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Cantieri di potatura e abbattimento degli alberi in città

Le potature e gli abbattimenti degli alberi nei contesti urbani sono una pratica spesso necessaria per rimediare a errori di impianto e a malattie causate anche dagli stress e dai mutamenti climatici. Il progetto Agroener analizza tempi di lavoro, costi e tecnologie di 33 cantieri di lavoro nel verde urbano

di Marcello Biocca
dicembre 2021 | Back

Negli ultimi anni è maturata nella società la consapevolezza dell’importanza del verde urbano quale fattore determinante per accrescere il benessere e la qualità della vita nelle città. L’elemento strutturale più importante del verde urbano in termini qualitativi e quantitativi è rappresentato dagli alberi, capaci di fornire benefici e servizi ecosistemici di diversa natura. La corretta gestione del patrimonio arboreo cittadino è quindi un aspetto fondamentale per il mantenimento di questo bene comune. Due sono le operazioni di gestione e cura degli alberi in città più frequenti ed onerose: la potatura e l’abbattimento. In linea teorica, la potatura degli alberi ornamentali non è mai necessaria, salvo rari casi come, ad esempio, in fase di allevamento. Tuttavia, per molte altre ragioni essa rappresenta una delle pratiche più comuni. La potatura, infatti, viene eseguita per il miglioramento della forma di crescita, per la riduzione dei problemi strutturali, per rimuovere rami secchi o pericolosi, per la gestione di parassiti e malattie, e specialmente per la riduzione dei conflitti con le infrastrutture (edifici, cavi elettrici, segnaletica stradale, lampioni, ecc.). È evidente quindi che molte potature si rendono necessarie per errori fatti in sede di messa a dimora dell’albero. Una potatura ideale dovrebbe essere effettuata riducendo al minimo la quantità di chioma asportata, per salvaguardare l'apparato fotosintetico della pianta e ridurre i costi operativi e senza effettuare tagli internodali. La potatura, inoltre, viene effettuata su alberi che vengono allevati in forme obbligate (ars topiaria e pollarding).

Per quanto riguarda l'abbattimento, negli ultimi anni la frequenza di questa operazione è aumentata per diversi motivi. Gli alberi in ambiente urbano, infatti, sono soggetti a crescenti stress biotici ed abiotici, dovuti al cambiamento climatico (con il verificarsi di eventi meteorologici estremi quali violenti temporali ed estati secche e calde), all’accresciuta frequenza della comparsa di nuovi parassiti e agenti patogeni e alla cattiva gestione (soprattutto a livello di manutenzione stradale e delle strutture sotterranee). Inoltre, l'abbattimento è necessario quando l'eradicazione è la misura richiesta nell'applicazione della lotta obbligatoria ad alcune malattie. Nel verde urbano l’abbattimento è normalmente effettuato in maniera controllata, ovvero si provvede allo “smontaggio” dell’albero, con la legatura dei toppi tagliati più pesanti, che così possono arrivare a terra in sicurezza.

Allo scopo di raggiungere la chioma, la potatura e l’abbattimento possono essere eseguiti con due metodi: utilizzando una piattaforma di lavoro elevabile (PLE) oppure accedendo alla chioma con delle funi, metodo noto come “tree-climbing”, che è un insieme di tecniche che hanno avuto origine dall'alpinismo e dalla speleologia e che oggi hanno acquisito una loro specifica caratterizzazione.

La scelta del metodo impiegato dipende in gran parte dall'accessibilità del sito in cui si trova l'albero. Il tree-climbing è preferibile quando sono richiesti interventi mirati e selettivi sui rami degli alberi e dove gli alberi si trovano in luoghi dove le macchine non possono entrare. Nell’ambiente urbano, il tree-climbing è spesso l'unico metodo per lavorare sugli alberi, anche perché esistono molti siti in cui le macchine possono danneggiare vari elementi posati sul terreno (prati, aree archeologiche, marciapiedi, ecc.) oppure il pavimento non è portante e non sorregge il peso della PLE.

 

Studio dei cantieri di potatura e abbattimento

Nell’ambito del progetto Agroener1, sono stati studiati finora 33 cantieri di lavoro nel verde urbano (con un totale di 152 ore di osservazione) tramite l’analisi dei tempi di lavoro, i costi associati e i mezzi e materiali impiegati.

