Mondo Macchina Nr. 11 - Supplemento componentistica - Anno 2025

derà la sostituzione dei denti a stagione in corso. Certo non è un grosso impegno, ma che dire, invece, di operazioni molto più complesse, come il rimpiazzo della coclea di recupero di una mietitrebbia da riso? È un intervento che si effettua in inverno, ma richiede comunque personale preparato e intere giornate di lavoro. Per casi come questo, ma anche per molti altri, i costruttori da qualche anno mettono a disposizione dei clienti serie speciali di ricambi, realizzati con materiali ad alta resistenza. Costano molto più degli equivalenti tradizionali, ma assicurano una durata di gran lunga superiore. Il concetto di TCO. Nel settore industriale e nel terziario si utilizza comunemente il TCO: una delle tante sigle anglofone che però racchiude un concetto di primaria importanza. Il TCO (Total cost of ownership), traducibile in italiano con costo totale di possesso, è un principio da tenere ben presente, quando si programma un acquisto. Si tratta di calcolare, per quell’investimento, non soltanto il costo iniziale, ma l’intera spesa che quel bene richiederà nel corso della sua vita utile. Un esempio per chiarire: un trattore ad alta tecnologia costa certamente di più rispetto a uno di pari potenza ma di fascia bassa. Tuttavia potrebbe assicurare determinati risparmi – per esempio nei consumi – o una maggior produttività tale da ridurre, se non azzerare, il divario iniziale. Se un trattore consuma meno e permette di fare più ettari al giorno o di risparmiare per esempio ore e ore di lavoro d’ufficio grazie alla registrazione automatica dell’attività, potrebbe risultare più conveniente di un mezzo più economico, ma meno performante. Lo stesso principio si può applicare ad ogni acquisto, compreso quello dei ricambi. E, lo diciamo subito, è uno degli argomenti più usati dai costruttori di macchine di fascia alta per convincere i potenziali acquirenti: i nostri prodotti costano di più, ma nell’arco della loro vita, tutto considerato, fanno spendere meno. Soluzioni a confronto. Nel caso dei ricambi, i fattori che incidono sul TCO sono essenzialmente il prezzo d’acquisto, la durata, la durata alla massima efficienza e il costo della manodopera necessaria per la sostituzione. Sul primo punto, non c’è storia. Un ricambio ad alta resistenza costa mediamente il doppio di uno tradizionale, con punte del 400 o 500% per determinate soluzioni. Assicura però, sostenstantial effort, but what about much more complex operations, such as replacing the recovery auger of a rice harvester? This intervention is done in winter, but still requires trained personnel and entire workdays. For cases like this, as well as many others, manufacturers have been offering customers a special series of spare parts made from high-resistance materials for some years now. They cost significantly more than traditional equivalents but ensure vastly superior durability. The concept of TCO. In the industrial and tertiary sectors, TCO is a commonly used term: one of many Anglo-Saxon acronyms that encapsulates a crucial concept. TCO (Total Cost of Ownership) is a principle to keep in mind when planning a purchase. It means calculating, for that investment, not only the initial cost but the entire expense that that asset will require over its useful life. To clarify with an example: a high-tech tractor certainly costs more than a similarly powered low-cost model. However, it might ensure certain savings - such as in fuel consumption - or increased productivity that could reduce, if not eliminate, the initial gap. If a tractor consumes less and can work more hectares per day or save many hours of office work thanks to automatic activity recording, it could prove more cost-effective than a cheaper, less efficient model. The same principle can be applied to any purchase, including spare parts. And let’s state it upfront: this is one of the most commonly used arguments by manufacturers of high-end machinery to persuade potential buyers: our products cost more, but over their lifespan, all things considered, they end up costing less. Comparing solutions. In the case of spare parts, the factors affecting TCO are essentially the purchase price, durability, maximum efficiency lifespan, and the labor cost required for replacement. On the first point, there's no comparison. A highresistance spare part typically costs twice as much as a traditional one, with peaks of 400% to 500% for certain solutions. However, manufacturers claim that it offers a service life at least five times longer than that of a typical spare part. This would already suffice to balance the total expenditure. Additionally, there are labor savings from the four or five replacements that are no longer necessary, as well as increased earnings from avoiding machine downtime. The latter actually occurs only if the maintenance intervention must be carried out during the campaign. Finally, an often overlooked asTECNICA 52 TECNICA Anche determinate parti di mietitrebbie e trinciacaricatrici sono sottoposte a forti usure. In particolare, nell’impiego con determinati prodotti. Il riso fra tutti: l’alta presenza di silicio rende la paglia di questo cereale altamente abrasiva, tanto che le mietitrebbie a esso dedicate hanno da decenni uno specifico allestimento che prevede rinforzi sulla lama di taglio, sul fondo della testata e poi sul canale elevatore, sul sistema di recupero della granella e sullo scarico. Negli anni i costruttori hanno via via ampliato i settori sotto “protezione speciale”, tanto che oggi la maggior parte delle mietitrebbie per risicoltura hanno l’intero percorso del prodotto realizzato in acciaio sinterizzato o talvolta anche in acciaio inox, che assicura maggior facilità di scorrimento. Le coclee di recupero e scarico, inoltre, presentano una bordatura in hardox o simili. Discorso equivalente per le trinciacaricatrici: il fondo del rotore e poi lanciatore e tubo di scarico utilizzano materiali ad alta resistenza per sopportare l’abrasione dovuta al rapido passaggio di grandi quantità di materiale. L’evoluzione delle macchine da raccolta Certain parts of harvesters and forage harvesters are also subjected to significant wear, particularly when used with specific products, with rice being the most notable. The high silicon content makes the straw of this cereal highly abrasive, to the point that harvesters dedicated to it have had a specific setup for decades that includes reinforcements on the cutting blade, at the bottom of the header, and then on the conveying channel, on the grain recovery system, and on the discharge. Over the years, manufacturers have gradually expanded the areas under "special protection," so that today most rice harvesting machines have the entire product pathway made of sintered steel or, in some cases, even stainless steel, ensuring greater ease of flow. The recovery and discharge augers also feature hardox edging or similar materials. Factory-mounted cameras on the rise

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