Mondo Macchina Nr.12 - Anno 2022

n. 12/2022 33 EIMA SPECIAL Still toomany work-related accidents in theagricultural sector re, la caduta da un albero o da un tetto, traumi dovuti ad attrezzature, annegamenti o asfissia. Il problema non è costituito solo dagli infortuni ma anche dalle malattie. I contraccolpi del lavoro nei campi sullo stato di salute dei coltivatori sono infatti molto forti: il 60% soffre di patologie croniche invalidanti. In Europa i disturbi maggiormente manifestati dai lavoratori agricoli sono quelli all’apparato muscolo-scheletrico, che potrebbero essere efficacemente prevenuti con sistemi ergonomici come quelli che equipaggiano le nuove macchine. Il dolore alla schiena colpisce il 57% dei coltivatori, mentre il 45% lamenta dolori agli arti superiori e il 20% è esposto a inquinamento acustico, a causa di rumori sopra i livelli di guardia. «Non bisogna dimenticare – prosegue Cecchini – che gli agricoltori sono esposti anche al rischio che deriva da sostanze pericolose per la salute umana come i prodotti fitosanitari, i fertilizzanti e i medicinali veterinari». La forte tendenza allo sviluppo di aziende agricole smart, moderne, tecnologiche, digitalizzate, riducendo il lavoro manuale potenzialmente può ridurre tutti questi pericoli. Questo a patto però che una adeguata formazione sia affiancata da un miglioramento dei processi di gestione dei sistemi di sicurezza. Un ostacolo alla diffusione di nuove tecnologie più performanti per l’incolumità dei lavoratori è costituito anche dai costi elevati: spesso le piccole e medie imprese del settore, che costituiscono l’ossatura del sistema agricolo nazionale, non riescono ad assorbirli. Un problema è sicuramente rappresentato dall’età media elevata degli agricoltori ma anche dal pericolo di contrarre malattie provocate da insetti e parassiti. Anche i cambiamenti climatici influiscono negativamente sullo stato di salute dei lavoratori, tra i quali, come spiega Cecchini, «si assiste a un aumento dei tumori della pelle». ment trauma, drowning or asphyxiation. The problem is not only injuries but also illnesses. The repercussions of working in the fields on the health of farmers are indeed very strong: 60 per cent suffer from disabling chronic diseases. In Europe, the most common complaints of agricultural workers are those of the musculoskeletal system, which could be effectively prevented by ergonomic systems such as those fitted in new machines. Back pain affects 57 per cent of farmers, while 45 per cent complain of pain in their upper limbs and 20 per cent are exposed to noise pollution, due to noise above warning levels. "We must not forget - Cecchini continues - that farmers are also exposed to the risk of substances that are hazardous to human health, such as pesticides, fertilisers and veterinary medicines. The strong trend towards the development of smart, modern, technological, digitised farms, reducing manual labour can potentially reduce all these dangers. This is provided, however, that adequate training is coupled with improved safety management processes. An obstacle to the spread of new technologies that perform better for the safety of workers is also their high costs: small and medium-sized farms in the sector, which form the backbone of the national agricultural system, are often unable to absorb them. One problem is certainly the high average age of farmers, but also the danger of contracting diseases caused by insects and pests. Climate change also negatively affects the health of workers, among whom, as Cecchini explains, "there is an increase in skin cancer". Every year in Italy, 100 to 150 fatal accidents occur in the fields (in the EU 500). And the numbers are underestimated. Newgeneration machines can reduce them significantly, but investment in training is also needed. Ergonomic systems also prevent other health damage: 60 per cent of agricultural workers have a chronic disabling disease

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