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I decespugliatori portati a mano

Quello dei decespugliatori portati a mano dall’operatore è un panorama molto variegato, dove moltissime aziende offrono prodotti all’apparenza simili tra loro, ma che in realtà si differenziano in maniera sostanziale non solo per via delle potenze degli accessori, ma anche per il livello di ergonomia e comfort, nonché per quanto riguarda le emissioni inquinanti

di Davide Facchinetti
gennaio - febbraio 2020 | Back

Il decespugliatore è un attrezzo molto utile non solo per tenere sotto controllo l’erba in giardino o nelle zone adiacenti all’orto, ma può anche essere dotato di accessori che lo rendono atto ad operare con una ecletticità a volte impensata. Oltre a diverse tipologie di filo o di lame per taglio anche di arbusti o rovi, è spesso possibile sostituirne la parte terminale con piccole lame a catena per utilizzarli come motoseghe telescopiche o addirittura con piccole zappette per l’orto.

Dulcis in fundo c’è anche chi propone per essi delle modifiche atte a renderli capaci di trasformarsi in motori fuoribordo per piccole imbarcazioni. Ma a parte queste divagazioni e rimanendo nei classici ambiti di utilizzo connessi al verde, è bene sapere che nella scelta del modello più confacente alle proprie esigenze per prima cosa conviene ragionare su cosa si intende fare con questa macchina, identificando quale sarà l’utilizzo prevalente. La prima selezione infatti deve esser fatta basandosi sulla potenza massima che l’attrezzo potrà fornirci: è infatti inutile comprare un decespugliatore di grande cilindrata, per rasare l’erba ai bordi di un piccolo giardino, esso infatti si rivelerebbe non solo troppo dispendioso all’acquisto, ma anche pesante (e quindi faticoso) da manovrare e meno parco nei consumi. Per orientare correttamente la scelta bisogna tener conto non solo delle sue principali modalità di utilizzo, ma anche delle differenti caratteristiche tecniche, della qualità del macchinario, nonché dell’affidabilità del produttore e del rivenditore; ovvero di coloro che che ci dovranno assicurare il servizio di assistenza e garanzia post-vendita.

 

Il motore e la potenza

La prima caratteristica che occorre valutare è relativa alla potenza e al tipo di motore che equipaggerà la nostra macchina. Se fino a 20 anni fa la scelta era quasi obbligata verso il motore a 2 tempi, oggigiorno le alternative sono molteplici. Oltre a quelle soluzioni sono stati introdotti sul mercato diversi modelli equipaggiati con motori a 4 tempi, che a pari potenza pagano lo scotto di essere un po’ più pesanti, ma sono più parchi nei consumi, non obbligano a preparare la miscela (eccezion fatta per i modelli 4 mix prodotti dalla Stihl), sono un po’ più silenziosi e hanno emissioni inquinanti molto inferiori rispetto a quelle dei cugini a 2 tempi. L’unico limite alla diffusione di questi modelli è dato dal fatto che ad oggi i 4 tempi arrivano ad erogare potenze non elevatissime (gli Stihl arrivano a sfiorare i 2 Cv, mentre gli Honda 35 cc si fermano a 1,3 Cv e altri propulsori con cilindrate comprese tra 25 e 31 cc forniscono potenze di circa 1 Cv).

Giova a questo punto sottolineare che per esempio molti 2 tempi da 25 cc. erogano già potenze intorno al cavallo, mentre con decespugliatori a 2 tempi con cilindrate dell’ordine dei 50-60 cc le potenze in gioco sono già nell’ordine dei 4-6 Cv, ma c’è addirittura chi si spinge oltre.

