologi che caratterizzano la nuova rassegna - macchine per allevamenti avi-cunicoli, bovini-ovini e caprini, ittici, suini e per la trasformazione aziendale dei prodotti, nonche' macchine diverse per allevamenti - 215 gli espositori  e  oltre 8.700 i visitatori  presenti.

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