Mondo Macchina Nr. 1 - Anno 2022

PRIMO PIANO PRIMO PIANO to complete export procedures combined with customs transit, leading in some cases to major disputes by the Customs Agency. Important changes concern the proof of preferential origin in trade between the EU and the UK. From 1st January 2022, traders must be in possession of a valid supplier's declaration to certify the preferential origin of goods and to benefit from zero customs duties at the UK border. It is therefore essential for Italian companies to analyse their supply chain, i.e. to trace the various components and processes that have contributed to the final product. As you know, in order to benefit from zero duty at UK Customs it is necessary that the exported products meet the preferential rules of origin established by the TCA and that the goods are accompanied by a proof of preferential origin, represented, in almost all cases, by self-certification by the exporter registered in the Rex system and, only in residual situations, by the knowledge, by the British importer, of the preferential origin of the products. Essential to the accuracy of the exporter's proof of preferential origin is the supplier's declaration, which contains a clear indication of the origin (EU or non-EU) of the materials used in the manufacture of the product exported to the UK (Annex ORIG-3 of the TCA). This declaration certifies, for the benefit of the exporter, the origin of the goods, enabling him to make the declaration of preferential origin himself. In order to allow a gradual adaptation to Brexit, European Commission Regulation 2254/2020 of 29 December 2020 allowed EU businesses to self-certify, throughout 2021, the preferential origin of products exported to the UK, even in the absence of a declaration from their supplier. The only condition was that such documentation was then recovered by 1st January 2022. As clarified by the Customs Agency with the notice of last 12 December, if by 1st January 2022 exporters are not in possession of the supplier's declarations relating to transactions concluded during 2021 and are unable to prove the originating status of the product by other means, the statement on origin will not be con12 Importanti novità riguardano poi l’attestazione dell’origine preferenziale negli scambi tra UE e UK. Dal 1° gennaio 2022 gli operatori devono essere in possesso di una valida dichiarazione del fornitore per attestare l’origine preferenziale delle merci e per fruire dell’azzeramento dei dazi doganali al confine UK. Per le aziende italiane è pertanto indispensabile l’analisi della propria supply chain, ossia il tracciamento dei vari componenti e delle lavorazioni che hanno contribuito al prodotto finale. Com’è noto, infatti, per beneficiare del dazio zero alla dogana UK è necessario che i prodotti esportati soddisfino le regole di origine preferenziale stabilite dal TCA e che i beni siano accompagnati da una prova dell’origine preferenziale, rappresentata, nella quasi totalità dei casi, dall’autocertificazione da parte dell'esportatore registrato nel sistema Rex e, solo in situazioni residuali, dalla conoscenza, da parte dell’importatore britannico, dell’origine preferenziale dei prodotti. Essenziale, ai fini della correttezza della prova dell’origine preferenziale rilasciata dall’esportatore, è la dichiarazione del fornitore, che contiene una chiara indicazione dell’origine (UE o non UE) dei materiali utilizzati per la fabbricazione del prodotto esportato in UK (allegato ORIG-3 del TCA). Tale dichiarazione attesta, a beneficio dell’esportatore, l’origine delle merci, consentendogli di provvedere direttamente alla compilazione della dichiarazione dell’origine preferenziale. Per consentire un graduale adeguamento alla Brexit, il regolamento della Commissione europea 2254/2020 del 29 dicembre 2020 ha consentito alle imprese unionali di autocertificare, per tutto il 2021, l’origine preferenziale dei prodotti esportati verso il Regno Unito, anche in mancanza di una dichiarazione del proprio fornitore. Unica condizione era che tale documentazione venisse poi recuperata entro il 1° gennaio 2022. Come chiarito dall’Agenzia delle dogane con l’avviso dello scorso 12 dicembre, se entro il 1° gennaio 2022 gli esportatori non sono in possesso delle dichiarazioni del fornitore relative alle operazioni concluse nel corso del 2021 e non sono in grado di dimostrare il carattere originario del prodotto con altri mezzi, l'attestazione di ori-

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