A questo scopo le operazioni di potatura e abbattimento, effettuate sia con la PLE che in tree-climbing, sono state suddivise nelle seguenti fasi distinte e riconoscibili e che risultavano ricorrenti in ogni cantiere: 1) “preparazione e accatastamento” (fase di lavoro che è data dalla somma delle operazioni effettuate all’inizio del lavoro – ad esempio preparazione degli operatori, posizionamento iniziale della PLE, lancio del sagolino di risalita nel tree-climbing, ecc. – e di quelle alla fine – trasporto ed accatastamento della biomassa legnosa residuale, pulizia del sito, ecc.); 2) “spostamento” (fase di lavoro consistente nel movimento dell’operatore all’interno o intorno la chioma); 3) “taglio”, (fase durante la quale viene effettuato il taglio dei rami o del tronco); 4) “tempi morti” (distinti in inevitabili – ad esempio, rifornimento dei mezzi, pause di riposo, ecc.) ed evitabili (ad esempio, interruzioni per telefonate, fumo, ritardi nell’arrivo dei mezzi, ecc.).

Dai risultati dello studio dei tempi di lavoro, associati alla stima dei costi associati, emergono molte informazioni utili per analizzare l’organizzazione del cantiere, l’ottimizzazione dell’uso delle risorse, la sicurezza sul lavoro.

Si è notato in primo luogo come i tempi di lavoro siano estremamente variabili in funzione dei molti (e talvolta imprevisti) fattori nella determinazione del tempo di lavoro. Ad esempio, i siti differiscono per 1) la distanza dall'albero al punto in cui il legname residuo può essere accatastato; 2) l'accessibilità; 3) la presenza di servizi in prossimità dell'albero (es. semafori, lampioni, recinzioni, ecc.); 4) la presenza di strade trafficate, ecc. In alcuni casi i tempi morti sono dovuti alla presenza di autovetture che devono essere rimosse per motivi di sicurezza o sono dovuti all'interferenza con persone estranee al lavoro (residenti, passanti, proprietari dell’albero, ecc.). Sussistono poi delle condizioni stazionali che, come è tipico nel verde urbano, influenzano il tempo di lavoro, quali ad esempio la presenza di cavi, le dimensioni, le infrastrutture (strade, edifici, linee tranviarie) nonché le condizioni di staticità dell’albero stesso. Inoltre, il tempo di lavoro può essere influenzato dall'abilità e dalla condizione fisica degli operatori stessi. È opportuno ricordare che molti aspetti legati alla tempistica e all’organizzazione del lavoro derivano direttamente dalle normative in tema di sicurezza sugli ambienti di lavoro e dalla necessità di operare con lavoratori opportunamente formati secondo i termini di legge.

Confrontando poi i cantieri condotti in tree-climbing con quelli che utilizzavano la PLE è emerso che questi differiscono nel tempo “preparazione ed accatastamento”, che è minore con la PLE. Ciò deriva dal fatto che spesso, per la loro localizzazione, i siti dove viene scelto il tree-climbing sono lontani dal punto di accatastamento e carico della biomassa residuale che deve essere trasportata manualmente, non essendo possibile accedere alle vicinanze dell’albero con mezzi meccanici. Allo stesso tempo, il tree-climbing presenta minori tempi morti evitabili, che sono spesso condizionati dalla difficoltà di posizionamento del cestello da parte dell’operatore con la PLE, che sconta le difficoltà di visione completa della chioma e l’impossibilità di penetrare all’interno della chioma per effettuare determinati tagli.

Un altro aspetto emerso dalle nostre osservazioni riguarda le attrezzature di taglio. Negli ultimi anni, infatti, si sta assistendo ad un notevole incremento dell’impiego di motoseghe elettriche a batteria. Queste attrezzature risultano particolarmente apprezzate per l’impiego in città, in quanto più silenziose. Inoltre, lavorando in tree-climbing, permettono una migliore ergonomia, con particolare riferimento alla messa in moto, azionabile con un bottone invece che con il faticoso sistema a strappo delle motoseghe con motore endotermico.

Conclusioni

Abbattere o potare gli alberi che crescono nelle nostre città non è un’operazione semplice. Nell’ambiente urbano molti fattori di diversa natura influenzano le scelte tecniche che gli operatori devono effettuare prima di compiere qualsiasi intervento. Le decisioni sono condizionate da: tipo di intervento, specie botanica, accessibilità del sito, tipo di proprietà (pubblico o privato), stabilità fitostatica della pianta, suo valore e percezione da parte della comunità, mezzi tecnici impiegati, ecc.

Il nostro obiettivo è giungere alla caratterizzazione e modellizzazione dei fattori implicati in questi lavori, per fornire agli operatori del settore elementi utili alle scelte tecniche da effettuare, in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale e sociale.

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