Esistono inoltre i decespugliatori elettrici alimentati dalla rete a 220 V, che necessitano ovviamente del filo di collegamento alla presa, ma sono ormai sempre più diffusi anche moltissimi modelli alimentati a batteria. I decespugliatori elettrici a filo presentano degli inconvenienti essendo legati al cavo elettrico, inoltre generalmente sono poco potenti, indicati soprattutto per tenere piccoli praticelli adiacenti alla casa. I più recenti modelli a batteria offrono già delle capacità di lavoro interessanti e una buona autonomia, ed offrono inoltre degli importanti vantaggi come quello di essere molto più silenziosi dei modelli con propulsore endotermico, di garantire un livello vibrazionale inferiore, e soprattutto quello di avere emissioni inquinanti dovute alla combustione in loco di carburanti pari a zero.

L’unico svantaggio che al momento pagano i decespugliatori elettrici è quello di non avere a catalogo modelli caratterizzati da potenze superiori a 1-1,5 Cv, che si rivelano tuttavia più che sufficienti sia per le classiche bordature da effettuare nei giardini domestici, ma anche per lo sfalcio dell’erba molto alta in ambito agricolo o in parchi pubblici, a bordo strada etc. Altra cosa da considerare è che è inutile esagerare con le potenze, si tratta infatti di un attrezzo che durante il suo funzionamento sarà da contrastare con la propria energia muscolare e in questo caso attrezzi troppo potenti, specie se usati continuativamente per molto tempo, diventano anche pericolosi. In ultimo una erogazione della curva di coppia più favorevole rispetto ai cugini endotermici li rende più adatti ad effettuare le lavorazioni a regime parzializzato.

è proprio per questi motivi che sempre più spesso nella scelta di una macchina professionale da acquistare nuova ci si rivolge proprio verso le macchine elettriche a batteria, relegando i propulsori tradizionali a quegli utilizzi dove sia indispensabile operare spesso su grandi estensioni e su erba molto fitta, per il taglio di rovi e piccoli arbusti o comunque per operare in areali laddove la mancanza di elettricità renda difficile anche la ricarica delle batterie.

 

La trasmissione

Se per i piccoli tagliabordi equipaggiati con motori poco potenti può essere sufficiente la trasmissione a filo, per i modelli destinati ad uso professionale è senza dubbio più sicuro ed affidabile puntare verso le più diffuse trasmissioni ad albero con coppia conica in prossimità della testa di taglio. Diverso è il discorso per le macchine a batteria, in questo caso infatti non c’è una trasmissione dato che il motore brushless non viene alloggiato nella parte superiore della macchina, ma in prossimità del suolo e direttamente nella testata di lavoro, essendo direttamente commesso all’organo di taglio. In questo caso nella parte terminale saranno alloggiate le batterie, anche per fare da contrappeso alla testata lavorante.

L’affidabilità

Sebbene i motori elettrici siano in generale più affidabili di quelli endotermici anche il valutare quale possa essere la vita utile dell’attrezzo è fondamentale scegliere un attrezzo con una buona meccanica. L’affidabilità del marchio produttore è già di per se una importante garanzia, ma occorre valutare attentamente anche la eventuale disponibilità di ricambi nel tempo e la capillarità della rete di assistenza, specie in un mercato sempre più inflazionato dalla presenza di prodotti d’importazione per i quali molto spesso diviene difficilissimo reperire un ricambio anche banale.

 

L’impugnatura

Il decespugliatore ideale deve essere molto comodo da usare, e deve essere dotato di un’impugnatura il più possibile ergonomica. I modelli leggeri possono essere a impugnatura singola, mentre per quelli più pesanti è meglio la doppia impugnatura (comunemente denominata “a manubrio”) per lavorare al meglio e in sicurezza. Bisogna inoltre tenere conto anche del fatto che offra sia la possibilità di regolare l’angolazione di lavoro sia di regolare l’imbragatura adattandosi perfettamente alla vostra altezza e al vostro modo di lavorare. La qualità dell’impugnatura si valuta testando l’attrezzo a motore acceso ed è fondamentale che utilizzandolo si avvertano poco le vibrazioni.

