Mondo Macchina Nr. 2 - Supplemento componentistica - Anno 2022

n. 2/2022 9 SPECIAL ture films - by a revolution in agricultural practices. A revolution in which machines, or rather a system of machines, are the protagonists: intelligent, interconnected, autonomous. Machines capable of self-learning, self-correcting, self-repairing, self-powering and, therefore, of carrying out on their own all those operations that used to be carried out manually or under human control or direction. Autonomously guided tractors that plough the land, robot sprayers that move between the rows of vines to deliver targeted treatments, drones suspended in the air to monitor the water requirements of vegetation. And there's more: sensors able to detect the degree of ripeness of individual bunches of grapes, intelligent axles designed to optimise vehicle travel, electronic control units designed to manage vehicle functions and rationalise consumption, and electric motors with high autonomy. What only 30 years ago seemed to be a scenario set in a distant future is now a reality. Since the end of the 1980s, agricultural mechanics has made a great technological leap forward, which, in turn, has been made possible by extraordinary progress in the components sector. Innovative processes do not only involve machines as integrated systems, although they are much more tangible in this case, but also (and perhaps above all) the various parts that are part of those Autonomous robots, the component role no. La conquista di una nuova frontiera, sia essa tecnologica o spaziale, è infatti scandita – nei romanzi come nei lungometraggi – da una rivoluzione delle pratiche agricole. Una rivoluzione, questa, di cui sono protagoniste le macchine, o meglio, un sistema di macchine: intelligenti, interconnesse, autonome. Mezzi in grado di auto-apprendere, auto-correggersi, auto-ripararsi, auto-alimentarsi e, dunque, di svolgere da soli tutte quelle operazioni che un tempo venivano eseguite manualmente o comunque sotto il controllo o la direzione dell’uomo. Trattori a guida autonoma che arano il terreno, atomizzatori robot che si muovono tra i filari di una vigna per erogare trattamenti mirati, droni sospesi nell’aria per monitorare il fabbisogno idrico della vegetazione. E ancora: sensori in grado di rilevare il grado di maturazione del singolo grappolo d’uva, assali intelligenti progettati per ottimizzare la marcia dei veicoli, centraline elettroniche studiate per gestire al meglio le funzioni del veicolo e razionalizzarne i consumi, motori elettrici ad elevata autonomia. Quello che solo 30 anni fa sembrava essere uno scenario ambientato in un lontano futuro, oggi è una realtà. Dalla fine degli anni ’80 la meccanica agricola ha infatti compiuto un grande salto tecnologico che, a sua volta, è stato reso possibile dagli straordinari progressi nel settore dei componenti. I processi innovativi, infatti, non coinvolgono soltanto le macchine intese come sistemi integrati, benché essi siano in tal caso assai più tangibili, ma anche (e forse soprattutto) le diverse parti che di quei sistemi fanno parte. È il caso, ad esempio, dei dispositivi elettronici. Attualmente essi sono prodotti con tecnologie nanometriche che hanno permesso di ridurre le dimensioni dei transistor fino al 5nm, modificandone il comportamento e le prestazioni. Altre innovazioni hanno interessato le architetture dei chip, i bus di comunicazione e altri componenti digitali facendo crescere la potenza di calcolo in The development of autonomous mechanical vehicles has been made possible by the many profound innovations that the component industry has known over the last 30 years. These are the parts that, as in the case of AI, sensors and 4K cameras, form the mind and sensory apparatus of agricultural robots

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