Mondo Macchina Nr. 1-2 - Anno 2023

MERCATI 48 MERCATI spettiva, il “global warming” può dunque migliorare le potenzialità del settore agricolo canadese, tuttavia – avvertono i meteorologi – esso sembra destinato a produrre quelle stesse criticità che già oggi affliggono le aree più temperate del pianeta e che riguardano soprattutto la disponibilità di acqua. In un futuro non troppo lontano, anche il Canada potrebbe essere costretto a fare i conti con una riduzione delle precipitazioni (nevose e piovose) che, unita allo scioglimento dei ghiacci, potrebbe mettere sotto pressione le sue risorse idriche e complicare l’approvvigionamento del settore primario. Una nuova realtà, questa, di cui la meccanica agricola non può non tenere conto. Meccanizzazione, il primato delle importazioni. Nel 2021 – si legge nel rapporto dell’Agenzia ICE – il parco macchine canadese era composto da poco meno di 660 mila trattrici, in media 4 per ogni azienda agricola. La quota più consistente di macchine, l’80% del totale, si colloca ancora oggi nella fascia di potenza fino a 149 cavalli, tuttavia negli ultimi sei anni si è visto un sensibile incremento dei mezzi di potenza superiore. I modelli con cilindrate più robuste sono infatti passati dai 105 mila del 2016 ai 130 mila, fino a rappresentare il 20% del parco macchine. Complessivamente, considerando anche il segmento delle tecnologie per la lavorazione del terreno e dei sistemi per l’irrigazione, il comparto canadese delle macchine agricole – che annovera anche 121 mila mietritrebbiatrici e 171 mila tra presse, falciatrinciacaricatrici e falciacondizionatrici – raggiunge i 45 miliardi di euro in valore. La domanda interna di macchinari per l’agricoltura viene soddisfatta in prevalenza attraverso il canale dell’import, soprattutto per quanto concerne l’approvvigionamento di trattori, mietitrebbie e motori diesel. L’andamento dei redditi agricoli e l’apprezzamento o la svalutazione del dollaro canadese rispetto a quello statunitense, sottolinea il rapporto, sono le due variabili chiave che condizionano nel breve e medio periodo i trend delle importazioni di macchine agricole. I cui principali fornitori sono Stati Uniti, Germania e Giappone (75% del totale dell’import di settore), seguiti dalla Cina e soprattutto dall’Italia, che negli anni ha visto crescere il valore dell’interscambio con il Paese del nordamerica. Infatti, secondo i dati Istat rielaborati da FederUnacoma, tra il 2016 e il 2021 le esportazioni italiane di tecnologie per l’agricoltura sono passate da poco più di 61 a circa 77 milioni di euro, con un picco di oltre 82 milioni nel 2020. L’incremento è proseguito anche nei primi 10 mesi del 2022 che hanno visto il nostro export di trattrici e attrezzature agricolo superare i 75 milioni di euro (+24,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Appare dunque verosimile che il bilancio finale del 2022 possa, se non migliorare, quanto meno avvicinarsi ai massimi raggiunti nell’ancountry) and allow the introduction of new ones. In this perspective, 'global warming' can therefore improve the potential of the Canadian agricultural sector, however - meteorologists warn - it seems destined to produce the same criticalities that already afflict the more temperate areas of the planet and that mainly concern the availability of water. In the not too distant future, Canada too could be forced to reckon with a reduction in precipitation (snow and rain) which, combined with the melting of the ice, could put pressure on its water resources and complicate the supply for the primary sector. Agricultural mechanics cannot fail to take this new reality into account. Mechanisation, the primacy of imports. In 2021 - reads the ICE Agency report - the Canadian machinery fleet consisted of just under 660 thousand tractors, an average of four per farm. The largest share of machines, 80% of the total, is still in the power range up to 149 horsepower. However, the last six years have seen a significant increase in vehicles with more than 149 horsepower. Models with more robust displacements have risen from 105 thousand in 2016 to130 thousand, to account for 20% of the fleet. Overall, including the tillage technology and irrigation systems segment, the Canadian agricultural machinery sector - which also includes 121,000 combine harvesters and 171,000 balers, mowers and conditioners - is worth € 45 billion. The domestic demand for agricultural machinery is mainly met through the import channel, especially with regard to the supply of tractors, combine harvesters and diesel engines. Developments in farm incomes and the appreciation or depreciation of the Canadian dollar against the US dollar, the report points out, are the two key variables that influence trends in agricultural machinery imports in the short to medium term. The main suppliers are the United States, Germany and Japan (75% of total imports in the sector), followed by China and especially Italy, which over the years has seen an increase in the value of trade with the North American country. Indeed, according to ISTAT data reprocessed by FederUnacoma, between 2016 and 2021 Italian exports of agricultural technology rose from just over 61 to about 77 million euros, with a peak of over 82 million in 2020. The increase also continued in the first 10 months of 2022, which saw our exports of agricultural tractors and equipment exceed 75 million euro (+24.5% compared to the same period last year). It therefore seems likely that the final balance for 2022 could, if not improve, at least come close to the highs reached in the year of the pan-

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