Il 2024 segna una battuta d’arresto per l’export italiano di macchine agricole. Lo scorso anno il valore complessivo delle nostre esportazioni è infatti calato del 15,1% rispetto ai precedenti dodici mesi, fermandosi sulla soglia dei 6,8 miliardi di euro (8 miliardi nel 2023). Stando alle rilevazioni dell’Istat, la quota più sostanziosa del fatturato estero di settore – oltre il 65% - è generata dalla voce macchine agricole in ragione di 4,5 miliardi di euro. Seguono le trattrici con 1,4 miliardi e le trattrici incomplete e i ricambi per trattrici con 840 milioni di euro. La contrazione delle vendite di tecnologia italiana su mercati esteri è dovuta principalmente al rallentamento della domanda globale di macchinario agricolo (-21% per le trattrici e -9% per le macchine agricole) e alla bassa redditività delle attività agricole ma anche alla perdurante instabilità geopolitica. I conflitti in Ucraina, così come quello in Medio Oriente, hanno infatti esacerbato le tensioni sui prezzi delle commodity, accentuandone la volatilità ed obbligando le case costruttrici a ritoccare i propri i listini.
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