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Il contoterzismo, un fenomeno europeo

Secondo i dati forniti dalla "Guida al contoterzismo europeo", prodotta dalla Confederazione europea delle imprese agromeccaniche (Ceettar), sono 150 mila i contoterzisti agricoli rurali e forestali che operano all'interno dell'UE e oltre 600 mila le persone occupate a livello comunitario nel settore

di Piero Balzani
gennaio 2016 | Back

«Attraverso l’offerta di servizi agli agricoltori, ai proprietari terrieri ed al mondo rurale, i contoterzisti aiutano realmente a venire incontro a numerosi bisogni della società civile, compresa la fornitura di derrate alimentari e di legname, come prodotto primario per l’impiego nelle costruzioni, nella produzione di energia, nell’industria della carta, nello sviluppo del territorio e nel mantenimento delle aree naturali. É quindi ormai venuto il tempo per far luce sui contoterzisti e su cosa essi fanno».

Così la Ceettar (Confederazione europea delle imprese agromeccaniche) ha presentato verso la fine del 2015 la prima edizione di una guida al contoterzismo europeo, che cercherà di mantenere aggiornata regolarmente. L’indagine condotta dalla Confederazione si fonda su dati stimati, in base ai quali dovrebbero essere circa 150.000 i contoterzisti agricoli, rurali e forestali che operano all’interno dell’Unione Europea. Poiché il settore è dominato da piccole e medie imprese, la Ceettar valuta inoltre che siano 600.000 le persone direttamente occupate nel settore a livello comunitario, dirigenti e lavoratori autonomi compresi. I servizi forniti al comparto agricolo e forestale coprono un’ampia varietà di lavorazioni e di professioni e comprendono tutti tipi di operazioni agricole, dalle lavorazioni al terreno alla fertilizzazione, dalla raccolta ai trasporti e ai servizi per gestione agricola e zootecnica. Ciò si aggiunge all’ampia gamma di servizi di manutenzione e gestione del territorio rurale.

 

I numeri parlano

Metà del lavoro regolare del settore risulta essere svolto dai contoterzisti e, per alcune attività di raccolta, questo può arrivare all’80 o 90%. A tale proposito la Ceettar cita alcuni esempi: oltre il 65% delle aziende agricole a seminativo e il 75% di quelle zootecniche si rivolge ai contoterzisti che, nella sola raccolta della barbabietola da zucchero, coprono una superficie di oltre 250.000 ettari; in Germania, gli agromeccanici raccolgono ed insilano circa il 90% del mais; solo per questa coltura, si parla di 1.350.000 ettari e 54 milioni di tonnellate di prodotto; in Irlanda, oltre l’80% dei 25 milioni di tonnellate di insilati prodotti sono raccolti annualmente dalle imprese agromeccaniche; in Italia, i contoterzisti svolgono le lavorazioni al terreno su oltre un milione di ettari, mentre  i servizi agromeccanici per i seminativi sono vicini ai 2,5 milioni di ettari; nei Paesi Bassi, i contoterzisti curano la manutenzione di 10.500 km di strade e di 140.000 km di corsi d’acqua di diversa entità; nel settore forestale, quasi il 70% dei lavori forestali (manutenzione, abbattimento ed esbosco del legname) in Europa è di pertinenza del contoterzismo.

 

Sei miliardi all’anno

All’interno di questo contesto, altamente competitivo, i contoterzisti agricoli, rurali e forestali sono continuamente impegnati ad adottare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Ciò significa che, nell’ambito della filiera, offrendo servizi che non possono essere realizzati senza l’impiego di attrezzature all’avanguardia, queste imprese hanno bisogno di un parco macchine efficiente dotato delle ultime novità, che possa garantire il completamento del lavoro ai livelli qualitativi e quantitativi più elevati. Stando alle ricerche condotte dalla Ceettar, il settore investe complessivamente quasi 6 miliardi di euro all’anno. Questa “capitalizzazione” indica che sono proprio i contoterzisti a rendere applicabili le nuove tecnologie nel settore primario: agricoltura di precisione, agricoltura 4.0 e agricoltura intensiva sostenibile sono concetti che sono già stati introdotti nella pratica agricola corrente o sono in corso di diffusione. I contoterzisti in sostanza assicurano tecnologie d’avanguardia a prezzi concorrenziali e allo stesso tempo sono in grado di operare in modo flessibile, sulla base dei contratti di appalto, mentre i loro clienti possono usufruire dei servizi di cui necessitano proprio nel momento giusto. In più, gli agricoltori non devono investire in macchine di proprietà e possono evitare alcuni rischi finanziari, il che è più che mai importante per i giovani agricoltori.

