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Mercato

La meccanica agricola europea "prende fiato"

Il Cema prevede un rallentamento del mercato europeo delle macchine agricole nel corso del 2014, una frenata considerata dagli analisti come fisiologica dopo una fase di grande dinamismo come quella verificatasi negli ultimi anni. In netta crisi, invece, il mercato italiano: il presidente dei costruttori Massimo Goldoni evidenzia il rischio di un indebolimento dell'intero sistema agricolo nazionale

di Giovanni M. Losavio
Luglio - Settembre 2014 | Back

“Pausa di riflessione” per il mercato europeo delle macchine agricole, che, reduce da un biennio molto positivo, nel 2014 sembra voler tirare il fiato senza però allontanarsi troppo dalle prestazioni messe a segno nel recente passato. È quanto si evince dal Business Barometer, l'analisi di clima condotta con cadenza mensile dall'associazione europea dei costruttori di macchine agricole (Cema) tra gli operatori del settore, dalla quale emerge un progressivo calo della fiducia delle imprese nel breve e medio periodo. «Nel 2014 la domanda europea di macchine e attrezzature agricole si manterrà su livelli elevati – spiega con una nota il Cema – tuttavia il sentiment degli operatori appare meno positivo rispetto all'anno scorso». Secondo il Business Barometer pubblicato ad agosto, la percentuale di imprese che si attendono una diminuzione del fatturato nei prossimi sei mesi è aumentata di ben otto punti rispetto al mese luglio (dal 41% al 49%), così come è aumentata di tre punti quella delle aziende che stanno attualmente riscontrando un calo del giro d'affari. Stando ai dati diffusi dall'associazione europea dei costruttori, la battuta d'arresto del mercato si sostanzierebbe in una contrazione media del fatturato pari al 5% e in una flessione degli ordini stimabile tra il 5% ed il 10%. Sempre in termini di aspettative, soltanto Spagna e Gran Bretagna (e in misura minore Romania e Scandinavia) vanno in controtendenza, recuperando quanto perso nel recente passato, mentre gli altri mercati europei sembrano tutti allineati in una fase calante, che si annuncia più accentuata per i Paesi dell'area Cis (anche per effetto delle sanzioni). Secondo gli operatori del settore, i segmenti di mercato più colpiti dalla congiuntura negativa dovrebbero essere quello delle macchine per la lavorazione del terreno, quello dei componenti e quello delle macchine per la raccolta; previsioni al ribasso anche per i trattori. Buone capacità di tenuta mostra invece il comparto delle macchine per l'allevamento, che viene visto in crescita dalla maggioranza delle aziende europee.

Frenano Germania e Francia, ancora nessuno spiraglio per l'Italia. La frenata della meccanica agricola europea – nel primo semestre 2014 le immatricolazioni di trattori sono calate del 4,6% - è dovuta soprattutto allo stop registrato in Germania e in Francia, i due principali mercati del continente, ma anche alle difficoltà strutturali dell'Italia, con Polonia e Ucraina che evidenziano una significativa diminuzione della domanda di macchine agricole. «Nel 2014 il mercato francese potrebbe calare anche del 10% - ha sottolineato Elodie Dessart, analista economico di Axema (l'associazione dei costruttori francesi) – ma si tratta di una contrazione che deve essere letta alla luce di un biennio da record». Secondo Gerd Wiesendorfer dell'associazione tedesca VDMA, in Germania lo stop dovrebbe consistere in una diminuzione del 5%, con le vendite che comunque non dovrebbero discostarsi troppo dalla soglia dei 5,4 miliardi di euro. Se per l'Europa in generale, e per Francia e Germania in particolare, la battuta d'arresto del 2014 sembra presentarsi come una pausa fisiologica dopo un periodo di crescita, per l'Italia non si intravede ancora una via d'uscita dalla peggiore crisi che abbia mai colpito il settore, che anche nel primo semestre del 2014 registra cali consistenti. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno risultano in flessione non solo le trattrici (-4,4% pari a 448 unità in meno), le trattrici con pianale di carico (-7,6%) e i rimorchi (-1,3%), ma persino le mietitrebbiatrici (-29,4%), l'unica tipologia di macchina che nel 2013 aveva dato segnali di recupero (+13,9). Insomma, Italia e resto d'Europa viaggiano a velocità diverse e questo, come ha recentemente evidenziato il presidente di FederUnacoma, Massimo Goldoni, sta creando non pochi squilibri nel settore primario italiano. «Il sistema agricolo italiano si sta indebolendo molto rispetto a quello dei principali Paesi europei – ha osservato Goldoni – e una ripresa degli investimenti nella meccanizzazione rappresenterebbe un fattore chiave per la competitività della nostra economia primaria, oltre che per una piena ripresa della meccanica di comparto».

Cambio della guardia ai vertici del CEMA: Markwell nuovo presidente

 

Richard Markwell, già vicepresidente e managing director di Massey Ferguson per l'Europa, l'Africa e il Medio Oriente, è il nuovo presidente del Cema. Richard Markwell subentra a Gilles Dryancour, che ha guidato l'associazione negli ultimi cinque anni. «In Europa il comparto delle macchine agricole rappresenta oggi una realtà industriale vigorosa e dinamica – ha detto il neopresidente appena assunta la carica il 18 giugno scorso a Bruxelles». «Il mio obiettivo – ha aggiunto Markwell – è operare perché il nostro settore continui ad affermarsi e ad offrire soluzioni innovative alle aziende agricole di tutto il mondo». Tra gli indirizzi programmatici individuati dal nuovo presidente una stretta collaborazione con le istituzioni europee, per mettere a punto politiche favorevoli per i settori industriali e in particolare per la meccanica agricola.

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