 

Lo zaino

Se la scelta va invece orientata verso i decespugliatore a zainetto, comodissimi per i lavori di lunga durata nonché in pendenza, avrete in questo caso il peso del motore a scoppio comodamente allocato dietro la schiena, sgravando le braccia dal sostentarlo; si tratta ad ogni modo di soluzioni tecniche destinate ai modelli più potenti.

 

Il peso. è fondamentale tener ben conto del peso dell’attrezzatura, a meno che la macchina non sia destinata ad un uso saltuario e comunque di brevissima durata. Ovviamente i decespugliatori più potenti avranno un peso maggiore, per cui i confronti vanno fatti su attrezzi di classe di potenza equivalente.

 

I consumi

Come ogni macchina a motore è importante scegliere un motore che ottimizzi consumi e prestazioni, evitando attrezzi inutilmente assetati di carburante e quindi alla lunga dispendiosi ed inquinanti. Se si propende invece per un attrezzo a batteria è opportuno valutarne oculatamente non solo il tempo di scarica con il decespugliatore impiegato intorno alla massima potenza, ma anche il tempo di ricarica. Per un utilizzo professionale è infatti opportuno disporre di almeno 2-3 batterie, in maniera tale da aver sempre pronta una batteria carica non appena ci sarà da ricaricare quella in uso.

 

Decespugliatore multifunzione

Sul mercato esistono anche modelli con l’asta divisibile a metà che consentono di modificare la parte terminale installando rapidamente al posto della testina per tagliare l’erba anche altri accessori, come la motosega telescopica per sramare, il soffiatore, il tosasiepi, o delle zappette. Si tratta tuttavia di soluzioni più proficue per un utilizzo hobbistico che professionale, ambito in cui è più comodo e produttivo avere un attrezzo specifico per ogni attività.

 

Utensile di taglio

Uno di punti di forza dei decespugliatori è la facilità con cui è possibile adattare l'utensile di taglio al tipo di vegetazione. In linea generale, il decespugliatore dispone di più teste intercambiabili o di un mozzo sul quale è possibile adattare l'utensile di taglio desiderato. In generale le classiche testine a filo si adattano perfettamente al taglio dell’erba, mentre per rovi e arbusti di sottobosco è meglio montare la lama.

Molto comode per il lavoro continuativo sono le cosiddette testine “batti e vai” che grazie a un meccanismo a molla permettono di allungare il filo senza dover aprire la testina e neppure spegnere il motore, semplicemente battendola sul terreno. La controindicazione al loro utilizzo sta però nel fatto che nel lungo periodo, i colpi necessari per attivarle si ripercuotono negativamente anche sulla affidabilità della macchina e della coppia conica in primis. Ad ogni modo le testine con filo in nylon a 2 fili sono perfette per la finitura di aiuole, erba tenera e manto erboso, mentre quelle a 4 fili sono più comode per operare in presenza di erba alta o fitta e piccoli cespugli.

Le teste a lama si adattano invece meglio per operare su roveti e piccoli cespugli. In particolare le teste dotate di un numero di lame che va da 2 a 7 sono di norma impiegate con i decespugliatori più potenti, per tagliare grossi rovi, cespugli fitti e piante spontanee fino ai 3 cm di diametro, mentre le testate con un elevato numero di denti (oltre 30) permettono anche (con la dovuta pazienza e attenzione) di tagliare grossi rami e di operare invece tranquillamente in presenza di cespugli fitti e  piante spontanee fino ai 5 cm di diametro. Anche in questo settore esistono produttori specializzati che offrono una moltitudine di varianti sul tema atte a rendere il decespugliatore adattabile alle esigenze più disparate.

Il filo

Anche la scelta del filo in nylon dipende dall’utilizzo: più il filo è spesso più è resistente; i fili squadrati, esagonali o con sezione a stella hanno spigoli e tagliano meglio, adattandosi quindi con maggiore facilità anche al taglio di piccoli rovi o piccoli polloni poco lignificati. Sono però più rumorosi nel loro funzionamento per via di una minore aerodinamica, che si ripercuote negativamente anche sui consumi di carburante.

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