 

Formazione

Proprio in virtù di questa dimensione innovativa, questi contoterzisti si caratterizzano anche per l’impiego di manodopera qualificata e di professionisti esperti. Infatti, se si vogliono adottare le innovazioni tecnologiche, sono necessari dipendenti formati e qualificati, capaci di imparare nuove abilità professionali. Addirittura, in diversi Stati membri sono già operativi oppure sono in corso di introduzione programmi di formazione professionale ufficialmente riconosciuti. La combinazione di questi due fattori rende quindi necessario per il contoterzista garantire la qualità dei servizi prestati. Per questo la certificazione, ancorché non obbligatoria in alcuni casi, è una pratica comune in gran parte del settore agromeccanico. A dispetto dei vincoli normativi e delle lavorazioni soggette a certificazione, infatti, il settore agromeccanico è consapevole del valore aggiunto che può offrire e la certificazione garantisce che il cliente riceva realmente il livello di servizio che merita, attraverso la promozione di specifici standard di servizi agromeccanici professionali. Allo stesso tempo stimola standard elevati in termini di salute e sicurezza, rafforzando la conformità con le norme di tutela ambientale.

I contoterzisti poi offrono importanti servizi agli enti pubblici, rispettando le norme di sicurezza sulle strade e nella manutenzione di infrastrutture, strade e corsi d’acqua. L’imprevedibilità del clima degli ultimi anni ha mostrato in diverse occasioni che, in condizioni meteo invernali critiche, si rischia ad esempio il blocco totale del traffico, se non si può contare sullo sgombero della neve e sui servizi antighiaccio. Molti terzisti si sono specializzati nella manutenzione di vie di comunicazione e corsi d’acqua e curano, durante l’intero anno, tutti i tipi di aree verdi. Nel settore forestale, infine, il ricorso ai contoterzisti garantisce anche un maggior valore aggiunto del prodotto finale, aiutando a migliorare il valore economico del legname ed a limitare i volumi di immagazzinamento.

Sfide future

Nonostante sia poco conosciuto all’opinione pubblica e a chi prende le decisioni politiche, da molto tempo il contoterzismo agricolo, rurale e forestale è un partner fondamentale per il settore agricolo e forestale. Questa mancanza di profilo ostacola seriamente il riconoscimento del contributo dato dal contoterzismo e porta a una concorrenza sleale, che prevale in numerosi Paesi europei. Questa concorrenza sleale si colloca in una zona grigia, nella quale i servizi sono prestati al di fuori di ogni regola da soggetti non agromeccanici, di pari passo con un trattamento diseguale fra aziende equivalenti, in termini di finanziamenti pubblici legati alla politica agricola comunitaria.

Altre difficoltà ancora da risolvere riguardano la circolazione su strada delle macchine agricole e forestali (problema sostanziale per i contoterzisti, che devono viaggiare di frequente) e l’accesso al credito.

Infine, anche se il numero dei posti di lavoro nell’agricoltura tradizionale sia in costante calo, il contoterzismo agricolo rappresenta ora un nuovo settore e in continuo sviluppo, che sta creando posti di lavoro qualificati e offrendo opportunità di formazione professionale. Per tenere il passo con questi sviluppi il settore deve garantire che questa professione continui ad attirare operatori qualificati, dato che le aspettative per i lavoratori sono costantemente in crescita e questo richiede figure di talento di difficile reperimento.

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