Mondo Macchina - Nr. 11 - Anno 2023

n. 11/2023 23 AGRILEVANTE REPORTAGE zione necessaria. Così queste sono diventate stazioni di meccanizzazione. Abbiamo generato una nuova forma di gestione di servizi di assistenza tecnica e siamo riusciti a creare una rete tra le istituzioni pubbliche e il privato». Ma quando si parla di meccanizzazione specializzata, a cosa ci si riferisce esattamente per un’area i cui confini sono da una parte il Mediterraneo e dall’altra il deserto? Lo ha spiegato Davide Gnesini, responsabile del servizio tecnico di FederUnacoma. «Dobbiamo partire dalle colture principali e da qui ricavare una filiera che parte dalle trattrici per proseguire con la preparazione del terreno, la semina, l’irrigazione, la protezione delle piante e, infine, la raccolta e la movimentazione. E tra le colture già presenti vediamo subito l’ulivo seguito da agrumi e cereali. Ci sono poi il cotone, soprattutto in Egitto, lo zucchero, sia da canna che da barbabietola, le patate e così via. Ma ci sono colture, con le quali non abbiamo molta familiarità, che pongono delle vere sfide in termini di meccanizzazione. Per esempio, la raccolta dei datteri avviene a mano, con operatori che salgono in cima agli alberi. Oppure le piante di avocado e di mango, che si avvicinano ai nostri comuni alberi di mele, o ancora gli ananas, che pongono le maggiori sfide in termini di meccanizzazione». Gnesini ha mostrato le immagini di alcune trattrici da frutteto e vigneto strette, compatte, di dimensioni adeguate ad alcune realtà specifiche tra le quali, appunto, uliveti e frutteti. Esistono in Italia macchine che lavorano solo le strisce di terreno su cui viene impiantata la coltura lasciando indisturbato il terreno vicino. Queste possono contribuire a realizzare i principi dell’amechanization services were few and, therefore, distant from farms. An area where mechanization services were few and, therefore, distant from farms. We involved the 512 agricultural cooperatives in the area and selected some of them to whom we provided the necessary training. Hence, these have become mechanization stations. We have generated a new form of management of technical assistance services and have managed to create a network between public institutions and the private sector." But when we talk about specialized mechanization, what exactly are we referring to for an area whose borders are the Mediterranean on one side and the desert on the other? Davide Gnesini, head of FederUnacoma's technical service, explained. "We need to start with the main crops and, from there, derive a supply chain starting with the tractors and continuing with soil preparation, planting, irrigation, plant protection and, finally, harvesting and handling. And among the crops already present, we immediately see olive trees, followed by citrus and cereals. Next, there is cotton, especially in Egypt; sugar, both from cane and beet; potatoes; and so on. Yet, there are crops that we are not very familiar with that pose real challenges in terms of mechanization. For example, date harvesting is done by hand, with operators climbing to the top of the trees. Or avocado and mango trees, which are close to our common apple trees, or even pineapples, which present the greatest challenges in terms of mechanization." Gnesini showed pictures of some narrow, compact orchard and vineyard tractors of a size suitable for some specific realities, including, precisely, olive groves and orchards. In Italy, some ma-

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