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Politiche

Piani di sviluppo rurale: parte il settennio 2014-2020

Con il novo anni entra in fase operativa il nuovo piano di finanziamenti per l'economia rurale che impegnerà l'Unione Europea sino al 2020. Per divenire operativo, il nuovo Psr, che comprende misure specifiche per l'acquisto di mezzi meccanici, dovrà passare al vaglio degli Stati membri, cui spetta il compito di definire priorità e criteri di assegnazione

di Marcello Ortenzi
Febbraio 2014 | Back

Con l'adozione, il 16 dicembre scorso da parte del Consiglio Agricoltura dell'Unione Europea, dei quattro Regolamenti del pacchetto di riforma della PAC e del Regolamento di transizione per il 2014, il processo di attuazione delle misure passa agli Stati membri. Il 2014 vedrà numerosi impegni anche per l'Italia, sia per concludere il vecchio periodo di programmazione sia per completare le scelte che il nuovo ha affidato alla responsabilità nazionale. L'Italia sarà alle prese con diverse questioni: le caratteristiche dei beneficiari dei contributi Pac (agricoltore attivo); la ripartizione delle risorse tra i diversi elementi del pagamento aziendale (quali elementi degli aiuti attivare e con quali percentuali del massimale nazionale); l'applicazione delle norme a livello regionale o nazionale (budget unico nazionale o ripartito tra regioni); i tempi e i modi per arrivare a pagamenti più omogenei rispetto a quelli odierni (convergenza interna per avvicinare gli aiuti per ettaro all'interno della stessa regione). Non secondarie sono poi le scelte legate al greening. Questa misura vuole introdurre nel primo pilastro una norma capace di indurre gli agricoltori a svolgere un'azione benefica per il clima e per l'ambiente. Lo Stato membro deve stabilire quali superfici, tra quelle elencate nel regolamento, possono essere considerate aree ecologiche (EFA), se utilizzare i fattori di conversione (elencati in allegato) per il calcolo degli ettari totali che costituiscono l'EFA aziendale, se decidere di applicare fino al 50% l'EFA a livello regionale per ottenere aree ecologiche adiacenti e permettere agli agricoltori, con le aziende contigue, di rispettare gli obblighi dell'EFA collettivamente. Il termine ultimo fissato dall'Ue per questa procedura è il 1° agosto 2014.

 

Sviluppo rurale

Lo sviluppo rurale ha un'attuazione complessa anche perché il 2014 è anno di transizione tra il vecchio Psr e il nuovo, con diverse disposizioni da seguire da parte di Stato, Regioni e Provincie. La predisposizione dei Psr è avvenuta con un quadro giuridico definito a fine 2013 per i quattro Regolamenti di base, ma che deve attendere il marzo 2014 per il Regolamento di attuazione della Commissione. La programmazione nazionale e regionale, cominciata da qualche tempo, attende il giudizio di Bruxelles sulla bozza di Accordo di Partenariato presentata dal Governo e la definizione delle risorse nazionali necessarie al cofinanziamento dei programmi per i sette anni. L'Accordo è il documento strategico che, sulla base dei regolamenti comunitari, definisce i risultati attesi, le priorità e i modi d'impiego dei fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020. La bozza attuale richiede un completamento in alcune parti e dovrà essere ulteriormente sottoposta al confronto tra le amministrazioni centrali, le Regioni e il partenariato economico e sociale. Intanto si dovrà discutere sulla proposta, sostenuta dal Ministero delle politiche agricole, di avere accanto ai programmi di sviluppo rurale di ciascuna Regione un programma nazionale articolato su quattro tematiche: la rete nazionale per il coordinamento dei programmi regionali, le misure di assicurazione dai rischi nella gestione delle imprese agricole, la biodiversità animale, e le infrastrutture per l'irrigazione. Impegno delle risorse e pagamenti hanno già definite le regole per quest'anno. La regola generale per gli impegni dà la possibilità di assumerli sulla nuova dotazione finanziaria 2014-2020 solo dopo aver esaurito, per ogni specifica misura, le risorse 2007-2013. Entro il 31 dicembre 2013 rimanevano da liquidare risorse per 438 milioni di euro, di cui 312 milioni nelle "Regioni convergenza" e 121 milioni nelle "Regioni competitività". L'Autorità di gestione, comunicato alla Commissione il completo utilizzo delle risorse sulla misura, potrà assumere nuovi impegni sulla futura programmazione. Tuttavia, alcune misure sono destinate a scomparire o a cambiare considerevolmente: per l'Asse 1, la misura 113 "Prepensionamento" e la misura 131 "Rispetto delle norme comunitarie"; per l'Asse 2 le misure sul primo imboschimento (221 e 223) non potranno più vedere nuovi impegni nel 2014 e 2015. In deroga al principio è possibile prorogare gli impegni pluriennali in corso fino al 31 dicembre 2014 per le misure 214, 215 e 225, rispettivamente sull'agro-ambiente, sul benessere degli animali e sugli interventi silvo-ambientali.

Più uniformi appaiono le regole sull'eleggibilità delle spese di transizione. Infatti, le spese per impegni assunti sui vecchi PSR saranno ammissibili al pagamento sul FEASR 2014-2020 a condizione che il tasso di cofinanziamento e quello di cui al FEASR 2014-2020, siano spese appositamente previste nel nuovo programma di sviluppo rurale (come spese di trascinamento) e chiaramente identificate dal sistema di gestione e controllo (SIGC). In ogni caso, tali spese potranno essere pagate prima del 31 dicembre 2015 (data ultima per i pagamenti sui PSR 2007-2013) solo se la dotazione finanziaria per la misura interessata risulti è già esaurita ("used-up"). Le regole di transizione, oltremodo complesse, devono comunque essere lette congiuntamente con la normativa sugli aiuti di stato in merito ai futuri impegni sui PSR, tenuto conto che anche in quest'ambito è prevista la proroga di un anno sia del Regolamento di esenzione in blocco per il settore agricolo e forestale (Reg (CE) 1857/2006) sia delle Linee Guida sugli aiuti di Stato in agricoltura. Con il nuovo programma gli Stati membri o le Regioni dovranno decidere quale misura usare e come per raggiungere gli obiettivi fissati in base a sei priorità generali con relativi settori d'interesse e ogni PSR dovrà contenere almeno quattro delle sei priorità.

Nel nuovo periodo di programmazione gli Stati membri o le Regioni avranno anche la possibilità di mettere a punto sottoprogrammi tematici per concentrarsi meglio su specifiche esigenze: giovani agricoltori, piccoli agricoltori, zone montane, donne nelle zone rurali, mitigazione dei cambiamenti climatici, biodiversità, filiere agroalimentari corte. Nel nuovo periodo di programmazione il menu di diciotto misure attivabili (focus area) può essere combinato senza vincoli e finalizzato alle priorità, e le misure sono state accorpate in insiemi ampi e maggiormente flessibili rispetto al vecchio PSR.

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