Mondo Macchina Nr. 12 - Anno 2024

SPECIALE EIMA SPECIALE EIMA 16 Il calo dell’export frena la produzione a cura della Redazione Il clima di incertezza sui mercati esteri e sul mercato nazionale si riflette sull’andamento della produzione italiana di tecnologie per l’agricoltura, che si avvia a chiudere il 2024 con un calo significativo rispetto al 2023. Le previsioni dell’associazione dei costruttori FederUnacoma indicano una flessione pari al 19,5%, per un valore complessivo di 13,2 miliardi di euro, vale a dire 3,2 miliardi in meno rispetto all’anno precedente. Il dato relativo alla produzione di mezzi meccanici per l’agricoltura – è stato spiegato nel corso della conferenza stampa di presentazione di EIMA International – deriva dalla somma delle diverse tipologie di macchine. Le trattrici pesano per poco più di 2 miliardi di euro (-25% rispetto al 2023), le trattrici incomplete e ricambi pesano per circa 1 miliardo (-28,6%), le macchine operatrici e le attrezzature rappresentano un by Editorial Staff The climate of uncertainty on foreign markets and on the domestic market is reflected in the trend of Italian production of agricultural technologies, which is set to close 2024 with a significant decline compared to 2023. The forecasts of the construction association FederUnacoma indicate a 19.5% decline, for a total value of EUR 13.2 billion, or, 3.2 billion less than the previous year. The data relating to the production of mechanical vehicles for agriculture - was explained in Bologna during the press conference for the opening of EIMA International held by FederUnacoma - is taken from the total of the different types of machines. Tractors account for just over EUR 2 billion (-25% compared to 2023), incomplete tractors and spare parts account for around 1 billion (-28.6%), operating machines and equipment represent a value of 6.2 billion (-16.5%), components for 3.3 bilIl valore complessivo della produzione nazionale di tecnologie per l’agricoltura e per il giardinaggio si avvia a chiudere l’anno con un calo del 19,5%, fermandosi a 13,2 miliardi di euro. La flessione è dovuta alla contrazione della domanda interna, ma soprattutto al rallentamento dei mercati esteri

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