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Normative

La "madre" di tutte le omologazioni

Il Regolamento 167/2013, pubblicato lo scorso anno dall'Unione Europea e noto come "Mother Regulation", è il nuovo riferimento normativo per l'omologazione comunitaria delle macchine agricole; si applicherà a partire dal 2016 a tutti i trattori ed alle macchine agricole trainate. Diamo uno sguardo ai suoi contenuti e alle principali novità introdotte, rispondendo ad alcune semplici domande

di Stefano Pagliarani
Luglio - Settembre 2014 | Back

La “madre” di tutte le omologazioni

di Stefano Pagliarani

Il Regolamento 167/2013, pubblicato lo scorso anno dall’Unione Europea e noto come “Mother Regulation”, è il nuovo riferimento normativo per l’omologazione comunitaria delle macchine agricole; si applicherà a partire dal 2016 a tutti i trattori ed alle macchine agricole trainate. Diamo uno sguardo ai suoi contenuti e alle principali novità introdotte, rispondendo ad alcune semplici domande

L‘omologazione è il riconoscimento ufficiale, da parte di un’Autorità o di un Ente preposto, della conformità di un veicolo o di un suo componente ad una specifica tecnica o regolamento. Prima di immettere il prodotto sul mercato, e quindi prima che arrivi in mano all’utilizzatore finale, il costruttore deve farsi carico della sua “omologazione”: un ente terzo verifica che esso sia progettato e costruito rispettando determinate prescrizioni. In Italia questo ruolo è ricoperto dal Ministero dei Trasporti e dai Centri Prova Autoveicoli (CPA). Il costruttore deve inoltre garantire la conformità al tipo omologato, dimostrando al suddetto ente che durante la produzione in serie le caratteristiche originarie vengono mantenute. Storicamente l’omologazione nasce per regolamentare la circolazione stradale di tutti i veicoli: dunque non solo auto, camion e motocicli, ma anche trattori, rimorchi e macchine agricole. Oltre ai veicoli completi vengono poi omologati anche alcuni componenti o sistemi cruciali per il loro funzionamento: ad esempio il motore, l’impianto frenante e quello di sterzo, il gancio di traino e, nel caso dei trattori, la struttura di protezione anti-ribaltamento (ROPS).

Passato, presente e futuro: cosa è cambiato

Fino a pochi decenni fa l’omologazione era gestita in maniera indipendente dai vari Stati Europei, con modalità e procedure proprie. Poi il mercato ed i suoi attori hanno (giustamente) sentito l’esigenza di uniformare ed unificare l’omologazione, quantomeno a livello comunitario. Così l'Europa ha iniziato a scrivere le sue regole (direttive), via via più sofisticate e complesse, seguendo la naturale evoluzione tecnologica dei veicoli, partendo dal mondo automotive, ma occupandosi sempre più delle macchine agricole ed in particolare dei trattori. Oggi la direttiva quadro 2003/37/CE, assieme ad altre direttive “figlie” correlate, stabilisce nel dettaglio le prescrizioni omologative per i trattori a ruote con velocità massima fino a 40 km/h. Tutte le altre omologazioni “agricole” restano a discrezione e competenza degli Stati membri. Il nuovo “Regolamento Madre”, pubblicato nel marzo 2013, si pone due obiettivi molto più ambiziosi: da un lato coprire molte più tipologie di macchine e dall’altro adeguare le regole omologative ad un progresso tecnologico che (per fortuna) non si arresta mai.

A quali macchine si applica?

Per prima cosa il nuovo regolamento è applicabile a tutte le tipologie di trattori, indipendentemente dalla loro velocità massima (che non viene specificata) e dal loro sistema di trazione. Dunque non più solo 40 km/h e non più solo ruote, ma anche cingoli. Ogni tipo di trattore rientra nel campo di applicazione e può ricevere, se conforme, un’omologazione riconosciuta dai 28 Paesi che fanno parte dell’Unione Europea. Occorre però fare una precisazione importante: le norme di omologazione riguardano il prodotto e le sue caratteristiche costruttive; le norme per la circolazione stradale riguardano invece anche il suo utilizzo. I vari Paesi conserveranno il diritto di regolamentare la circolazione sul loro territorio nazionale, ponendo dei limiti sulla velocità, sulla massa, sulle dimensioni, ecc. Per fare un esempio concreto, il trattore omologato a 60 km/h (ed il suo conducente!) dovrà comunque rispettare i limiti di velocità imposti a livello nazionale o locale, esattamente come accade per auto, moto e camion. Da segnalare che il Regolamento 167 tratta anche l’omologazione dei rimorchi e di tutte le altre macchine agricole trainate (ad esempio irroratrici, imballatrici, ecc.). Questa è una novità assoluta, in quanto ad oggi sui veicoli trainati esistono solo disposizioni nazionali, molto diverse e spesso incompatibili tra loro; basti pensare ai dispositivi di traino (occhioni) o all’impianto di frenatura. Tuttavia per i trattori a ruote questa nuova omologazione sarà obbligatoria, mentre per i cingolati e per i veicoli trainati il Costruttore potrà scegliere tra l’omologazione europea, con prescrizioni armonizzate e riconosciute a livello comunitario, oppure l’omologazione nazionale presso i vari Stati membri, con validità limitata al loro territorio.

