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Giardinaggio

Prato in rotoli, una soluzione rapida ed efficiente

Che si tratti dell’ammodernamento di un giardino o del ripristino di un cotico erboso danneggiato, il prato in rotoli può essere una valida soluzione per garantire una copertura naturale rapida e uniforme

di Lavinia Eleonora Galli
ottobre 2023 | Back

Il prato in rotoli viene commercializzato in strisce di circa 3-5 cm di spessore di cotico erboso radicato che, debitamente arrotolate per il trasporto, vengono poi stese e posate su un opportuno substrato, a creare un’area prativa uniforme di pronto effetto, in aree pubbliche (come aiole o rotonde), giardini domestici o giardini verticali, centri ricreativi o privati (ad esempio bordi piscina), terrazzi, ecc.

La coltivazione

Per ottenere un prodotto finale omogeneo e di elevata qualità, sono necessarie alcune accortezze, anche tenendo conto che la quasi totalità delle coltivazioni sono monovarietali. Prima della semina è necessaria un’accurata preparazione del terreno di substrato, che deve essere perfettamente livellato e privo di scheletro e altri elementi estranei. Inoltre, deve essere particolarmente drenante, per cui sono da preferirsi terreni leggeri, con poco limo e argilla.

Il contenuto di sostanza organica deve essere elevato, per poter favorire, anche con il supporto di opportuni fertilizzanti, la crescita di un cotico erboso consistente e ben vegetato.

Se il substrato non è stato già precedentemente coltivato, è bene procedere preliminarmente con una ripuntatura, per favorire l’infiltrazione in profondità delle acque meteoriche e di irrigazione in eccesso. Per omogeneizzare la consistenza dello strato superficiale, è consigliabile intervenire con una zappatrice, in modo da creare una superficie livellata, unitamente ad un letto di semina particolarmente soffice. è sempre consigliabile una fertilizzazione di fondo, con concimi organici e minerali. è importante incorporare adeguatamente nel terreno i principi nutritivi, per evitare che il contatto diretto con le delicate radici delle piantine possa avere effetti ustionanti.

La semina può essere abbinata ad una fertilizzazione fosfatica per stimolare la crescita dell’erba, e alla distribuzione di insetticidi, in entrambi i casi sotto forma micrograulare.

Per garantire una crescita e una vigoria ottimali, specialmente nelle prime settimane di coltivazione, è necessario prevedere un’irrigazione a pioggia. Lo stadio di crescita adeguato al prelievo in strisce viene solitamente raggiunto in 12-18 mesi; fondamentale verificare la corretta densità del manto erboso e la robustezza e fittezza dell’apparato radicale.

 

La zollatura

È la fase più articolata del processo di produzione dell’erba in rotoli; le zollatrici porzionano le strisce, le tagliano verticalmente, trasversalmente e soprattutto orizzontalmente, immediatamente sotto la parte superiore dell’apparato radicale. Le macchine, siano esse trainate (accoppiate con trattori da circa 70 Cv, a seconda della dimensione della zollatrice) o semoventi (con potenza superiori a 100 Cv) prevedono tutte un gruppo di taglio, uno di caricamento ed uno per la formazione dei rotoli.

Il gruppo di taglio è composto da un rullo a contatto con la superficie del prato, una lama per il taglio verticale (longitudinale rispetto al senso di marcia) ed una lama oscillante (singola o doppia, a seconda del modello) che recide l’apparato radicale 3-5 cm sotto la superficie. Tutto è mosso idraulicamente.

La lunghezza (regolabile che può variare da circa 1 metro fino a più di 2.5 metri) della zolla viene definita da un’ulteriore lama che scende con effetto “ghigliottina” per effettuare il taglio trasversale al senso di marcia.

Dopo il prelievo, le zolle vengono caricate su nastri trasportatori grigliati che le convogliano verso il gruppo avvolgitore, costituito da una coppia di rulli controrotanti, anch’essi grigliati, che permettono un avvolgimento a pressione costante delle zolle. Infine, le zolle arrotolate sono traslocate posteriormente alla macchina, dove un braccio dotato di pinze accumula i rotoli sui pallet in strati contrapposti, per la successiva commercializzazione.

