Mondo Macchina Nr. 3-4 - Anno 2022

n. 3-4/2022 63 TECHNOLOGY Tractorswith steel tracks Italy is one of the main producers of 'classic' tracked agricultural tractors, i.e. those fitted with steel tracks. In fact, due in part to the orography of the land and the characteristics of Italy's agricultural soils, there is a constant demand for these tractors, which is met by Italian manufacturers. The current models, "heirs" of the glorious track models of the post-war period, offer good performance, an excellent level of technology and a clear improvement in driver comfort engine and was a success, partly due to the interest from the army, which saw the new tractor as a viable alternative for moving mountain artillery instead of mules. A smaller version (the Fiat 708 C, with an engine of only 20 Hp) was used in the military campaigns in Somalia and Libya. In 1939, at the height of the autarkic era, a tracked tractor made history: the Fiat model "40", also known as the "Boghetto" after the name of the engine's designer, Prof. Fortunato Boghetto from Valdobbiadene (TV). Its main feature, which made it a cutting edge vehicle at the time (and even today...) was that the 40 Hp engine was multi-fuel, i.e. capable of burning anything flammable that was available: alcohol, petrol, naphtha, diesel, petroleum, palm oil, castor oil, animal oil, etc. In fact, it was a multi-fuel engine that could be used for all types of combustion. It was a low-comtrolio da 30 Cv di potenza ed ebbe un buon successo anche grazie all’interessamento dell’esercito, che aveva individuato nel nuovo trattore una valida alternativa per spostare le artiglierie da montagna, al posto dei muli. Una sua versione di dimensioni più ridotte (il Fiat 708 C, con motore di soli 20 Cv) fu usato nelle campagne militari di Somalia e di Libia. Nel 1939, in piena epoca autarchica, comparve un trattore cingolato passato alla storia: il Fiat modello “40”, anche detto “Boghetto” dal nome del progettista del motore, il Prof. Fortunato Boghetto da Valdobbiadene (TV). La sua caratteristica principale, che ne fece un mezzo all’avanguardia per l’epoca (e anche per i giorni nostri…) è che il propulsore da 40 Cv era policombustibile, cioè in grado di bruciare tutto ciò che di infiammabile fosse a disposizione: alcol, benzina, nafta, gasolio, petrolio, olio di palma, olio di ricino, olio di origine animale, ecc. Di fatto, si trattava di un motore a ciclo Otto a bassa compressione, con una camera di combustione cilindrica ad imboccatura biconica disposta eccentricamente ed inclinata rispetto all’asse del cilindro, quasi a simulare un tubo Venturi. Il sistema di alimentazione era completato da un iniettore e da una candela di accensione. Con tale configurazione, il motore lavorava sempre a piena ammissione d’aria e il combustibile veniva dosato in modo che, in prossimità della candela, la miscela fosse sempre sufficientemente ricca da consentirne l’accensione. Ciò garantiva un funzionamento regolare del motore e con consumi contenuti. Terminata la guerra, con la diffusione dei motori diesel il motore Boghetto

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