Mondo Macchina Nr. 11 - Anno 2022

PRIMO PIANO 16 TECNICA de a conduzione maschile. Sul fronte istruzione, fra i vari titoli di studio le donne a capo dell’azienda, hanno percentuali maggiori alle voci diplomi e lauree generiche mentre gli uomini in quelle a indirizzo agrario in ogni ordine. Percentuali maggiori per le donne anche alle voci relative al possesso della sola licenza elementare o di nessun titolo di studio. L’indagine rileva anche come le aziende agricole condotte da donne abbiano una minore propensione all’innovazione e all’informatizzazione rispetto a quelle condotte dagli uomini: rispettivamente il 20% contro l’80, e il 23% contro il 77%. Solo una su cinque delle aziende italiane che innovano o che sono informatizzate è a guida femminile. In conclusione i commentatori sottolineano come il censimento abbia confermato che il comparto agricolo italiano presenti un divario di genere inferiore rispetto ad altri settori, ma che ci sia ancora molto da fare per superare una disparità che risulta comunque ancora alta. Fiducia in prospettive migliori grazie a provvedimenti come quelli italiani che hanno previsto semplificazioni negli interventi agevolativi a favore dell’imprenditoria femminile; e agli indirizzi europei che vedono nella nuova Pac l’invito agli Stati membri “a porre particolare impegno alla partecipazione e alla promozione del ruolo delle donne in agricoltura”. Patrizia Menicucci note that, with higher numbers, the percentage phenomenon is also confirmed in male-run companies. On the education front, among the various educational qualifications, women heads have higher percentages under the headings of diplomas and general degrees while men have higher percentages under the headings of agricultural degrees in all levels. Higher percentages for women also under the headings of having only a primary school degree or no degree at all. The survey also reveals that farms led by women have a lower propensity to innovation and computerisation than those led by men: 20% versus 80, and 23% versus 77% respectively. Only one in five of Italian farms that innovate or are computerised is female-led. In conclusion, commentators point out that the census has confirmed that the Italian agricultural sector has a smaller gender gap than other sectors, but that there is still much to be done to overcome a disparity that is still high. Confidence in better prospects thanks to measures such as those in Italy that have provided for simplifications in facilitative interventions in favour of female entrepreneurship; and to European guidelines that see in the new CAP an invitation to member states 'to place particular emphasis on the participation and promotion of the role of women in agriculture'. Patrizia Menicucci

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