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Mercato europeo: vendite in calo nel 2015

Secondo le stime del CEMA per il 2015, il mercato europeo dovrebbe registrare un calo delle vendite nell'ordine del 5-10%. Crisi politica in Ucraina, diminuzione dei prezzi delle commodity agricole e contrazione del reddito agricolo sono i principali fattori alla base di questo stop che segue comunque il boom messo a segno tra il 2011 e il 2013

a cura della Redazione
Gennaio/Febbraio 2015 | Back

Con un calo previsto di circa il 5-10%, il mercato europeo si appresta a vivere un 2015 di ridimensionamento rispetto ai brillanti risultati degli ultimi anni. Rispetto al 2014, le vendite nei due mercati principali, quello tedesco e quello francese, sono previste in calo rispettivamente del 7% e del 10%; e la tendenza di altri mercati chiave, quali Gran Bretagna e Paesi Bassi, non dovrebbe essere troppo dissimile, con una contrazione del 5% per il primo e del 5-10% per il secondo. Le stime per il 2015 – diffuse dal Comitato dei costruttori europei CEMA – fanno seguito ad una diminuzione complessiva delle vendite, pari al 5-10%, registrata in Europa rispetto al 2013. Da segnalare al riguardo come la riduzione delle vendite nell'area CSI sia determinata dalla crisi politica in Ucraina e dalle restrizioni alle importazioni di mietitrebbie e commodity agricole in Russia. In generale, i motivi principali della flessione del mercato europeo delle macchine agricole sono riconducibili a fattori ciclici – l'attuale trend negativo deve essere analizzato alla luce del boom di vendite avutosi tra il 2011 e il 2013 – e alla riduzione dei prezzi di cereali e latte, e in generale alla contrazione del reddito agricolo che determina un clima poco favorevole agli investimenti e limita la capacità di acquisto di nuovi macchinari. Da sottolineare, inoltre, che le nuove norme relative ai pagamenti PAC, in vigore dal 2015, renderanno lo scenario ancora più incerto.

Previsioni per i diversi segmenti di mercato.

Le stime CEMA per il 2015 differiscono a seconda dei segmenti di mercato. Per quanto riguarda i trattori, già nel 2014 le immatricolazioni sono variate molto da Paese a Paese. Francia e Austria hanno registrato il calo più significativo, pari – rispettivamente – al 22% e al 19%, mentre sono cresciute Spagna (+13%), Belgio (+11%) e Turchia (+15%). Germania, Italia, Gran Bretagna e Paesi Bassi hanno visto diminuire la domanda di una percentuale di poco inferiore al 2%. Complessivamente, nell'anno appena trascorso, il numero di trattori immatricolati in Europa è diminuito del 4,4%. E sempre in tema di trattori i dati confermano il trend positivo per le gamme di alta potenza. In tutti i Paesi “dell'area CEMA”, tranne la Spagna, il 2015 dovrebbe ancora caratterizzarsi per una leggera diminuzione delle immatricolazioni, a fronte di una flessione complessiva stimata intorno al 5%. In negativo anche il settore delle mietitrebbie, che nel 2014  segna una pesante battuta d'arresto dovuta ad una contrazione della domanda in Germania, Francia, Turchia, Gran Bretagna e Italia. Per il 2015 gli analisti prevedono un ulteriore stop nella maggior parte dei Paesi europei, con l'eccezione di Italia e Turchia dove è attesa una moderata ripresa del mercato.

Un 2015 all'insegna della prudenza anche secondo il “Barometro”

Le aspettative di mercato per il 2015 trovano conferma anche nell'ultima edizione del BusinnesBarometer, l'indagine di clima realizzata dal CEMA con cadenza mensile. Mentre l'indice mensile è stato in caduta fin dal gennaio 2014, nel mese di dicembre la tendenza al ribasso ha rallentato fino a fermarsi.Per quanto riguarda invece le previsioni di fatturato totale per l'anno in corso, il 36% dei costruttori europei si aspetta un aumento, il 13% delle aziende ritiene che non subirà variazioni significative, mentre il 51% si attende un'ulteriore flessione per tutto il 2015. Il Business Barometer si basa su opinioni espresse da un ampio campione di costruttori in rappresentanza di tutte le principali categorie di prodotto e costituisce un “trend indicator” dell'attuale mercato e prefigura il fatturato prevedibile per i prossimi sei mesi.

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