Mondo Macchina Nr. 1-2 - Anno 2023

TECNICA 68 TECNICA Inerbire anche dove sembra impossibile con l’idrosemina by Domenico Pessina - DISAA University of Milan Within the scope of the activities peculiar to naturalistic engineering, the rehabilitation of hydrogeological disruption has always played a key role. The restoration of degraded areas, as they are, for example, subject to landslides, mudslides, erosion, etc., is undoubtedly a priority over other subsequent land redevelopment interventions, such as those subject to landslides, landslides, erosion, etc. In Italy, the problem is becoming increasingly severe, not least because of the evident climate change underway, which exposes the national territory to weather phenomena of progressively increasing intensity and frequency, with an exponential increase in the risk of catastrophic events. In this far from reassuring context, there is an urgent need to focus efforts on the development of agronomic practices aimed at improving the stability of the slopes of the hillsides, including in their surface layer, i.e., the one most exposed to the mechanical and hydraulic impact of rainfall and wind. Grassing, and more generally, creating an adequate vegetation cover of areas at risk, is an excellent sodi Domenico Pessina - DISAA Università di Milano Nell’ambito delle attività proprie dell’ingegneria naturalistica, il recupero del dissesto idrogeologico occupa da sempre un ruolo di rilievo assoluto. La sistemazione delle aree degradate, perché ad esempio soggette a frane, smottamenti, erosione, ecc. è senza dubbio prioritaria rispetto ad altri interventi successivi di riqualificazione del territorio. In Italia il problema sta diventando sempre più grave, anche a fronte dell’evidente cambiamento climatico in atto, che espone il territorio nazionale a fenomeni meteorologici di intensità e frequenza progressivamente crescenti, con un aumento esponenziale del rischio di eventi catastrofici. In questo contesto tutt’altro che rassicurante, è impellente concentrare gli sforzi sulla messa a punto di pratiche di tipo agronomico finalizzate alla migliore stabilità dei versanti, anche nel loro strato superficiale, ossia quello maggiormente esposto all’impatto meccanico e idraulico delle precipitazioni meteoriche e del vento. L’inerbimento, e più in generale la creazione di un’adeguata copertura vegetale delle zone a rischio, è un’ottima soluzione per limitare l’erosione superficiale e conferire stabilità al soprassuolo. Tuttavia, sulle aree Scarpate, piste da sci, cave, discariche, terre armate, opere di ingegneria naturalistica, ma anche i campi sportivi, da golf, grandi aree pubbliche ricreative nonché giardini privati o condominiali: sono questi gli ambiti in cui l’idrosemina trova maggiore applicazione. Una panoramica delle macchine impiegate per queste lavorazioni

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