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L'innovazione digitale, tema forte di EIMA 2021

Agricoltura 4.0 e tecnologie di ultima generazione in evidenza alla rassegna bolognese, dove un interesse crescente registra il Salone di EIMA Digital. Numerosi gli incontri di approfondimento promossi da istituzioni, enti di ricerca e case editrici

a cura della Redazione
novembre 2021 | Back

La rassegna internazionale dell’EIMA è divenuta una grande vetrina dell’elettronica applicata alla meccanizzazione agricola. Accanto ai tradizionali 14 settori merceologici un’importanza crescente sta infatti assumendo il Salone di EIMA Digital, specializzato nelle tecnologie e negli apparecchi per l’agricoltura di precisione e per i sistemi informatici 4.0. La presenza di uno spazio tematico così dedicato ha fatto da traino ad un ricco programma di convegni, workshop ed eventi formativi che hanno permesso di approfondire la conoscenza delle sulle soluzioni più avanzate e le problematiche relative alla diffusione delle nuove tecnologie nelle imprese agricole.

Dimensione aziendale e settore di attività sono i principali fattori che influenzano la propensione delle imprese agricole e agromeccaniche ad investire in tecnologie “green”. È quanto emerge da una analisi condotta dall'Istituto di Scienze e Tecnologie per l'Energia e la Mobilità Sostenibili del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Stems) in collaborazione con il Dipartimento di scienze della formazione (Dsf) dell'Università degli Studi Roma Tre, L'Informatore Agrario e FederUnacoma, i cui risultati sono stati presentati in occasione del convegno intitolato “Investimenti green, l’orientamento delle aziende agricole e dei contoterzisti”. L’incontro, al quale hanno partecipato Antonio Boschetti (L’Informatore Agrario), Eugenio Cavallo e Giorgia Bagagiolo (CNR_Stems), Federica Caffaro (Università di Roma Tre), si è svolto nella cornice di EIMA International, la rassegna mondiale delle macchine per l’agricoltura e il giardinaggio svoltasi a Bologna. L’indagine, che ha coinvolto un campione di oltre 450 aziende, ha evidenziato una maggiore disponibilità agli investimenti in tecnologie “verdi” da parte delle imprese più strutturate che operano in comparti come quello zootecnico, dove il tema dell’inquinamento è avvertito con maggiore urgenza, o nella filiera ortofrutticola per la quale la sostenibilità delle produzioni rappresenta un valore aggiunto. Circa la metà del campione (il 46%) – è stato spiegato durante l’incontro – è disposta ad investire più di 10 mila euro in tecnologie finalizzate alla conservazione delle risorse naturali, alla razionalizzazione dei fattori produttivi, alla valorizzazione energetica delle biomasse di origine agricola, al contenimento delle emissioni inquinanti e dei consumi energetici. Una quota minoritaria ma comunque significativa delle aziende censite (il 7,4%) potrebbe investire fino a 100 mila euro per limitare l'impatto della propria attività agricola sull'ambiente e sul clima. Il tema della sostenibilità – ha evidenziato l’europarlamentare Paolo De Castro durante una tavola rotonda svoltasi al termine del convegno – è molto sentito dai cittadini e l’agricoltura appare destinata a conciliare produttività e impatto ambientale delle coltivazioni. Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma, ha sottolineato come molte tecnologie avanzate per la riduzione degli input siano già disponibili sul mercato e possano contribuire in modo sostanziale alla sostenibilità del settore primario. La presentazione dell’analisi realizzata dall’Informatore Agrario non è stato l’unico evento di approfondimento tecnico che ha visto numerose iniziative dedicate alle tecnologie più spinte per la digitalizzazione del settore primario. Di particolare interesse il workshop sul tema “Agevolazioni per l’agricoltura 4.0 focus su credito d’imposta 4.0 e Sabatini” che, promosso da Assist Consulting, ha acceso i riflettori sui sistemi di agevolazione per gli investimenti nell’acquisto di macchine e di sistemi ad elevata tecnologia per il settore primario. Di natura tecnica il convegno intitolato “Smart Farming and Innovation Brokering” organizzato da Agia/CIA che, su questa materia, ha promosso anche l’incontro dal titolo “Il ruolo dell’innovazione tecnologica in agricoltura per sostenere la cura del suolo nei processi produttivi”. Le tecnologie 4.0 sono state al centro del workshop “Meccanizzazione agricola e transizione ecologica”, realizzato su iniziativa di ENEA/Itabia e del convegno Agrivol “Dalla robotica all’agricoltura 4.0”. Sempre in tema di agricoltura e digitalizzazione, la quarta giornata di EIMA International ha visto l’evento intitolato “Gestione efficiente dell’azienda agricola: digitalizzare con xFarm”.

