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Ambiente

Sul mercato dei lubrificanti, spazio ai "biodegradabili" d'origine vegetale

Le esigenze di ecocompatibilità delle lavorazioni meccaniche rendono sempre più interessante l'impiego di lubrificanti biologici. Tra le novità sul mercato, quella rappresentata da Matrol-Bi, prodotto dal consorzio Sincro costituito da Novamont e Coldiretti

di Marcello Ortenzi
Gennaio 2014 | Back

Circa il 50% dei lubrificanti venduti e usati nel mondo viene disperso nell'ambiente attraverso applicazioni di “lubrificazione a perdere”, evaporazione, cadute o incidenti. Questi prodotti sono prevalentemente basati su oli minerali di origine fossile che hanno una certa tossicità e una scarsa biodegradabilità, con ricadute assai negative sull’ambiente. Il settore agroforestale è oggi molto interessato all’utilizzazione dei biolubrificanti di origine vegetale, vista la pressione che l’Unione Europea esercita in tema di sostenibilità ambientale e considerate le caratteristiche inquinanti degli olii lubrificanti comunemente utilizzati. I biolubrificanti vegetali non sono adatti per un utilizzo tal quale come olio motore, ma hanno dato ottimi risultati come oli idraulici e per la trasmissione, garantendo le stesse proprietà lubrificanti dei derivati del petrolio. Buone prestazioni si sono però avute in miscela con la benzina nei motori a due tempi di motoseghe e decespugliatori, e nella lubrificazione delle catene per motoseghe e per applicazioni “partial loss” come fluidi idraulici a basse e medie temperature di esercizio. La ricerca condotta da università e da aziende costruttrici di macchine agricole in diversi Paesi si sta quindi concentrando sulla produzione di nuovi lubrificanti e liquidi idraulici a base di oli vegetali, che presentano elevata biodegradabilità e bassa tossicità. Non si hanno ancora, al momento, dati precisi riguardanti il consumo europeo di biolubrificanti di origine vegetale, ma i valori solitamente utilizzati nella letteratura indicano in 100.000 t il consumo degli stessi, una quantità che corrisponde a circa il 2% del mercato continentale, senza conoscere la percentuale precisa relativa al consumo di quelli di origine vegetale. Recentemente Novamont, in cooperazione con Coldiretti e attraverso la joint venture paritetica Sincro, ha prodotto Matrol-Bi®, una nuova linea di biolubrificanti e grassi che sarà realizzata a partire dal seme di girasole alto oleico coltivato dagli agricoltori umbri in aree marginali. I prodotti Matrol-Bi® hanno dato ottimi risultati nelle prove effettuate come oli idraulici e per la trasmissione, garantendo le stesse prestazioni dei derivati del petrolio. La linea è composta di tre tipologie di prodotti. Lubrificanti biodegradabili per trasmissione trattori. Il primo è il lubrificante biodegradabile UTTO (Universal Tractor Transmission Oil) per l’impiego nel cambio, nel differenziale, nei riduttori finali di potenza, nei freni e frizioni a bagno d’olio e altri sistemi ausiliari di trattori agricoli e mezzi di movimento a terra; Il secondo è il lubrificante idraulico biodegradabile. Si tratta di olio idraulico antiusura, antiossidante, antiruggine e antischiuma disponibile in 3 tipi a seconda della viscosità: ISO VG 32 (fluido), ISO VG 46 (medio) e ISO VG 68 (viscoso);  Il terzo è il grasso vegetale al litio. Un grasso semifluido biodegradabile utile per la lubrificazione generale di parti meccaniche. È idrorepellente, anticorrosivo e resistente alle sollecitazioni termiche e meccaniche.

Nel corso del 2013, Sincro ha iniziato la produzione industriale dei biolubrificanti che saranno commercializzati attraverso la rete dei Consorzi Agrari. Intanto, è stato firmato un protocollo d’intesa dall’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e il Gail, Gruppo aziende industriali della lubrificazione di Federchimica-Aispec, per favorire l’utilizzo di oli lubrificanti rigenerati e oli biodegradabili da parte dei Comuni e per divulgare le informazioni sul loro minore impatto ambientale.

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