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Giardinaggio

Forbici per potatura e forbicioni troncarami

Tra le manutenzioni che possono essere effettuate in agricoltura e nella cura del verde, il taglio dei rami e la potatura sono una delle più frequenti. Ai tradizionali attrezzi ad azionamento manuale si sono aggiunti modelli ad azionamento pneumatico, elettrico o idraulico. La scelta del modello dipende dalla tipologia di lavoro e dallo spessore dei rami che si debbono tagliare

di Pietro Piccarolo
Aprile 2016 | Back

Le forbici, o cesoie, impiegate per effettuare la potatura di alberi e arbusti, hanno una lunga tradizione e, ancora oggi, trovano largo impiego malgrado l’arrivo di nuovi strumenti, quali i tosasiepe e le motoseghe. Le più tradizionali sono le forbici che operano grazie alla forza manuale. Oltre ai modelli classici azionati con una sola mano, la cui capacità di taglio dei rami arriva ai 20 mm di diametro, vi sono le cesoie a manico lungo, azionate con le due mani, che in virtù della maggior leva consentono di effettuare tagli su rami di diametro maggiore (30-35 mm). Per questo, sono chiamate anche troncarami. Una versione particolare è rappresentata dagli svettatoi, sempre manuali, il cui organo di taglio è applicato a una prolunga telescopica. Vengono utilizzati per tagliare rami a una certa altezza da terra. L’organo di taglio è rappresentato da una lama mobile tagliente, azionata da una cordicella scorrevole su un sistema a pulegge, e da una controlama fissa. Il ramo viene preso tra le due lame e il taglio, tipo ghigliottina, avviene tirando la fune che aziona la lama mobile. L’uso di questi attrezzi manuali è però quasi esclusivamente hobbistico. Sono infatti entrate in commercio da diversi anni, nuove tipologie di forbici e di troncarami ad azionamento pneumatico, elettrico e idraulico, che consentono di effettuare tagli su rami di maggiore diametro senza particolare fatica da parte dell’operatore. Di queste tre tipologie, le più impiegate sono quelle ad azionamento pneumatico ed elettrico.

 

Forbici e troncarami  pneumatici, elettrici e idraulici

Indipendentemente dall’energia motrice, le forbici per potatura possono essere suddivise in due categorie: una lama tagliente e una controlama non tagliente; due lame taglienti. In ogni categoria rientrano diversi modelli.

La prima categoria è la più diffusa. La lama tagliente effettua il taglio, mentre  l’altra funge da battuta fissa. La particolarità è data dal fatto che il taglio non è netto in quanto la lama battente provoca un leggero danneggiamento sulla parte di ramo non asportata. Alcuni modelli sono dotati di aste con lunghezza che va da 1 a 2,5 metri. Se impiegate con l’asta la capacità di taglio si riduce.

Nella seconda categoria rientrano le forbici definite a doppio taglio, costituite da due lame uguali e speculari una all’altra, affilate da un solo lato, di cui una mobile e l’altra fissa. La qualità  del taglio è superiore a quella della categoria precedente in quanto il taglio è netto e senza sfrangiature. Il loro impiego su aste non è consigliato in quanto si viene a perdere nella qualità del taglio  che, invece, ne rappresenta il punto di forza,

Indipendentemente dalla categoria le lame delle forbici per potatura possono essere in acciaio o anche in carbonio. Queste ultime sono ovviamente più leggere e maneggevoli.

Vi è poi un’altra categoria di forbici montate su aste fisse o telescopiche che vengono definite come troncarami. Sono utilizzate per le potature ad una certa altezza da terra e consentono precisione e stabilità nel taglio. Anche questa categoria di forbici presenta diversi modelli. Il modello classico è quello dotato di una lama battente fissa, incurvata a uncino, e una lama tagliente mobile. La prima ancora l’attrezzo al ramo e la seconda effettua il taglio. Esistono però anche modelli a lame diritte.

