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La versatilità della linea VORTEX

di Giacomo Di Paola
novembre 2023 | Back

Gli erpici a dischi MA/AG della serie Vortex sono macchine progettate per lavorare su sodo ma anche per svolgere operazioni di ripuntatura o post-aratura. La struttura base di questi modelli è composta da due file parallele di dischi indipendenti ad orientamento contrapposto: ogni disco ha un mozzo a tenuta stagna indipendente, con cuscinetto; gli elementi sono collegati al telaio con un sistema di ammortizzazione costituito da tamponi in gomma (silent block) che assorbono le sollecitazioni meccaniche e permettono ad ogni singolo disco di lavorare. Dietro alla doppia fila di dischi è possibile applicare uno strigliatore a denti o lame flessibili (regolabile manualmente) e diverse tipologie di rulli (rullo a gabbia, rullo ad anelli singolo oppure rullo Compact) per un’efficace frantumazione e un ottimale livellamento del terreno. Proposti con una coppia di bandelle laterali di contenimento, gli erpici Vortex sono disponibili anche in versione pieghevole con dischi contrapposti a “X”. Questo tipo di configurazione è stata realizzata dalla ditta di Casalbuttano (Cremona) per rendere le lavorazioni ancora più uniformi e per impedire che si verifichino derivazioni o sforzi laterali nell’avanzamento della macchina che, grazie a tale soluzione costruttiva, vede migliorare la propria efficienza. Gli erpici della serie “VORTEX” sono disponibili nella versione portata al sollevatore, con telaio fisso o pieghevole idraulico da 3,00 m a 5,00 m, e nella versione trainata con larghezza di lavoro da 4,00 a 6,00 m e con un ingombro in fase di trasporto di 2,55 m. Per eseguire più operazioni con un unico passaggio, gli erpici VORTEX possono essere “combinati” con un decompattatore ad ancore curve tipo Michel, denominato “RAP” e posizionato davanti alle dischiere. Il “RAP” è una attrezzatura indipendente, ma accoppiata con il “VORTEX”, che ha il suo campo d’impiego ideale nella minima lavorazione del terreno e nell’agricoltura conservativa. La regolazione idraulica dell’attacco posteriore al “RAP” consente operare sul suolo con interventi a doppio strato, mentre le ancore tipo Michel lo decompattano (senza inversione degli strati) fino ad una profondità massima di 30 cm. I dischi dell’erpice, invece, sminuzzano il terreno e gestiscono il residuo superficiale ad una profondità di circa 8/12 cm. La regolazione centralizzata di tipo idraulico consente di settare velocemente gli utensili in funzione delle diverse condizioni di lavoro. Erpice e RAP possono essere combinati con una seminatrice pneumatica (elettrica od idraulica) per la semina di colture di copertura o miscugli di sementi.

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