Mondo Macchina Nr. 5-6 - Anno 2022

n. 5-6/2022 FOCUS Combine harvesters are operating machines that have been manufactured in their current configuration since the first half of the 1900s. They have their origins in fixedpoint threshers. As a matter of fact, their development has been uninterrupted, both mechanically and from the (more recent) mechatronic point of view. The current models are highly sophisticated, resulting in a combination of high work capacity and high-quality results titrebbiatrice era trainata da una ventina di cavalli. Tuttavia, la mancanza di un’adeguata unità motrice e la tendenza del grano raccolto a deteriorarsi a causa dell’eccessiva umidità ne limitarono la diffusione. A partire dal 1915, la International Harvester di Canton (Illinois, USA) rilasciò la prima linea di mietitrebbiatrici trainate dotate di un motore che azionava il sistema di trebbiatura, mentre Case e John Deere introdussero i primi modelli trainati da trattori pochi anni dopo. La loro domanda crebbe rapidamente in particolare dopo la prima guerra mondiale, anche se in Italia fino al dopoguerra la presenza delle mietitrebbiatrici rimase limitata a poche grandi aziende cerealicole. Nel 1942, un autorevole esperto di meccanica agraria addirittura scrisse, a proposito delle mietitrebbiatrici, che “…questa categoria di apparecchi non presenta un reale e concreto interesse dal punto di vista di una possibile estesa applicazione in Italia”. A dispetto di tale pessimistica previsione, la diffusione della mietitrebbiatrice in ambito nazionale crebbe dopo la fine della seconda guerra mondiale, con la ripresa economica. Tra le principali marche d’importazione si ricordano Massey Harris, McCormick, Claas, John Deere e International Harvester. Il primo modello italiano di mietitrebbiatrice venne realizzato dalla Pietro Laverda di Breganze (VI) e presentato alla Fiera di Verona del 1956. Tale modello, denominato “M60”, montava un motore Fiat diesel da 35 Cv, l’apparato falciante era da 1,98 m di larghezza a corpo unico con la macchina con sollevamento meccanico a cricco dotato di aspo articolato ed era equipaggiata, come apparato trebbiante, con un battitore a 8 spranghe e controbattitore regolabile anche durante il lavoro. La Laverda M60 fu prodotta fino al 1963, per un totale di 974 esemplari, venduti in Italia e in Europa. Le tecnologie di trebbiatura Con la diffusione di questa nuova macchina, sorsero alcune problematiche legate sia all’efficienza sia alla qualità della ed grain to deteriorate from excessive moisture limited its spread. In 1915, International Harvester of Canton (Illinois, USA) released the first line of trailed harvesters equipped with an engine to drive the threshing system. Case and John Deere introduced the first tractor-drawn models a few years later. The demand for these machines overgrew, particularly after World War I, even though the presence of combine harvesters in Italy remained confined to a few large cereal farms until after the war. In 1942, an outstanding expert in agricultural mechanics even wrote about combine harvesters "...this category of equipment does not present a real and concrete interest from the point of view of the possible widespread application in Italy.”. Despite this pessimistic prediction, the spread of the combine harvester domestically grew after the end of World War II as the economy recovered. Major import brands included Massey Harris, McCormick, Claas, John Deere and International Harvester. The first Italian combined harvester model was manufactured by Pietro Laverda of Breganze (VI) and presented at the 1956 Verona Fair. That model, named The technological evolution of combineharvesters 45 Una mietitrebbiatrice convenzionale, a flusso tangenziale A conventional, tangential-flow harvester

RkJQdWJsaXNoZXIy NTY4ODI=