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Speciale

Elektra, la seminatrice "high tech" di casa Sfoggia

di Giacomo Di Paola
Gennaio 2014 | Back

A Fieragricola appuntamento con le novità della Sfoggia di Montebelluna (Treviso). Nel comparto della semina l'impresa veneta propone Elektra, una seminatrice elettro-pneumatica monogerme in grado di seminare con grande precisione anche a velocità di lavoro molto elevate (15 km/h). Questo perché la macchina è dotata di un avanzato dispositivo elettronico di controllo – i comandi vengono gestiti da touch screen – che consente all'utilizzatore non solo di configurare le impostazioni relative alla semina, alla quantità di concime e di geodisinfestante o all'area da trattare, ma di tenere sotto costante monitoraggio il funzionamento di tutti gli elementi di semina, con l'ulteriore possibilità di decidere quali eventualmente escludere. Naturalmente l'elettronica di bordo può essere interfacciata con il Gps ed il sistema Isobus della trattrice. Tra i suoi altri punti di forza, Elektra può vantare un propulsore elettrico di nuova generazione pensato con l'obiettivo di incrementare le prestazioni e di migliorare la deposizione dei semi; l'alimentazione del motore è indipendente rispetto alla batteria della motrice. Disponibile nelle versioni da 2 a 24 file, la seminatrice di casa Sfoggia può essere equipaggiata, a seconda delle esigenze dell'operatore, con un telaio fisso, uno telescopico, uno pieghevole o uno a passo variabile (per realizzare distanze interfilari differenti). Nel segmento della lavorazione del terreno, invece, riflettori puntati su Leonardo, una macchina studiata per garantire un risultato ideale tra gli "interventi convenzionali" ed il No Till. Leonardo – spiega una nota tecnica dell'impresa trevigiana – permette di aumentare il riscaldamento del suolo (anticipa la germinazione) e di conservare la struttura del terreno da un lato (la materia organica in superficie mantiene il livello di umidità e facilita gli interventi in campo), e di ridurre la percolazione dell'acqua contenendo i costi di gestione dall'altro (si usano meno fertilizzanti perché localizzati in fila). Inoltre, la lavorazione in profondità agevola lo sviluppo dell'apparato radicale. L'allestimento di serie prevede il cilindro ad azoto per il carico dell'elemento regolabile in pressione, il disco di apertura solco (versione turbo, a onde, liscio o crantato), doppi dischi di contenimento, l'ancora dissodatrice regolabile da 10 a 25 cm, un rullo dentato in ghisa ed uno a gabbia.

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