n. 1-2/2023 79 GARDENING gato, a una temperatura di circa 100 °C, con una lancia o una barra diserbatrice. Anche in questo caso si ottiene il degrado della struttura cellulare con conseguente disseccamento della pianta. Tale trattamento non attacca l’apparato radicale a meno che non si intervenga quando l’infestante è nello stadio di plantula. Una diserbatrice ad aria calda pulsante sostanzialmente si compone di una bombola di propano montata su un carrello e di una lancia termica ad accensione piezoelettrica. L’aria riscaldata dalla fiamma esce a una pressione regolabile tra 1 e 2 bar. Con una bombola di 10 kg si ha un’autonomia di 4-5 ore. L’alta temperatura dell’aria provoca il disseccamento delle infestanti. L’effetto è visibile dopo circa 24 ore. Il pirodiserbo agisce grazie al calore (300-1.200 °C) esercitato da una fiamma libera, applicata per breve tempo a pochi centimetri dall’infestante. Il colpo di calore agisce sul contenuto idrico dei tessuti vegetali dell’infestante e ne determina, non la bruciatura (a meno che si tratti di piante secche) ma l’avvizzimento. Una variante è rappresentata dal diserbo a infrarossi. La fiamma colpisce una piastra in ceramica e i raggi infrarossi vanno a disseccare l’infestante per schok termico. Osservazioni conclusive. Per tutelare la salute dei cittadini e ridurre l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, i fitofarmaci sintetici di origine chimica non possono più essere impiegati nella lotta alle malerbe nelle aree urbane. Da questa breve rassegna emerge che non vi è un unico metodo alternativo al diserbo chimico ma che ne esistono diversi. La scelta tra le differenti possibilità va fatta con attenzione, tenendo conto non solo dei parametri agronomici ma anche di quelli urbanistici e sociali. Pietro Piccarolo the same as for boiling water, which is the breaking of plant cell walls with the involvement of the root system. In water vapor weeding, the vapor is produced by heating water in a boiler and then delivered at a temperature of about 100 °C with a lance or weed killer bar. Again, this results in the degradation of the cellular structure with subsequent plant desiccation. This treatment does not attack the root system unless action is taken when the weed is in the seedling stage. A pulsating hot air weed killer basically consists of a propane cylinder mounted on a cart and a piezoelectrically ignited thermal lance. The air heated by the flame comes out at an adjustable pressure between 1 and 2 bar. A 10-kg cylinder gives a range of 4-5 hours. The high air temperature causes the weeds to dry up. The effect is visible after about 24 hours. Pyroweeding acts by heat (300-1,200 °C) exerted by an open flame applied a few centimeters from the weed briefly. The heat stroke acts on the water content of the weed's plant tissues and results not in burning (unless the plants are dry) but in wilting. One variation is infrared weeding. The flame strikes a ceramic plate, and the infrared rays desiccate the weed by thermal shock. Closing remarks. In order to protect public health and reduce air and water pollution, synthetic pesticides of chemical origin can no longer be used in weed control in urban areas. This brief review shows that there is no single alternative method to chemical weed control but rather several. Choosing among the different possibilities should be done carefully, taking into account not only agronomic but also urban and social parameters. Pietro Piccarolo
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