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Reportage

Le imprese agromeccaniche, una risorsa per l'agricoltura

Presentato nell'ambito di EIMA International il "Terzo rapporto sul contoterzismo". In calo il numero di aziende agricole, in crescita il ricorso ai servizi delle imprese agromeccaniche

a cura della Redazione
dicembre 2016 | Back

Negli ultimi trent’anni, in Italia, sono diminuite del 20% la superficie agricola utile (Sau) e del 24% quella agricola totale (Sat), e si è verificato un dimezzamento delle aziende. Un fenomeno che colpisce soprattutto le aree interne e collinari/montuose del Paese, a cui occorre porre rimedio.

Questo l’appello lanciato dal mondo delle imprese agromeccaniche durante la presentazione del “Terzo rapporto sul contoterzismo”, organizzata da Edagricole nell’ambito dell’EIMA, nel corso della quale è stato affrontato anche il problema dell’esclusione dei contoterzisti dai finanziamenti della Pac.

Dal 1982 a oggi l’abbandono dell’agricoltura ha riguardato soprattutto le aree di montagna, con un -60% di aziende e -34% di Sat, a seguire la collina con -47% di imprese e -23% di Sat, infine la pianura con -42% e -11%. In Italia, su un totale di 1,6 milioni di aziende agricole, quelle che usano i servizi del contoterzismo sono 540 mila (33%), per un totale di oltre 4 milioni di ore lavorate l’anno. L’affido completo è più sviluppato al sud, quello parziale al centro-nord. L’Italia ha ancora aziende agricole troppo piccole per dimensioni (la media è 7 ettari), ma ci sono zone come l’Emilia-Romagna dove la media sta raggiungendo i 20 ettari e negli ultimi tempi stanno crescendo quelle superiori a 30, considerato un elemento che può favorire migliori economie di scala. Per dare ossigeno al settore si possono sfruttare le opportunità del piano Industria 4.0, che offre strumenti molto flessibili a chi vuole investire in nuove tecnologie. Nel corso dell’incontro il responsabile delle politiche comunitarie di FederUnacoma Marco Pezzini ha ribadito come la meccanizzazione agricola debba essere considerata parte integrante del sistema agricolo e non come qualcosa di estraneo e indipendente. Altre opportunità per lo sviluppo del contoterzismo possono arrivare dal piano triennale del Cipe, pensato per evitare lo spopolamento delle aree interne dell’Italia, dove negli ultimi trent’anni si è perso il 47% della suinicoltura, il 43% della cerealicoltura e il 48% dell’allevamento dei bovini da latte. In queste aree oggi si lavorano 650 mila ore l’anno in contoterzi, il 16% del totale del comparto.

Gli “oscar” del contoterzismo

Nell’ambito della grande kermesse della meccanica agricola si è svolta la prima edizione del premio “Il contoterzista dell’anno”. Sei le aziende premiate, una per ciascuna delle categorie previste nel concorso

 

Innovazioni Tecnologiche, Precision farming, Donne, Diversificazione, Giovani e Filiera agroalimentare. Sono queste le sei categorie di merito previste per la prima edizione del premio Il Contoterzista dell’anno, organizzato dalla rivista Il Contoterzista e celebratosi ad EIMA International in occasione della presentazione del terzo rapporto sullo sviluppo del contoterzismo. Le sei aziende vincitrici sono state selezionate da una giuria composta da membri del direttivo delle associazioni Unima e Confai, ma anche da una parte del comitato tecnico e della redazione del “Contoterzista”; il criterio usato dai giurati è stato quello di valorizzare la realtà imprenditoriale che più si è distinta in ciascuna delle categorie di appartenenza. Il riconoscimento per le Innovazioni Tecnologiche è andato all’azienda Agromeccanica Negroni Srl, che ha saputo affermarsi sul mercato puntando su digestato e biogas. La ditta Agro T. e C. Snc si è invece imposta nella categoria Precision Farming, per il forte impegno nell’agricoltura di precisione, reso possibile da attrezzature di ultima generazione, dotate di sistemi di guida satellitare e mappatura dei terreni per il controllo della distribuzione dei prodotti e delle rese alla raccolta. Rossella Guizzardi della Meccanica Guizzardi Snc si è poi imposta nella categoria “Donne” per la sua capacità, all’interno dell’impresa, di fare sistema con il territorio e con i clienti, mentre all’azienda contoterzista Speziali Antenore è stato assegnato il riconoscimento dedicato al tema della Diversificazione, per essere stata in grado di rafforzare la propria competitività grazie a una strategia di differenziazione produttiva. Per il settore Giovani è stato premiato Carlo Feletto, dell’omonima società trevigiana che, specializzata nella trinciatura, ha poi ampliato la propria offerta ai servizi in conto terzi per il vigneto. Il premio “Filiera Agroalimentare” è andato alla Petrini Snc, azienda marchigiana che ha saputo superare la crisi della bietola allargando il proprio business alla gestione delle aziende agricole e soprattutto ai contratti di filiera, tra cui quello con la Barilla relativo al conferimento di grano con ridotto apporto proteico.

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