Mondo Macchina Nr. 12 - Anno 2025

Solitamente accoppiate al trattore in posizione latero-anteriore (sopra), le defogliatrici possono essere montate anche posteriormente sui modelli a ruote isodiametriche dotati di guida retroversa (sotto) Usually coupled to the tractor in a side-front position (above), the leaf removers can also be mounted at the rear on models with isodiametric wheels equipped with reverse drive (below) n. 12/2025 77 TECHNOLOGY Variable rate defoliation in vineyards: the key role of the feeler The feeler regulates the mechanical leaf remover’s proximity to the canopy according to its density and texture, optimizing leaf removal and preventing efficiently damage to the bunches foliation was initially adopted to reduce canopy density, thereby facilitating the penetration of phytosanitary mixtures, but almost immediately numerous studies confirmed additional positive effects due to changes in the microclimate and improved availability of solar radiation. in addition to increasing sugar content, positive effects were also recorded on acidity and malic acid content, pH, and potassium. Furthermore, especially in conditions of high initial vegetative vigor, higher concentrations of anthocyanins and phenolic compounds il contenuto zuccherino dell’uva e la maturazione dei grappoli, ha comportato un crescente interesse verso la defogliazione. Peraltro, già nei vigneti neozelandesi e statunitensi la defogliazione post-allegagione è stata inizialmente adottata per ridurre la densità della chioma, facilitando in tal modo la penetrazione delle miscele fitosanitarie, ma quasi immediatamente numerosi studi hanno accertato altri effetti positivi, dovuti alla modifica del microclima e alla miglior disponibilità di radiazione solare; oltre all’incremento del contenuto di zuccheri, si sono registrati effetti positivi anche su acidità e contenuti di acido malico, pH e potassio. Inoltre, soprattutto in condizioni di elevato vigore vegetativo iniziale, con la defogliazione sono state misurate maggiori concentrazioni di antociani e composti fenolici nella buccia degli acini. In ogni caso, l’efficacia di tale pratica dipende da più fattori, come l’epoca d’intervento, la forma di allevamento, lo stato vegetativo e le condizioni ambientali. Il definitivo successo della defogliazione è stato comunque decretato dalla comparsa sul mercato delle macchine defogliatrici che, tramite tecniche diverse, sono in grado di operare un’eliminazione controllata e selettiva di parte della chioma, anche effettuata per ottenere obiettivi differenti in vari momenti della stazione vegetativa. Le defogliatrici termiche sono state le prime ad apparire sul mercato. Un bruciatore alimentato a GPL o propano riscalda dell’aria a 70 - 100 °C; il calore così generato viene indirizzato sulle foglie, causando uno shock termico che determina la coagulazione delle proteine e l’interruzione della circolazione linfatica, con il conseguente avvizzimento delle foglie in poche ore e la loro caduta dopo circa due settimane. Il vantaggio principale di questa soluzione tecnica è l’azione delicata sul grappolo, perché il calore agisce selettivamente sulle lamine fogliari e non ha effetto sugli acini (grazie al loro elevato contenuto di liquido), ma soprattutto perché non viene prodotta alcuna sollecitazione meccanica, scongiurando pertanto qualsiasi danneggiamento. Tuttavia, le defogliatrici termiche comportano un’elevata complessità d’uso e costi di gestione non trascurabili, relativi al consumo di combustibile e alla bassa capacità operativa. Si tratta infatti di attrezzature che operano a velocità contenute, di circa 2-3 km/h. Queste limitazioni,

RkJQdWJsaXNoZXIy NTY4ODI=