Nel caso di superfici di raccolta di dimensioni ridotte, anziché optare per delle macchine trainata o comunque caratterizzate da ingombri elevati, è possibile adottare modelli più portabili azionati a uomo presente (alla pari di motocoltivatori e motozappe). Queste garantiranno lo stesso risultato, seppur producendo zolle di larghezza inferiore. Va da sè che queste macchine prevedono solo il taglio delle zolle, tramite la lama posta ventralmente alla macchina che recide le strisce, mentre l’arrotolamento dovrà essere effettuato manualmente.

Posa del prato in rotoli

È logicamente indispensabile preparare accuratamente il terreno di posa; inoltre, il collocamento del tappeto erboso deve essere effettuato in primavera o in autunno, sfruttando quindi i periodi di maggior precipitazione.

È necessario eliminare, oppure interrare in profondità lo scheletro presente, e procedere ad un attento diserbo delle infestanti, operazione quest’ultima fondamentale per evitare indesiderate competizioni tra le specie.

Il terreno deve poi essere lavorato in modo da garantire una buona porosità ed un drenaggio dell’acqua ottimale: indicate in questa fase sono la motozappa (per piccole superfici) o zappatrici abbinate al trattore per superfici più ampie.

Prima della posa delle zolle bisogna distribuire ed interrare l’eventuale fertilizzante, per poi procedere ad un accurato livellamento della superficie, seguito da un’irrigazione, indispensabile per un pronto attecchimento.

La disposizione delle zolle deve seguire uno schema che massimizzi l’attecchimento e riduca al minimo i possibili rischi di disseccamento o competizione con altre specie. Le zolle devono essere poste strettamente a contatto una con l’altra, per evitare che in eventuali zone scoperte si insedino infestanti, che creano discontinuità estetica.

Lo schema classico prevede una collocazione delle strisce parallele al lato più lungo della superficie d’impianto, così da contenere al minimo il depezzamento delle zolle.

L’ultimo intervento riguarda l’assestamento del cotico erboso, cui si provvede con una rullatura, per agevolare l’adesione delle radici al terreno sottostante, seguita da alcuni abbondanti adacquamenti ogni 2-3 giorni. Poiché di tratta di un prato trapiantato, è necessario attendere almeno una settimana (o anche più) prima di poter accedere alla superficie lavorata.


Tipi di prato coltivabili a rotolo

L’offerta si è via via ampliata, in relazione alla destinazione d’uso. I sistemi moderni offrono non solo prato ornamentale (o all’inglese), ma numerose alternative, quali il prato decorativo, o il prato calpestabile (in gramigna resistente al calpestio e allo stress idrico) spesso preferito per i dehors dei locali, i giardini delle abitazioni e alcuni impianti sportivi (campi da calcio) oppure ancora il prato a ridotta manutenzione, che può essere anche rustico, ovvero con un apparato radicale fitto e robusto, per un sicuro attecchimento anche su ripe e terreni scoscesi. Ci sono poi anche il prato in ombra, con varietà sciafile che prediligono zone a basso illuminamento e il prato fiorito multi-varietale, che ha un impatto più naturale e richiede bassa manutenzione.


Le varietà del prato a rotoli

Il prezzo del prato a rotoli dipende, oltre che dalla superficie che si intende coprire, anche dalla varietà scelta. I prezzi, infatti, possono variare fino al 350%, a seconda della varietà scelta. Alcune delle varietà più diffuse sono: la festuca (Festuca arundinacea), l’erba manila (Zoysia matrella), la poa pratense e il lolium perenne, il panico acquatico (Paspalum vaginatum), etc. Queste varietà vanno poi differenziate in funzione delle caratteristiche della specie quali resistenza al calpestio, il bisogno di manutenzione e ancora più importante se sono macroterme o microterme.

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