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Schede aziende Distretto di Rovigo

di Giampiero Moncada
luglio - settembre 2019 | Back

Carraro Agritalia

Agritalia nasce nel 1977 come divisione di Carraro, storica azienda veneta, e diviene subito un brand noto per trattori da frutteto e modelli speciali. Far parte di un gruppo internazionale, che produce anche in Cina e in America Latina, ha consentito all’azienda rodigiana di avviare partnership con giganti del settore come Renault Agriculture e, più di recente, Claas, John Deere e Massey Ferguson. Con i suoi 250 tra dipendenti e collaboratori, Carraro-Agritalia di Rovigo realizza un fatturato medio di 140 milioni di euro all’anno. L’azienda riesce a conciliare la snellezza operativa nelle fasi di progettazione, quindi anche la possibilità di personalizzare i modelli sulla base delle esigenze dei clienti, grazie alle dimensioni relativamente contenute, ma di potersi appoggiare a un gruppo industriale di respiro internazionale per l’organizzazione e le relazioni con aziende straniere. La scelta di Rovigo per questo insediamento, confermata negli anni, nasce dalla valutazione di alcuni vantaggi di tipo logistico, soprattutto per i collegamenti su gomma e su strada ferrata e per l’interporto. Il punto di forza, ovvero il prodotto con il quale si identifica, è sicuramente il trattore da frutteto, che viene prodotto in diverse versioni e per più di un brand.

MC Elettronica

L’idea di progettare e costruire sistemi elettronici per macchine agricole venne a Claudio Mantovani a metà degli anni ’80 per ragioni personali, o meglio familiari: aiutare il padre a ottimizzare il lavoro dell’azienda agricola attraverso l’elettronica, per la quale nutriva una vera passione. Con la neonata MC Elettronica, cominciò quindi a progettare apparecchiature per automatizzare e rendere più preciso il lavoro delle macchine già sul mercato.

Oggi numerosi produttori montano sulle proprie macchine agricole, come seminatrici, irroratrici, mietitrebbie, rotopresse, la strumentazione realizzata da MC Elettronica per la cosiddetta “precision farming”. Le carte vincenti di Mantovani sono, fin dall’inizio dell’attività, l’affidabilità degli apparecchi prodotti e la customizzazione, la capacità di adeguare i modelli alle specifiche necessità di un singolo produttore. Una volta definite le specifiche del prodotto, il team di sviluppo elabora progetti personalizzati, rispettando sempre costi e tempi prestabiliti. Il passaggio cruciale di un prodotto avviene nel laboratorio prove e collaudi, dove gli ingegneri eseguono tutte le prove di precompatibilità e verificano la conformità alle leggi: verifica del grado di protezione IP, test su banco vibrante, camera climatica, camera anecoica. Oltre al laboratorio, MC Elettronica dispone anche di un’azienda agricola e di campi sperimentali, dove ha la possibilità di verificare la resistenza ed il corretto funzionamento in reali situazioni d’impiego con importanti test in campo.

Con questa ricetta, l’azienda rodigina riesce ad esportare circa la metà della produzione. Il core business di MC Elettronica si focalizza su sistemi per la semina di precisione e a righe.

Procomas

Fondata nel 1978 da Ivo Calza, che ancora oggi possiede la maggioranza della società, la Procomas srl progetta e costruisce attrezzature per agricoltura e giardinaggio. I due soci che affiancavano Calza in questa sfida erano imprenditori lombardi già inseriti nel settore della manutenzione del verde, pubblico e privato. Si presentarono già quell’anno all’Eima e l’impresa iniziò subito a crescere tanto che già nel 1983 fu costruito un ulteriore edificio di 1.300 mq mentre nel 1985 venne creata la Intermac srl, consociata destinata alla produzione di macchine professionali per il giardinaggio. Da circa 20 anni, ai due soci iniziali sono subentrati i figli del titolare, Andrea e Lara. Fin da subito la strategia aziendale fu quella di creare prodotti che non esistevano e progettare macchine partendo dalle richieste specifiche dei clienti. Considerano la loro carta vincente il servizio post-vendita: intervenire in tempi rapidissimi e assicurare i ricambi anche a distanza di tempo fidelizza il cliente e allarga il business. Con i suoi 10 dipendenti, la Procomas ha raggiunto un fatturato medio di 950 mila euro l’anno. Per metà, la produzione è destinata all’export, concentrato nei Paesi europei. La produzione è concentrata soprattutto sui decespugliatori, tra i quali spiccano quelli idraulici con bracci telescopici fino a 18 metri e quelli abbinati agli aspiratori per raccogliere l’erba tagliata. I decespugliatori possono essere abbinati a trattori e utilizzati per banchine stradali e autostradali anche in presenza di paracarri e guard-rail.

Spedo

Quando nel 1967 fondò la sua azienda insieme ai figli Tiberio e Romeo, Antonio Spedo aveva già un’esperienza quarantennale nel settore delle macchine agricole e decise di specializzarsi fin da subito nelle attrezzature per preparare il letto da semina e quelle per la lavorazione in piantagioni disposte a filari, che cominciò a progettare e costruire. Negli ultimi anni, ai prodotti storici si sono aggiunti i trinciasarmenti, gli elevatori idraulici e le macchine per la raccolta di olive e frutti pendenti. Per far fronte all’aumento di produzione, e mantenere il livello di specializzazione raggiunto, l’azienda ricorre anche a officine esterne, alcune delle quali sono ormai dei partner da molti anni. La linea di punta, che caratterizza il brand Spedo, sono sicuramente gli interceppi, attrezzature che riescono in maniera meccanica a eliminare le erbe infestanti senza ricorrere a prodotti chimici. Questo ha portato l’azienda a conquistare fin da subito i mercati delle colture specializzate di tipo biologico e oggi vede il mercato di queste attrezzature allargarsi alle colture tradizionali, che comunque hanno aumentato la sensibilità nei confronti della riduzione di disinfestanti di sintesi. La gamma è stata completata, successivamente, da trinciatrici, cimatrici, coltivatori, elevatori e scuotitori. Se però si deve individuare un prodotto simbolo, con il quale si identifica il brand, si deve parlare dello scavallatore interceppo. Con i suoi 35 dipendenti diretti e uno staff commerciale di circa 10 collaboratori, Spedo fattura tra i 6 e i 7 milioni di euro. La metà dei quali provengono dalle esportazioni, principalmente verso Francia, Portogallo e Germania.



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