Mondo Macchina Nr. 1 - Anno 2022

n. 1/2022 63 TECHNOLOGY Sprayers: sustainable technologies Sprayers with product recovery are an innovative and ecological solution. Furthermore, more and more cases are being reported where this technology proves to be beneficial also from an economic point of view ments remain a priority issue which calls for mechanization and new technologies for crop spraying. An analysis of the data concerning the functional tests, which have become compulsory for machines used for professional use to distribute plant protection products, clearly shows that the fleet of machines in circulation is rather old, with an average age of about 20 years. It is also undeniable that both spray booms and mistblowers, as well as machines defined as "special", such as those, for example, used for chemical stripping, have undergone a substantial technical evolution, which has significantly improved their environmental sustainability. For instance, with the implementation of Directive 2009/127/EC in 2011, manufacturers have introduced new equipment in the basic equipment. For example, all machines must now allow total interruption of spraying with a single control, they must enable easy filling and complete emptying of the main tank, precise and reliable definition of the volume to be sprayed, they must necessarily include a tank containing only water, dedicated to washing the sprayer, and they must also be designed to minimize the dispersion of the sprayed product by drift and percolation on the ground. ritario il tema della riduzione e della corretta gestione dei trattamenti, un tema che chiama in causa la meccanizzazione e le nuove tecnologie per l’irrorazione delle colture. Seppur analizzando i dati relativi all’effettuazione delle verifiche funzionali, divenute obbligatorie per le macchine adibite ad uso professionale alla distribuzione di fitofarmaci, emerga chiaramente che il parco macchine circolante risulti essere piuttosto datato, con un’età media stimabile intorno ai 20 anni circa; è anche innegabile che sia le barre irroratrici, che gli atomizzatori, nonché le macchine definite “speciali”, come quelli ad esempio in uso per la spollonatura chimica, abbiano avuto un’evoluzione tecnica sostanziale, che ne ha migliorato notevolmente la sostenibilità ambientale. Infatti con il recepimento della Direttiva 2009/127/CE del 2011 i costruttori hanno introdotto nuove dotazioni già negli allestimenti basici. Ad esempio tutte le macchine devono ora permettere l’interruzione totale dell’irrorazione con un singolo comando; devono permettere un riempimento agevole e uno svuotamento completo del serbatoio principale; devono consentire di definire in maniera precisa e affidabile il volume da distribuire; devono necessariamente prevedere un serbatoio contenente la sola acqua, dedicato al lavaggio dell’irroratrice; e devono anche essere progettate per minimizzare la dispersione del prodotto irrorato per deriva e la percolazione a terra. Se però l’obiettivo è quello della massima sostenibilità dal punto di vista ambientale, probabilmente tutto ciò non è da considerarsi sufficiente, dato che è comunque innegabile il fatto che, specie durante i primi trattamenti sulle colture arboree, con la vegetazione ancora per nulla o comunque poco sviluppata, la stragrande maggioranza del prodotto irrorato non vada a depositarsi sulla vegetazione bersaglio, ma

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