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Trattori: mercato mondiale verso la ripresa

Dopo i cali di vendite avuti nel 2014 e nel 2015, l'anno in corso dovrebbe registrare un progressivo recupero, in attesa di un incremento più sostanzioso nel 2017. Il calo dei redditi agricoli a livello mondiale ha ridotto la capacità d'investimento da parte delle imprese nell'anno passato, ma l'incremento dei prezzi di alcune commodities e la richiesta di derrate aggiuntive di cereali e carne da parte di India e Cina dovrebbero favorire una ripresa dei prezzi agricoli e quindi della domanda di macchinario

a cura della Redazione
Febbraio - Marzo 2016 | Back

Per il mercato mondiale delle macchine agricole il 2016 sarà un anno di transizione. Dopo la flessione che ha caratterizzato il 2014 e il 2015, le vendite dovrebbero tornare a crescere di pochi punti percentuali nell’anno in corso, per poi registrare un deciso incremento nel 2017. In termini percentuali il mercato delle trattrici – secondo i dati di Agrievolution, l’organizzazione che riunisce le principali associazioni dei costruttori e livello mondiale, e che esegue il monitoraggio delle vendite in tutti i maggiori Paesi – ha chiuso il 2014 con un calo complessivo del 3%, e si prevede possa archiviare il 2015 con un’ulteriore flessione. Cali di vendite si registrano infatti su tutti i principali mercati: i dati forniti da Agrievolution, che fotografano la situazione dei primi nove mesi dell’anno, indicavano a fine settembre un totale di 300 mila trattrici immatricolate in India (-33% rispetto all’anno precedente), un totale di 159 mila trattrici negli Stati Uniti (-1%), 30 mila trattrici in Brasile (-28%), 17 mila in Russia (-41%); mentre per l’Europa Occidentale il dato relativo ai primi otto mesi dell’anno (gennaio-agosto) indicava un numero complessivo di 109 mila macchine (-7% rispetto alle 117 mila dello stesso periodo 2014). Nello scenario generale spicca, invece, il risultato positivo della Cina (+10% nei nove mesi) e quello della Turchia (+21%), che hanno proseguito la fase espansiva che ne ha caratterizzato il mercato negli ultimi anni. Nel corso del 2016 si dovrebbe registrare un certo recupero delle vendite, trainato soprattutto da Cina ed India, che fa prevedere a fine anno un incremento complessivo intorno ai 5 punti percentuali; mentre a partire dal 2017 il mercato dovrebbe riprendere con una crescita più consistente. Le ragioni di questo andamento – illustrate dal presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni nel corso delle conferenza stampa tenutasi a Verona il 3 febbraio scorso nell’ambito di Fieragricola – sono da ricercare nella dinamica dei redditi agricoli, che condiziona la capacità d’investimento da parte delle aziende e quindi la propensione degli agricoltori ad acquistare mezzi meccanici nuovi. Dopo un andamento calante nel 2014, i prezzi agricoli hanno infatti continuato a declinare anche nel corso del 2015 (-12% nel quarto trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo 2014), a causa soprattutto del calo delle quotazioni di cereali ed oleaginose, oltre che di altre materie prime come legno, gomma e cotone dovuto all’eccesso di produzione. Le favorevoli condizioni meteorologiche – ha spiegato Goldoni, pre­sentando i dati appositamente elaborati da Nomisma – hanno determinato record produttivi per alcune commodities, grazie soprattutto alle performance di Paesi quali Ucraina, Australia e Cina. La sovrapproduzione, combinata con la disponibilità di stock di derrate molto consistenti dovuti alle alte rese degli ultimi anni, rischiano di mantenere bassi i prezzi delle principali commodities anche nel corso del 2016, che tuttavia dovrebbero registrare un lieve miglioramento dei redditi dovuto agli incrementi di prezzi previsti per colza, olio di palma, cacao, zucchero e gomma. A questi fattori si aggiungono l’andamento meteorologico meno favorevole (vedi in particolare il fenomeno de “La Niña”), la difficoltà di semina registrata in India, che porterà il Paese ad essere nuovamente importatore di commodities, e il calo della produzione di carne in Cina che dovrebbe innescare nuove dinamiche nel commercio internazionale migliorando il livello di redditi per i produttori agricoli e giustificando la progressiva ripresa anche del mercato delle macchine.

Dall’andamento dei mercati esteri dipendono i risultati economici delle industrie italiane della meccanica agricola che – ha ricordato Goldoni – hanno una forte propensione all’export.

La crisi di redditività agricola ha prodotto un calo delle nostre esportazioni di trattrici pari all’8,2% in valore nel 2014, e all’8,6% nei primi dieci mesi del 2015.

Sulle nostre esportazioni pesa in modo consistente l’andamento del mercato europeo, che costituisce il principale sbocco per il made in Italy di settore, e in particolare la situazione della Francia, che dopo aver subito un calo di oltre il 20% nel 2014, a fine 2015 registra un recupero molto modesto (appena l’1%) in ragione di 29 mila macchine immatricolate, così come l’andamento del mercato tedesco (-7% a fine anno, per 34.600 macchine immatricolate). Il recupero di redditività del settore primario dovrebbe comportare già nel 2016 una ripresa del mercato continentale con beneficio per l’industria italiana.

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