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Macchine agricole, per nutrire il mondo

Il ruolo della meccanizzazione nella produttività del sistema agricolo e nella sicurezza alimentare è il tema scelto per l'incontro pubblico promosso dal Club of Bologna, in collaborazione con la prestigiosa Accademia dei Georgofili, che si tiene il 21 settembre al Teatro della Terra, presso il Parco delle Biodiversità a EXPO Milano

di Luigi Bodria
Luglio - Agosto - Settembre 2015 | Back

Il tema centrale proposto dall’Esposizione Universale di Milano, “Feeding the Planet, Energy for Life”, ha aperto un grande dibattito sul futuro alimentare del mondo e sul diritto di tutti ad accedere a risorse alimentari adeguate. Si tratta di una sfida globale in cui, da un lato, occorre mantenere e diffondere gli elevati valori di resa produttiva raggiunti dalle agricolture più avanzate nel rispetto dell’ambiente e salvaguardando le risorse del pianeta, e dall’altro, in particolare nelle aree meno avanzate, garantire a una popolazione mondiale in costante aumento la possibilità di produrre le risorse alimentari necessarie ai propri fabbisogni.

In entrambi i casi, le macchine agricole e la meccanizzazione svolgono un indiscutibile ruolo di primaria importanza e, per tale motivo, il Club of Bologna si riunisce eccezionalmente a Milano, in seduta aperta al pubblico, per discutere e mettere in luce gli aspetti di sostenibilità e sicurezza delle produzioni alimentari che solo una moderna e razionale meccanizzazione consentirà di perseguire su larga scala e per tutti.

Importanti esperti internazionali evidenzieranno come l’uso delle più moderne tecnologie nella meccanizzazione agricola consenta di produrre alimenti in modo sostenibile e sicuro e lo sviluppo di macchine semplici ed economiche costituisca un fondamentale mezzo per favorire la sicurezza alimentare nei paesi emergenti.

Peraltro, non va dimenticato che nel lungo percorso della società umana, iniziato circa 10.000 anni fa con la scoperta dell’agricoltura e dell’allevamento, lo sviluppo di attrezzi agricoli sempre più efficaci ha costituito per millenni il principale fattore di crescita e di sviluppo.

Grazie ad essi, infatti, è stato possibile aumentare la capacità produttiva del singolo individuo, rendendo disponibili surplus alimentari che hanno consentito di liberare forza lavoro per lo sviluppo e la crescita di settori diversi, determinando così la progressiva evoluzione e crescita economica della società.

Bisogna però giungere sino al 1700, con l’avvento della “età dei lumi” per vedere la nascita del pensiero scientifico moderno basato sulla “ragione” e l’inizio del grande cammino della scienza che ha così profondamente rivoluzionato il modo di vivere dell’uomo.

Nel Regno Unito agli inizi del ‘700 è stata realizzata la prima seminatrice a righe trainata e prende così avvio lo straordinario sviluppo della meccanizzazione che negli ultimi tre secoli ha portato ad aumentare di oltre cento volte la produttività del lavoro dell’uomo, consentendo a un singolo agricoltore di produrre gli alimenti necessari al sostentamento di 145 persone.

Vinta la sfida di massimizzare la capacità produttiva dell’uomo, ora la meccanizzazione si prepara ad affrontare la sfida del nuovo millennio: produrre in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

L’impetuoso sviluppo dell’informatica e della sensoristica degli ultimi decenni sta progressivamente trasformando le macchine da puri strumenti per aumentare la capacità di lavoro dell’uomo, a dispositivi “intelligenti” in grado di conoscere le caratteristiche del luogo in cui operano e a esse adattarsi. I sistemi GPS di geolocalizzazione consentono di creare mappe digitali delle condizioni dei suoli e dello stato delle culture (stadio vegetativo, contenuto di clorofilla, produzione, presenza d’infestanti, ecc.) sulla base dei quali sofisticati sistemi di regolazione  provvedono a ottimizzare la distribuzione dei diversi input colturali.

La capacità delle moderne macchine di ottimizzare i propri parametri funzionali rispettando con grande accuratezza le esigenze delle colture e dei terreni e limitando, così, ai valori minimi necessari l’impiego dei fattori produttivi, costituisce un passo fondamentale verso la sostenibilità ambientale dell’agricoltura.

Non meno importante è il contributo che lo sviluppo di una meccanizzazione appropriata può fornire per aiutare lo sviluppo delle aree dove persistono gravi problemi di povertà e di sottonutrizione. L’esperienza dei paesi industrializzati mostra che la crescita economica che origina dall’aumento dei rendimenti dal settore primario è oltre due volte più efficace ai fini del miglioramento delle condizioni generali di vita rispetto a quella che deriva da tutti gli altri settori.

Pertanto, nell’articolato quadro delle iniziative e delle strategie volte ad affrontare la sfida del futuro alimentare del pianeta, lo sviluppo armonico di tecniche di meccanizzazione avanzate e appropriate ai diversi contesti economici e sociali deve essere considerato un fattore di assoluta priorità.

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