Mondo Macchina Nr 5-6 Anno 2014 - page 8

no un calo di oltre il 2% per le trattrici, di oltre il 6% per lemotoagricole, e addi-
ritturadi oltre il 46%per lemietitrebbiatrici,dati cheaggravano il passivo giàpe-
sante accumulato negli ultimi sei anni. Con questo inizio d’anno, insomma, non
possiamo aspettarci significativi miglioramenti, anche se l’economia nazionale
sembra in ripresa. Il nostromercato risente purtroppo delle variabili e delle in-
certezze cheancora gravano sulle impreseagricole, epuòessere sostenuto so-
lo con politichemolto articolate e specifiche.
Quali sono le proposte che FederUnacoma ha portato all’attenzione del Go-
verno?
Riguardano, naturalmente,misure per il sostegno al mercato nazionale. Sap-
piamo che, con l’attuale situazione di bilancio, difficilmente otterremo un nuo-
vo provvedimento per il rinnovo del parcomacchine, che pure sarebbe impor-
tantissimo per le imprese agricole e per l’industria dellameccanizzazione; ma
riteniamo possibile la messa a punto di un pacchetto di provvedimenti ri-
guardanti temi chiave come quello della sicurezza sul lavoro, del risparmio
energetico, della riduzione delle emissioni di gas serra, della manutenzione
del territorio e della prevenzione del dissesto idrogeologico che non possono
non comprendere voci specifiche per l’acquisto di mezzi meccanici di nuova
generazione.
C’è poi il tema dei fondi comunitari e del loro utilizzo…
Seanalizziamo le richiestedi finanziamentonell’ambitodei Piani di SviluppoRu-
ralepromossi dell’UnioneEuropea vediamo come la voce relativaall’acquistodi
macchine agricole sia ancora poco utilizzata. Sappiamo per certo che, dopo sei
anni di investimenti ridotti al minimo, le imprese agricole hanno bisogno di ac-
quisire nuovi mezzi meccanici, e constatiamo l’interesse che gli agricoltori mo-
strano verso le innovazioni, affollando le fiere e le esposizioni di macchine agri-
cole, da quelle strettamente locali fino a quelle di grande richiamo internazio-
nale come l’EIMA. Se questo interesse non si traduce in scelte d’acquisto, pur
in presenza di fondi pubblici, è segno che lo strumento PSR non viene suffi-
cientemente valorizzato per l’aspetto meccanizzazione. Nell’insieme delle mi-
sure che intendiamo negoziare con il Governo e con le Regioni vogliamo quindi
inserireanche formedi divulgazionedelleopportunitàoffertedai Piani rurali pro-
prio per lameccanizzazione.
Oltre al PSR, quali strumenti possono essere attivati in sede comunitaria?
Amonte di tutto c’è la questione relativa alla nuova PAC e all’impatto che avrà
sulle imprese agricole. Il nostro sistema produttivo ha sofferto in questi anni gli
indirizzi di politica agricola comunitaria e bisogna dunque sperare che si rag-
giungano presto nuovi equilibri che consentano alle imprese italiane di rimane-
resulmercato inmodo competitivo. Saremomoltoattenti agli strumenti che l’U-
nione Europeamette a disposizione per le filiere agro-industriali - prima fra tut-
te la filiera delle bioenergie - e confidiamo nel buon lavoro di esperti come Pao-
loDeCastro, chehaottenutounsuccessonotevolealleultimeelezioni europee
e cheanche come Federazione ci siamo sentiti di appoggiareapertamente, con-
vinti chemai come in questomomento occorra affidare il lavoro politico a per-
sone che hanno competenza inmateria e capacità di ascolto.
Del resto ilmade in Italy dell’agroalimentare saràal centrodell’attenzioneper
tutto l’anno, in vista di EXPO 2015 dedicata proprio all’agricoltura e all’ali-
mentazione.
L’EXPO è un appuntamento che l’agricoltura italiana e l’industria ad essa colle-
gata debbono affrontare con grande intraprendenza ed orgoglio, e credo che an-
che lameccanizzazioneMade in Italy sarà presente con tutto il suo fascino e il
suo straordinario potenziale. Attenzione però al “contenitore”: nutrire il Pianeta
– questo è il tema dell’Esposizione – significa solo in parte proporre le eccel-
lenze alimentari e le più antiche tradizioni del nostro Paese; la sfida alla quale
siamo chiamati è, prima di tutto, quella di industrializzare l’agricoltura portando
alta produttività e standard qualitativi elevati anche nelle grandi commodities.
Prima delle produzioni di nicchia e di tutte quelle espressioni di “romanticismo
agricolo” che pure rappresentanoun enormepatrimonio per il nostroPaese, oc-
correoffrireuna visionedell’agricoltura comesettore tecnologicod’avanguardia,
come straordinaria risorsa per l’economia, come simbolo di un rapporto intelli-
gente fra l’uomo e le risorse del pianeta.
purchase of new generationmechanical means.
Then there is the issue of EuropeanUnion funds and their use....
If we examine the requests for financing in the framework of the upcoming Rur-
al Development Planswe see that the headings for the acquisition of agricultur-
al machinery are not usedmuch. We know for certain that after six years of in-
vestments reduced to the minimum, farming enterprises have to acquire new
mechanical means and we are aware of the interest farmers are showing in in-
novations, crowding into trade fairs and expositions of agricultural machinery,
those which are strictly local and up to the great international attractions like
EIMA.If this interest isnot transformed intopurchasingdecisions,evenwithpub-
lic funds available, this is a sign theRDPs are not being taken full advantage of
on the side of mechanization. So among all themeasures we intend to negoti-
atewith the government and regions wewant to addways to disseminate infor-
mation on the opportunities offered by the rural plans precisely for mechaniza-
tion.
Other than theRDPs,what instrumentswhichcanbeenacted inEUquarters?
At the head of everything is the question of the newCommon Agriculture Policy
and the impact this will have on farmers. Our production system has been suf-
fering in these years as the result of the directions taken by the CAP so it must
be hoped that a new balance is achieved to allow the Italian enterprises to stay
on themarket ina competitiveway.Wewill pay closeattention to the instruments
theEuropeanUnionmakesavailable for theagri-industry production chains – the
bioenergy production chain the first among them – and trust in the good work
performed by such experts as Paolo De Castro who scored a great success in
the last European elections andwith the conviction that nowmore than ever be-
fore work on policy must be entrusted to people with competence in the area
and an ability to listen.
Made in Italy
in the agri-food sector will be at the center of attention for the
entire year in light of the EXPO 2015 focus precisely on agriculture and food
products.
The EXPO is an appointment Italian agriculture and the associated industries
must facewith great entrepreneurial spirit andprideand I think the
Made in Italy
mechanization sector will also be present with the spell it casts and extraordi-
nary potential. Onemust be careful however. The
container
,
Feeding the Planet
,
the theme of the exposition, conveys only in part the excellence of our food and
themost ancient diet traditions in our country. The challenge we’ll be called on
to face is, first of all, agricultural industrialization taken to high productivity and
high quality standards also for the big commodities. Ahead of niche production
and all the expressions of ‘agricultural romanticism’, though they are an enor-
mous heritage of our country, must come the presentation of a vision of agri-
culture as a sector technologically in the avant-garde, an extraordinary resource
for the economy and a symbol of intelligent relations between humankind and
the planet’s resources.
6
MW
n. 5_6/2014
RIMOPIANO
P
| INTERVISTA |
INTERVIEW
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