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Reportage

Merlo, sistemi avanzati e novità di gamma

Le novità che Merlo ha presentato ad Agritechnica 2013, sono il frutto di un innovativo sistema produttivo. Le soluzioni innovative presentate ad Hannover saranno disponibili su tutte la gamma di telescopici dell'azienda piemontese, a partire dai Turbofarmer e Multifarmer

a cura della Redazione
dicembre 2013 | Back

Nasce ad Agritechnica 2013 la nuova generazione di telescopici Merlo. Contenuti innovativi dal punto di vista del design, della progettazione e della produzione. Lo stabilimento di Cuneo è stato completamente rinnovato per poter accogliere le nuove tecnologie: ogni organo principale della macchina è prodotto e montato in sottogruppi e collaudato internamente, al fine di garantire la massima qualità prima di essere trasferito alla linea principale per l'assemblaggio finale, a cui fanno seguito la personalizzazione della macchina e l'ulteriore test funzionale. Grazie a questa profonda innovazione di processo, la Merlo rafforza la propria efficienza e migliora l'intera gamma dei propri modelli, a partire da Turbofarmer e Multifarmer presentati in anteprima ad Agritechnica.
Fra le tecnologie che caratterizzano le nuove serie Merlo va citato il sistema M CDC adottato sui sollevatori telescopici. La funzione di "Controllo Dinamico del Carico" è sempre operativa e interamente automatica, prende in considerazione i movimenti effettuati e il peso sollevato, e riconosce automaticamente tutte le attrezzature Merlo mediante un sensore. Grazie ad una telecamera (opzionale) è inoltre possibile visualizzare sullo schermo quanto succede nella parte posteriore del telescopico, aumentando il livello di sicurezza del mezzo stesso. Oltre alla sicurezza, grande attenzione viene riservata ai consumi. I sollevatori telescopici Merlo possono oggi ridurre i consumi di carburante fino al 30%, grazie all'introduzione del sistema EPD (Eco Power Drive). Il dispositivo ha tre modi d'uso manuale: Transoprt & Tow, per ottenere un consumo di carburante minimo; Heavy Load, per ottenere le prestazioni massime durante operazioni gravose come lo scavo o la rimozione della neve; Inching Mode, per manovrare in spazi limitati. L'acceleratore è connesso alla centralina EPD che regola i giri del motore in base ai parametri di risparmio carburante specifici per differenti situazioni di utilizzo. Nulla è lasciato al caso e anche il comfort ha la sua importanza: tutti i nuovi modelli sono datati di una cabina completamente nuova – approvata secondo le normative ROPS-FOPS – che presenta una larghezza di 105 cm. Il cristallo del parabrezza è curvo e consente di vedere il carico movimentato anche quando si trova sopra la testa dell'operatore, dove la struttura FOPS – posta sopra al vetro – garantisce che nulla cada sul tetto. L'ergonomia è stata studiata al fine di garantire che tutti i comandi principali siano concentrati all'interno della visuale del conducente, ed è previsto un doppio inversore di marcia, presente sia sul joystick che sul piantone dello sterzo. Sarà inoltre disponibile in tutte le versioni la cabina sospesa. Tutte le vibrazioni del telaio vengono assorbite grazie ad un sistema di sospensioni idrauliche molto sensibili. La sospensione della cabina impatta anche sulla rumorosità, riducendola di circa 2 decibel. Un'altra importante innovazione tecnologica che sarà disponibile sull'intera gamma è la trasmissione idrostatica MCVTronic. La trasmissione è costituita da due motori idrostatici, che a velocità ridotte lavorano insieme per consentire la coppia massima (durante le operazioni di trasporto un motore viene disattivato automaticamente dal sistema per garantire una maggiore efficienza). In questo modo tutta la potenza idrostatica viene trasmessa al motore in funzione, che permette una velocità massima di 50 km/h. Questa soluzione consente un'accelerazione fluida e costante, senza interruzione di coppia, anche in condizioni di lavoro gravose. Novità nella gamma Turbofarmer, che sarà completata dalla famiglia Heavy-Duty. Il FT50.58T CS è equipaggiato con un motore Tier IIIB da 155 hp, una presa di forza meccanica posteriore da 135 hp, un gancio ed una barra di traino posteriori per il traino di rimorchi fino a 20 tonnellate ed attacchi idraulici posteriori. Il braccio telescopico da 8 metri e la capacità di sollevamento di 5 tonnellate sono ideali per la movimentazione dei materiali. Questi nuovi mezzi sono stati progettati per essere utilizzati nelle attività legate alla zootecnia e al biogas. La gamma Turbofarmer vede, fra l'altro, la nascita del Medium-Duty TF40.7, che verrà offerto con due motorizzazioni 120 e 155 hp e potrà essere equipaggiato con una PTO meccanica (contenuto aggiuntivo rispetto al modello precedente), e potrà beneficiare di tutti i contenuti trasversali alla gamma, come la cabina sospesa. Nella gamma Multifarmer, l'azienda piemontese ha sviluppato un modello completamente nuovo chiamato "40.9", ispirato alla più alta versatilità, con ottima capacità sollevamento del braccio, il quale, con un peso di 4 tonnellate e un'estensione di 9 metri, è adatto a qualsiasi attività agricola. Alimentato da un motore 4 cilindi Stage 3B/Tier 4 Interim da 155 hp il nuovo modello è dotato di sollevamento idraulico posteriore da 7 tonnellate, comandato elettronicamente con sensore per il controllo dello sforzo, attacco a 3 punti di categoria III, PTO da 135 hp, gancio e barra di traino e distributori idraulici posteriori. All'interno della cabina, i comandi principali si trovano su un bracciolo specifico così da garantire un comfort operativo di primo livello.

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