n. 10/2025 75 TECHNOLOGY mente attivo nell’elettrificazione, favorito dalle piccole dimensioni delle macchine – che pertanto assorbono meno potenza – e dal ridotto carico di lavoro tipico del settore. A oggi, sono oltre una decina i modelli elettrici già disponibili. Tra essi, l’e100 di Fendt, presentato pochi mesi fa e già al lavoro in Europa. Puntano sull’elettrico nomi storici come Antonio Carraro e New Holland (con il T3 Electric Power), BCS (eValiant ed Evanguard) o Kubota (LXe-261), senza dimenticare Keestrack, erede del prestigioso marchio Goldoni. Ci sono poi nomi poco conosciuti nell’agricoltura nazionale, come Ideanomics, Itl, Tafe Tractors e Farmtrac (due marchi indiani). Ma anche gli italiani si stanno muovendo, con Del Morino e Agri Eve (startup trentina, che ha collaborato con Pierre), che offre anche macchine in versione telecomandata o autonoma. Lo stesso fa – e torniamo a nomi molto noti per questa nicchia – Monarch con MKV. In genere si parla di trattori con potenze dai 40 ai 70 Cv, dotati di impianto idraulico e attacco a tre punti con un paio di tonnellate di portata. Più che sufficienti, come dotazione, per le normali attività del frutteto-vigneto, ma anche per essere impiegati in ambiti cittadini o aziendali. L’autonomia è generalmente di quattro o cinque ore. Fa eccezione l’ibrido Rex4 di Landini, con motore endotermico e un secondo motore elettrico, con due ore di autonomia, per lavorare sotto i capannoni o nelle stalle. In piena crescita il settore elettrico per i carri miscelatori. Restando nel campo di quelli tradizionali, ossia guidati dall’uomo, ricordiamo Supertino e Faresin, quest’ultimo con già tre which therefore consume less power - and the reduced workload typical of the sector. To date, there are more than a dozen electric models already available. Among them is the Fendt e100, which was unveiled a few months ago and is already in use in Europe. Historic names such as Antonio Carraro and New Holland (with the T3 Electric Power), BCS (eValiant and Evanguard) and Kubota (LXe-261) are focusing on electric vehicles, not to mention Keestrack, heir to the prestigious Goldoni brand. There are also names that are little known in Italian agriculture, such as Ideanomics, Itl, Tafe Tractors and Farmtrac (two Indian brands). But Italians are also making moves, with Del Morino and Agri Eve (a Trentino-based startup that has collaborated with Pierre), which also offers remotecontrolled or autonomous machines. Monarch is doing the same with MKV, and we return to well-known names in this niche. Generally speaking, we are talking about tractors with power ratings from 40 to 70 Hp, equipped with a hydraulic system and three-point hitch with a couple of tons of lifting capacity. More than enough, as equipment, for normal orchard and vineyard activities, but also for use in urban or business settings. The autonomy is generally four or five hours. The exception is Landini's Rex4 hybrid, with an internal combustion engine and a second electric motor, with two hours of autonomy, for working under sheds or in stables. The electric sector for mixer wagons is growing rapidly. Remaining in the field of traditional, man-driven wagons, we mention Supertino and Faresin, the latter already with three mod-
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