Mondo Macchina Nr. 5-6 - Anno 2022

FOCUS 48 FOCUS dal 1971. Tali sistemi, che possono essere regolati automaticamente mediante inclinometri dedicati, permettono di lavorare correttamente su pendenze fino al 25% circa in salita, al 10% in discesa e oltre al 35% trasversalmente. Elevata complessità meccanica Dal punto di vista tecnologico, le mietitrebbiatrici si sono da subito caratterizzate per una notevole complessità meccanica, a causa dei numerosi organi in movimento e dovendo garantire al contempo il proprio autodislocamento. Ad oggi, sono numerose le tipologie di trasmissione che permettono l’azionamento delle varie parti, con una certa preponderanza per quelle idrauliche, che sono maggiormente in grado di operare regolazioni continue e precise. Per quanto riguarda la parte sensoristica, va ricordato che proprio le mietitrebbiatrici sono state tra le prime macchine implementate per finalità di agricoltura di precisione, grazie all’installazione di sistemi per la mappatura geolocalizzata delle produzioni, già descritti in un precedente articolo (cfr. Mondo Macchina n. 11/2021). Sensoristica e automazione di bordo Le funzionalità più innovative riguardano: 1. la posizione della barra falciante: il telaio della testata può muoversi verticalmente mediante attuatori idraulici, a definire un’ottimale distanza dell’apparato di taglio rispetto alla superficie del terreno. Una soluzione molto interessante consiste poi nella possibilità di far flettere la barra di taglio (grazie alla sua conformazione a sezioni) e di seguire, in tal modo, in modo maggiormente fedele i profili di terreni anche notevolmente irregolari. Ciò risulta molto utile per la trebbiatura di colture a portamento prostrato, quali soia, fagiolo, pisello ecc.; 2. nel caso della trebbiatura di cereali autunno vernini, la regolazione della posizione dell’aspo in funzione dello svuluppo e della densità della biomassa presente in campo. In particolare, un sensore laser è in grado di controllare la profondità e la posizione orizzontale dell’aspo in funzione del materiale vegetale preleveling" models appeared in the late 1960s, i.e., equipped with hydraulic actuators at the individual wheels. These were designed to keep the machine body horizontal in both the turntable and retractor gears, allowing the cleaning system to work correctly under all conditions. Once again, Laverda was the progenitor of the production, with the M 100 AL model produced starting in 1971. These systems, which can be adjusted automatically through dedicated inclinometers, allow correct work on slopes up to about 25 percent uphill, 10 percent downhill and over 35 percent transversely. High mechanical complexity From a technological point of view, combined harvesters were immediately characterized by high mechanical complexity due to the numerous moving parts and having to ensure their own self-displacement at the same time. As of today, several types of transmission enable the operation of the various components, with a certain preponderance for the hydraulic ones, which are more capable of making continuous and precise adjustments. As far as the sensor part is concerned, it should be mentioned that it was precisely combined harvesters that were among the first machines implemented for precision agriculture purposes, thanks to the installation of systems for geo-localized mapping of production, already described in a previous article (see Machinery World no. 11/2021). On-board sensing and automation. The most innovative features include: 1. the position of the mowing bar: the header frame can move vertically, employing hydraulic actuators, to define an optimal distance of the cutting apparatus from the ground surface. A very interesting solution also consists in the possibility of making the cutter bar flex (thanks to its sectional conformation) and thus following, in a more reliable way, the profiles of even considerably irregular soils. This is very useful for threshing prosBarra di taglio flessibile, in grado di seguire fedelmente il profilo del terreno Flexible cutting bar, closely following the soil profile

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