Le innovazioni al servizio dell’agricoltura di precisione sono state al centro anche di altri incontri, fra i quali il convegno sul tema “Implement 4.0: tecnologie digitali per aumentare la produttività e la sicurezza e ridurre l’impatto ambientale delle produzioni agricole”, promosso da Agia/Cia. Spazio alla formazione con “Agricoltura 4.0: uso proficuo dei dati Canbus e Isobus”, realizzato dall’Università di Bologna nell’ambito di “EIMA Campus”, lo spazio dedicato alla formazione universitaria realizzato in collaborazione con l’associazione di ingegneria agraria AIIA e con vari atenei italiani; mentre approfondimenti sul tema “Irrigazione sostenibile di precisione” – evento organizzato da Irritec - e su “Controllo da remoto delle macchine: una tecnologia alla portata di tutti?” – meeting promosso da Edagricole – hanno ulteriormente arricchito le conoscenze delle tecnologie digitali più avanzate per le pratiche colturali. Con l’incontro “Precision feeding: il servizio ReCCo per la filiera del latte”, di Rural Set, sono stati presi in esame nuovi servizi innovativi, mentre sempre da EIMA Campus e dall’Università di Firenze è arrivato un contributo alla formazione sui “Protocolli per la gestione e organizzazione ottimizzata dei dati nell’agricoltura digitale”. Da segnalare infine l’evento “Giovani e digitale: l’agricoltura che verrà dalla Pac alla strategia Farm2Fork”, con la presentazione del progetto ParteciPac a cura di Image Line.


Un nuovo tool per misurare la sostenibilità ambientale

Sulla scia della corsa alla digitalizzazione per una agricoltura 4.0 adesso arriva un nuovo tool – per smartphone, tablet e personal computer – che permette all’impresa di misurare l’impatto ambientale della propria attività, di intervenire per migliorare la performance, di effettuare comparazioni tra le diverse aziende che compongono la filiera. «Uno strumento pensato per dare alle imprese del settore la possibilità di intervenire nel punto giusto e al momento giusto in un’ottica di sostenibilità», spiega Camilla Comaschi, Product & Sustainability manager di XFarm. L’azienda, che ha due sedi rispettivamente in Svizzera e in Lombardia, ha presentato l’innovazione tecnologica a EIMA, il salone internazionale delle macchine agricole, nel corso dell’incontro promosso da Cia su «Dati e sostenibilità: come l’agricoltura 4.0 supporta le filiere agroalimentari». Il tool risponde non solo all’esigenza delle aziende di tenere sotto controllo l’impatto sull’ambiente ma anche all’obiettivo di sensibilizzare tutti gli anelli della filiera. La valutazione delle emissioni di C02 viene fatta con calcoli che non si basano su stime ma su dati primari e tutte le evidenze ottenute in questo modo vengono elaborate in modo analitico. Il tool indica la quantità dei gas serra che vengono prodotti, la potenziale acidificazione del suolo, l’eutrofizzazione, il consumo netto di acqua. In questo modo per ogni singola attività l’imprenditore può avere un riscontro immediato dell’impatto delle varie fasi produttive e un resoconto annuale sul miglioramento degli interventi fatti per ridurre le emissioni inquinanti.

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