Mondo Macchina Nr. 1-2 - Anno 2023

n. 1-2/2023 21 EIMA SPECIAL Robots in the fields arenot science fiction che in Italia il futuro dell’innovazione tecnologica in agricoltura. Un futuro prefigurato dalla stessa Fao: per l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura le imprese agricole dovranno sempre più cambiare e diventare smart, con un alto contenuto tecnologico. Anche in Italia università e centri di ricerca si stanno concentrando sulla creazione di robot capaci di integrare efficacemente la mano dell’uomo garantendo al contempo le condizioni di massima sicurezza. Quest’ultima è infatti un fattore cruciale per la diffusione della robotica nel settore agricolo. «Siamo agli albori, ancora non è nata una vera e propria domanda di mercato – spiega Alessio Bolognesi, esperto di tecnologie digitali. Membro del Servizio tecnico di FederUnacoma – ma stiamo vedendo nascere anche nel nostro Paese tanti progetti di piccoli e grandi robot. E da parte degli imprenditori agricoli c’è molto interesse, ma lo scoglio che dobbiamo superare è quello della sicurezza della macchina nel momento in cui interagisce con l’uomo». Un’altra barriera è costituita dallo scetticismo, come rileva Riccardo Basantini, direttore commerciale di 12 Steps Distribution. «Quella dei robot è oggi una tecnologia a portata di tutti che può essere utilizzata in modo semplice – dice Basantini – e la robotica può essere un alleato prezioso dell’uomo per compiere mediante comandi da remoto tutte quelle operazioni che risultano pericolose, come per esempio il disbosco di un fondo valle». La strada verso l’utilizzo dei robot è comunque tracciata, come dimostra anche il Consorzio creato dal Politecnico di Milano e dall’Università di Milano insieme ad alcuni centri di ricerca stranieri proprio per misurare e migliorare le prestazioni dei robot. «Consorzio con il quale – spiega Matteo Matteucci, docente del Politecnico – stiamo cercando di misurare quanto è bravo un robot a distinguere tra colture ed erbacce». too. A future foreshadowed by the FAO itself: for the United Nations Food and Agriculture Organisation, farms will increasingly have to change and become smart, with a high technological content. In Italy too, universities and research centres are focusing on the creation of robots capable of effectively integrating the hand of man while ensuring maximum safety. The latter is a crucial factor for the spread of robotics in the agricultural sector. "We are in our infancy, there is no real market demand yet," explains Alessio Bolognesi, an expert in digital technologies. Member of FederUnacoma's Technical Service "but we are seeing many projects for small and large robots springing up in our country too. And there is a lot of interest from farmers, but the stumbling block we have to overcome is machine safety when it interacts with man". Another barrier is scepticism, as Riccardo Basantini, sales manager of 12 Steps Distribution, points out. "Robotics is nowadays a technology within everyone's reach that can be used in a simple way," says Basantini, "and robotics can be a valuable ally of man to carry out all those operations that are dangerous, such as clearing a valley floor, by remote control”. But at this point, the road towards the use of robots is marked out, as shown by the Consortium created by the Milan Polytechnic and the University of Milan together with a number of foreign research centres precisely to measure and improve the performance of robots. "Consortium with which," explains Matteo Matteucci, a lecturer at the Polytechnic, "we are trying to measure how good a robot is at distinguishing between crops and weeds". In France, the USA and some Eastern European countries they are already at work on farms. But in Italy as well the demand for robots in agriculture is beginning to gain ground in order to increase and improve production, supplementing human labour while reducing environmental impact. The main stumbling block to dissemination still remains safety

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