 

Sistema pneumatico

Le forbici pneumatiche o ad aria compressa, richiedono la presenza di un compressore e di un tubo di connessione compatibile con le alte pressioni. Il generatore può essere azionato  da un motore autonomo o tramite la presa di potenza di una trattrice. Il movimento delle lame è dato da un cilindro pneumatico e da una molla, mentre il flusso è regolato da una leva di azionamento. In alcuni modelli le leve di azionamento sono due e ciò consente di ridurre lo sforzo di taglio.

A seconda dei modelli la massa è compresa tra i 500 e gli 800 grammi, mentre la pressione è mediamente pari a 10 bar, con estremi da 5 a 15 bar. Queste forbici consentono di effettuare tagli su rami con diametro di 40 mm, e anche oltre, se le lame sono particolarmente robuste.

 

Sistema elettrico a batteria

Le forbici con sistema elettrico sono azionate da un motore, contenuto all’interno dell’impugnatura, che viene alimentato da batterie al litio-ione portate a zaino o alla cintola dall’operatore. Anche per le forbici elettriche si distinguono diversi modelli per i quali si possono avere differenti modalità di taglio. In particolare può variare l’apertura della lama mobile e cioè:

– apertura al 100%, la lama raggiunge l’apertura massima ed effettua automaticamente il taglio quando la raggiunge; apertura al 70% o al 40%, anche con l’apertura parziale il taglio è effettuato automaticamente quando si raggiunge l’apertura voluta. Questa modalità viene adottata quando la vegetazione è particolarmente fitta. Con l’apertura massima si effettuano tagli su rami con diametri sino a 35-45 mm. Altra possibilità è quella del taglio cosiddetto proporzionale con il quale il movimento della lama è regolato dalla pressione esercitata sulla leva di azionamento.  La massa di queste forbici è compresa tra i 500 e i 1000 grammi, mentre la potenza del motore elettrico va da 100 a 200 watt. Ai fini della sicurezza un dispositivo di blocco arresta il sistema in caso di surriscaldamento.

 

Sistema idraulico o oleodinamico

Le forbici azionate idraulicamente sono solitamente usate per potare rami di certe dimensioni (sino a 70-75 mm di diametro), oppure rami la cui essenza è particolarmente dura. Sono azionate da un martinetto idraulico, posto all’interno dell’impugnatura, che viene alimentato da una pompa idraulica, collegata a un motore autonomo, che può essere portato a zaino dall’operatore o montato su un carrello. Altra possibilità è data dall’azionamento diretto dalla presa di potenza di una trattrice. La pompa ha la funzione di comprimere l’olio all’interno del circuito con una pressione che, a seconda dei modelli, va da valori minimi di 100 bar a valori massimi di 300 bar.

Un modello particolare è rappresentato dai cosiddetti troncarami a trancia, montati su asta, che effettuano un taglio tipo ghigliottina simile a quello descritto per gli svettatoi.  L’organo di lavoro è costituito da una lama fissa a forma di “L”, che funge da battente, e da una lama mobile tagliente che scorre lungo l’incavo nel gambo della prima sino a raggiungere, e tagliare, il ramo a cui la lama battente si è ancorata.

Le forbici oleodinamiche non sono molto diffuse in quanto hanno un utilizzo tipicamente professionale. La loro massa può raggiungere  o anche superare i 1.500 grammi.

 

Manutenzione e sicurezza d’uso

Le operazioni di manutenzione sono molto semplici. Consistono nella pulizia e nell’affilatura delle lame e nella loro regolazione e registrazione. Questa ha lo scopo di evitare di avere un gioco laterale delle lame, che andrebbe a scapito della qualità di taglio. Nel fare la registrazione non si deve serrare troppo il registro, per non incorrere in una riduzione della forza di taglio con la  conseguente maggiore usura delle lame. L’uso delle forbici ad azione pneumatica, elettrica e idraulica, richiede l’adozione dei dispositivi di protezione individuale che, in relazione all’ambiente di lavoro e al tipo di potatura, sono costituiti da: casco, visiera, occhiali, cuffie, guanti e scarpe antinfortunistiche.

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