n. 11/2025 131 TECHNOLOGY The solutions available vary according to the nature of the effluent to be distributed, distinguishing primarily between solid fractions (manure, poultry litter, solid digestates) and liquid fractions (slurry and liquid digestate fractions). Machines for distributing solid effluents. Solid materials are distributed using manure spreaders. These machines can be equipped with different distribution systems, positioned at the rear (vertical/horizontal rotors, discs, or chains) or at the side (discs, rotors, or hoppers). The distribution phase must be followed by rapid incorporation, which limits ammoniacal nitrogen losses and preserves the fertilizing potential of the effluent. Technical data show that, compared to surface distribution without incorporation, intervention within 24 hours reduces emissions by 30%, while bringing it forward to 4 hours reduces emissions by 55%. In systems with simultaneous incorporation of the manure, the reduction can reach as much as 85-90%. The working depth varies depending on the amount of manure spread: shallow (about 20 cm) for small amounts, deeper (30 cm) for larger amounts. It should be noted that, in this particular case, it is necessary to subject the effluent to pre-treatment (e.g., pelletization, extrusion, drying, or composting) in order to improve and standardize its physical properties, as it is highly heterogeneous and characterized by a high moisture content in its 'raw' state. Machines for distributing liquid effluents. Slurry is distributed using towed or self-propelled slurry spreaders, or through umbilical systems that separate the transport phase from the application phase, significantly limiting soil compaction compared to the use of conventional carts. Traditional surface techniques, such as the use of high-pressure sprinklers or deflector plates, are now considered obsolete because they cause serious nutrient losses (even over 80-90%), heavy odorous emissions, and uneven distribution. For this reason, they are not recommended, and their use is already subject to very strict legislative constraints. On the contrary, ground-level solutions—using flexible hoses or deflectors—represent a significant step forward: they ensure better distribution uniformity, limit aerosol formation, reduce nitrogen losses by up to 60%, and can also be used on existing crops, avoiding contamination of the aboveground parts. Sistema ombelicale a condotte interrate. A sinistra: la pompa a vite senza fine per la messa in pressione del liquame in prossimità delle vasche di stoccaggio; a destra: il trattore con piatto deviatore collegato alla tubazione flessibile Underground umbilical system. Left: the screw pump for pressurizing the slurry near the storage tanks; right: the tractor with the diverter plate connected to the flexible pipe sere seguita da un rapido interramento, che consente di limitare le perdite di azoto ammoniacale e di preservare il potenziale fertilizzante del refluo. I dati tecnici dimostrano che, rispetto alla distribuzione superficiale senza interramento, l’intervento entro 24 ore riduce le emissioni del 30%, mentre anticipandolo a 4 ore si arriva al 55%. Nei sistemi con interramento simultaneo dell’effluente palabile la riduzione può raggiungere addirittura l’85-90%. La profondità di lavoro varia a seconda della quantità di effluente distribuito: superficiale (circa 20 cm) per dosi ridotte, più profonda (30 cm) per apporti consistenti. Da notare che, in questo particolare caso, risulta necessario sottoporre gli effluenti a un pretrattamento (ad esempio mediante pellettizzazione, estrusione, essiccazione o compostaggio), con l’obiettivo di migliorarne e uniformarne le proprietà fisiche, in quanto lo stato 'tal quale' si presenta altamente eterogeneo e caratterizzato da un elevato contenuto di umidità. Macchine per la distribuzione degli effluenti non palabili. La distribuzione dei liquami avviene invece con spandiliquame trainati o semoventi, oppure tramite sistemi ombelicali che permettono di separare la fase di trasporto da quella di applicazione, limitando di molto il compattamento del suolo rispetto all’uso di carri convenzionali. Le tecniche superficiali tradizionali, come l’uso di irrigatori ad alta pressione o di piatti deviatori, sono oggi considerate superate perché causano gravi perdite di nutrienti (anche oltre l’80-90%), pesanti emissioni odorigene e distribuzioni non uniformi: per questo sono da sconsigliare tanto che, già ad oggi, il loro impiego è sottoposto a vincoli legislativi molto stringenti. Al contrario, le soluzioni rasoterra – in banda con tubi flessibili o deflettori – rappresentano un significativo passo avanti: garantiscono, infatti, una migliore uniformità di distribuzione, limitano la formazione di aerosol, riducono le perdite di azoto fino al 60% e possono essere adottate anche su colture in atto, evitando l’imbrattamento della parte epigea. L’interramento resta, in ogni caso, la strategia più efficace per abbattere le emissioni. La distribuzione sottosuperficiale a solco aperto o chiuso permette di applicare l’effluente in modo mirato, con riduzione degli odori e delle perdite di ammoniaca fino all’80-90%. I sistemi a solco chiuso, in particolare, sono molto versatili perché abbinano di-
RkJQdWJsaXNoZXIy NTY4ODI=