Mondo Macchina Nr. 11 - Supplemento componentistica - Anno 2022

n. 10-11/2022 5 INTERVIEW più significativa della domanda proviene dalla meccanica agricola. Ciò significa che, pur essendo in una certa misura anti-ciclico, l’andamento della componentistica risente comunque dei trend congiunturali dell’industria agro-meccanica. Nonostante le buone performance viste in questa prima parte dell’anno, circa la metà delle case costruttrici censite dall’indagine del Comacomp prevede per il secondo semestre del 2022 un possibile calo degli ordini … La prima parte dell’anno ha registrato una sostanziale tenuta del business. Il clima, e con esso il sentiment delle aziende, è iniziato a cambiare nel secondo trimestre quando anche il nostro settore ha finito per risentire della crisi delle forniture, peraltro aggravata dal conflitto militare in Ucraina, e dell’incremento dei prezzi delle commodity. Devo segnalare al riguardo la situazione dei componenti elettronici, che in questi mesi si è fatta particolarmente complessa. Non soltanto per le difficoltà di approvvigionamento, sulle quali pesano le ormai note problematiche della logistica, ma – anche – per le pressioni inflattive che hanno toccato livelli record. Quali strategie sono state messe in campo dalle aziende di settore per fare fronte all’incremento dei prezzi delle commodity? In una prima fase le case costruttrici hanno cercato di assorbire gli incrementi di prezzo delle materie prime riducendo i margini e ricorrendo alle loro scorte. Purtroppo, però, si tratta di una strategia di breve termine, insostenibile nel medio e lungo periodo. Con il protrarsi della crisi, molte aziende si sono venute a trovare nella condizione di ritoccare al rialzo i loro listini. Recentemente il presidente di FederUnacoma, Alessando Malavolti, ha sottolineato la necessità di adottare iniziative di sistema per gestire l’attuale emergenza, strettamente collegata all’evoluzione dello scenario geopolitico. Altrimenti, l’agromeccanica italiana potrebbe perdere quote di mercato a favore di quei Paesi che offrono prodotti più poveri di tecnologia ma più competitivi in termini di prezzo. È un rischio che interessa da vicino anche i costruttori di componenti? Il rischio c’è ed è concreto. Non tanto per le industrie che producono componenti di alta tecnologia, per i quali manteniamo ancora un considerevole vantaggio competitivo rispetto ai produttori cinesi, turchi o indiani. Il vero tallone d’Achille della nostra industria è rappresentato dai componenti meccanici. È su questo terreno che il made in Italy, benché di livello qualitativo più elevato, potrebbe perdere quote di mercato. Pesano, in questo caso, soprattutto le conseguenze della guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia, che hanno prodotto incrementi di prezzo fuori scala per le commodity energetiche. Ad essere penalizzate sono le attività produttive di quegli Stati che, come il nostro, aderiscono al regime sanzionatorio contro la Russia. Le industrie dell’agromeccanica italiana, non solo della componentistica, stanno incontrando delle difficoltà nella competizione con le aziende dei Paesi – Turchia, India e Cina – che a tale regime sanzionatorio non aderiscono e che pertanto possono avere una struttura di costo più favorevole della nostra. Peraltro, già prima in Ucraina, queste case costruttrici potevano sfruttare a loro vantaggio la leva concorrenziale del prezzo. Pertantain extent anti-cyclical, the components trend is still affected by the economic trends in the agro-mechanical industry. Despite the good performance seen in this first part of the year, about half of the manufacturers surveyed by Comacomp expect a possible drop in orders for the second half of 2022... The first part of the year saw business essentially holding up. The climate, and with it the sentiment of companies, started changing in the second quarter when our sector was also affected by the supply crisis, which was aggravated by the military conflict in Ukraine and the increase in commodity prices. I must point out in this respect the situation of electronic components, which has become particularly complex in recent months. Not only because of procurement difficulties, on which the well-known logistics problems are weighing heavily, but also because of inflationary pressures that have reached record levels. What strategies have been deployed by industry companies to cope with rising commodity prices? In the first phase, manufacturers tried to absorb raw material price increases by reducing margins and drawing on their stocks. Unfortunately, however, this was a short-term strategy, unsustainable in the medium and long term. As the crisis continued, many companies found themselves in the position of adjusting their price lists upwards. Recently the president of FederUnacoma, Alessandro Malavolti, stressed the need to adopt systemic initiatives to manage the current emergency, which is closely linked to the evolution of the geopolitical scenario. Otherwise, Italian agro-mechanics could lose market share to those countries that offer products that are poorer in technology but more competitive in terms of price. Is this a risk that also affects component manufacturers? The risk is there and it is real. Not so much for the industries producing high-tech components, competitive advantage over Chinese, Turkish or Indian manufacturers. The real Achilles' heel of our industry is mechanical components. It is on this terrain that Made in Italy, although of a higher quality level, could lose market share. The consequences of the war in Ukraine and the sanctions against Russia are having a particular impact, producing outsized price increases for energy commodities. The manufacturing activities of those states that, like ours, adhere to the sanctions regime against Russia are being penalised. Italian industries are finding it difficult to compete with companies in countries - Turkey, India, and China - that do not adhere to this sanctions scheme Flexibility andquality to cope with theemergency On the eve of EIMA International, Mondo Macchina meets the president of Comacomp, Pier Giorgio Salvarani, to take stock of the performance of the components sector in the first ten months of the year. In 2022 the sector is expected to record a drop in turnover, penalised by high production costs and aggressive competition from China, India and Turkey Pier Giorgio Salvarani Presidente/President Comacomp

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