Come è strutturato e di cosa tratta il “Regolamento Madre”

Il Regolamento 167 è costituito da 78 articoli che disciplinano i vari aspetti dell’omologazione: il campo di applicazione, gli obblighi degli Stati membri e dei costruttori, le procedure di base e la validità dell’omologazione, le disposizioni per l’immissione sul mercato e l’immatricolazione dei veicoli, quelle per la sorveglianza di mercato (a tutela degli utilizzatori), il riconoscimento di altre normative internazionali come i Regolamenti UNECE ed i Codici OCSE. Il cuore del regolamento è però rappresentato dagli articoli 17, 18 e 19, ovvero l’elenco dei (numerosi!) aspetti tecnici che devono essere trattati dall’omologazione: le prescrizioni costruttive e funzionali, quelle per tutelare la sicurezza dell’operatore e quelle per rispettare l’ambiente (emissioni acustiche ed allo scarico). Tutti i requisiti tecnici di dettaglio relativi ai suddetti aspetti saranno sviluppati in alcuni regolamenti “figli” (detti in gergo legislativo Atti Delegati), attualmente in corso di definizione presso la Commissione Europea. Tali regolamenti verranno pubblicati ufficialmente ad inizio 2015, ma la discussione è ormai ad uno stadio molto avanzato ed i contenuti sono pressoché noti.

Quando e come entrerà in vigore il Reg. 167/2013

Il Regolamento è teoricamente già in vigore (da marzo 2013), ma si applicherà, cioè sarà operativo, dal 1° gennaio 2016. A partire da tale data esso verrà utilizzato per l’omologazione europea delle macchine agricole. Nel caso dei trattori a ruote e dei relativi componenti, dal 1° gennaio 2016 il Regolamento Madre sarà obbligatorio per il rilascio di tutte le nuove omologazioni, mentre dal 1° gennaio 2018 esso sarà vincolante per l’immissione sul mercato e l’immatricolazione. Molto probabilmente vi saranno ricadute anche per i veicoli con possibilità di omologazione nazionale, in quanto i vari Stati membri difficilmente potranno ignorare le nuove disposizioni comunitarie e (auspicabilmente) saranno incentivati ad adeguare le relative regole nazionali. Dunque il Regolamento 167 si presenta come un vero “giro di boa”, un salto in avanti che comporterà un super-lavoro per tutti gli addetti alle omologazioni. In particolare l’impegno sarà a carico dei costruttori, che nel giro di due anni dovranno aggiornare e ri-omologare tutta la loro produzione.

Focus trattori: quali sono le novità principali

Nonostante l’ampio campo di applicazione, dal punto di vista tecnico, i trattori restano sempre il core-business del Regolamento Madre. Buona parte dei requisiti tecnici sono relativi proprio alla macchina simbolo dell’agricoltura. Le novità introdotte in omologazione sono tante e riguardano gli aspetti più disparati. Ecco l’elenco di quelle più significative.

-          Freni. La complessità ed il livello di sicurezza degli impianti di frenatura fanno un deciso passo in avanti, divenendo di fatto equiparabili a quello dei veicoli stradali. Aumentano le prestazioni, ovvero le decelerazioni minime imposte, e quindi si riducono gli spazi di frenata. Vengono migliorati e armonizzati i dispositivi per la frenatura del rimorchio, sia nella variante pneumatica che in quella idraulica. Ed arriva l’elettronica con parole come ABS ed EBS; a partire dal 2020 l’ABS sarà infatti obbligatorio su tutti i trattori con velocità superiore a 40 km/h.

-          Postazione di guida e comandi. Si punta ad avere un ambiente di lavoro più confortevole, definendo requisiti sull’ergonomia ed il posizionamento di tutti i comandi, sia quelli a bordo che quelli esterni (che popolano ormai i moderni parafanghi).

-          Più sicurezza per l’operatore. Vengono introdotte alcune nuove logiche a tutela dell’utilizzatore, in particolare nella fase di avviamento motore e abbandono (o sosta) del veicolo.

-          Nuovi componenti omologati. I vetri, il clacson, gli specchi retrovisori, le cinture, gli pneumatici e le luci dovranno essere omologati secondo gli stessi standard internazionali del mondo automotive (Regolamenti UNECE).

-          La specificità dei cingolati. Le peculiarità dei cingolati vengono finalmente riconosciute definendo requisiti ad-hoc, in particolare per i cingoli in metallo.

È però doveroso menzionare anche alcune autorevoli conferme, ovvero i punti su cui le attuali prescrizioni sono state mantenute: le strutture anti-ribaltamento ROPS (con il riferimento ai Codici OCSE), i sedili, le prese di forza (PTO), i ganci di traino e le zavorre.

Le altre macchine agricole

Per quanto riguarda i veicoli trainati, non solo sono presenti, ma vengono finalmente coperti ed armonizzati i loro aspetti chiave.

-          Frenatura. Gli impianti (pneumatici ed idraulici) saranno unificati a livello europeo, compatibili e con lo stesso livello di sicurezza dei nuovi trattori.

-          Luci. I requisiti derivano da quelli dei rimorchi industriali.

-          Dispositivi di traino. Le varie tipologie sono codificate in abbinamento a quelle previste sul trattore.

-          Masse e dimensioni. In merito alle masse, viene stabilito (come per i rimorchi industriali) un comune denominatore europeo; sarà infatti possibile omologare rimorchi da 10, 18, 24 e 32 tonnellate rispettivamente per 1,2, 3 o 4 assi. Per tutte le macchine trainate diverse dai rimorchi la larghezza massima passa inoltre da 2,55 a 3 m.

Si conclude così questo breve excursus nel mondo delle omologazioni agricole. Ora non resta che augurare buon lavoro a tutti gli addetti, attendere il 2016 e vedere se il Regolamento Madre avrà partorito dei buoni figli…

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