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Tecnica

I serbatoi fissi per lo stoccaggio del gasolio agricolo

Il DM 22.11.2017 ha definito le regole per la corretta installazione dei serbatoi fissi per il gasolio agricolo. Dal posizionamento del serbatoio in azienda alle manutenzioni, tutte le disposizioni della normativa per evitare l’incendio o lo sversamento del combustibile

di Daniela Lovarelli
maggio - giugno 2022 | Back

Uno dei fattori produttivi maggiormente incidenti sul bilancio economico dell’azienda agricola è senza dubbio il gasolio, che viene consumato in notevoli quantità per l’esecuzione delle lavorazioni svolte con macchine semoventi dotate di motore diesel. Poiché tale combustibile è altamente infiammabile (in presenza di fiamma), per il suo stoccaggio sicuro in azienda è necessario rispettare una serie di disposizioni inerenti la sicurezza, soprattutto quella antincendio.

La procedura da rispettare per l’installazione di un serbatoio per il combustibile dipende principalmente dalla sua capienza: se è superiore a 6 m³, è obbligatoria l’osservanza del DPR 151/2011, che indica le tipologie di attività (tra cui quelle agricole) soggette a visite e controlli di prevenzione incendio. In tal caso, sarà necessario esporre il Certificato Prevenzione Incendi sul serbatoio o sulla struttura circostante.

Oltre a queste incombenze burocratiche, l’agricoltore deve ottemperare a quanto riportato nel DM del 22.11.17 “Regola tecnica di prevenzione incendi per l’installazione e l’esercizio di contenitori-distributori, ad uso privato, per l’erogazione di carburante liquido di categoria C”, in cui il Ministero dell’Interno, di concerto con quelli dell’Economia e dello Sviluppo Economico, hanno stabilito disposizioni relative alla costruzione, installazione e utilizzo dei contenitori per il gasolio agricolo o per la loro messa a norma, se già installati. Si tratta di un decreto che abroga le normative preesistenti in materia di serbatoi fissi per carburanti (DM del 19.03.90 e 12.09.03), e definisce nell’occasione anche nuove regole per l’erogazione del combustibile di categoria C, ossia il gasolio. Altri carburanti, come la benzina, non rientrano in questo elenco.

Il DM 22.11.17, entrato in vigore ufficialmente il 5.1.18, riguarda i serbatoi di gasolio installati fuori terra, con capacità massima fino a 9 m³. È importante rammentare che tale limite non vale per ogni singolo contenitore, ma si riferisce alla somma di tutti quelli presenti nel deposito. Nel caso di installazione plurima, i serbatoi devono essere collocati ad almeno 0,8 m di distanza l’uno dall’altro, mentre la capacità complessiva aziendale non può comunque superare i 45 m³. Infine, la distanza tra i diversi depositi deve essere di almeno 5 metri.

Ciascun serbatoio deve essere anche corredato da una dichiarazione di conformità CE, un manuale di installazione, uso e manutenzione e possedere una targa di identificazione, posizionata in modo visibile.

 

Parete doppia, oppure singola con bacino di contenimento

I serbatoi ad uso agricolo sono comunemente di forma cilindrica bombata sui lati, con l’asse principale orizzontale, anche se, seppur meno di frequente, sono disponibili anche soluzioni ad asse verticale. Vengono assemblati tramite saldatura ad arco sotto protezione di gas e successivamente trattati con antiruggine e verniciatura a smalto. La loro tenuta è verificata immettendo aria in pressione.

Questi serbatoi possono poi essere a doppia o a singola parete. Nel caso della doppia parete, le esigenze di sicurezza sono praticamente rispettate in modo automatico, perché in tal caso non c’è rischio di sversamenti nell’ambiente.

Invece, è indispensabile che i serbatoi a parete singola siano corredati da un bacino di contenimento, con una capacità di almeno il 110% del contenuto massimo del serbatoio. Inoltre, tutto l’insieme deve essere collocato sotto una tettoia di protezione dagli eventi atmosferici.

Il bacino di contenimento è in lamiera di acciaio, con telaio autoportante e predisposizione per il fissaggio alla base. è corredato con una piastra di sollevamento, l’attacco di messa a terra, il manicotto con tappo di scarico e gli alloggiamenti per fissare i montanti e le zanche.

Uno dei principali cambiamenti apportati dalla normativa più recente è la capacità del bacino di contenimento, che da un precedente volume pari al 50% di quello del serbatoio è stato aumentato appunto al 110%, per una miglior tutela in casi di emergenza. è infatti molto importante ridurre al minimo sia il rischio di incendio che quello di possibili danni a persone o di inquinamento ambientale causato dallo sversamento accidentale del combustibile. In particolare, il danno ambientale può essere molto grave, con diffuse morie di flora e fauna, specie se il gasolio si disperde nelle acque superficiali. 

 

La struttura dei serbatoi

È fondamentale che il serbatoio sia saldamente ancorato al terreno; di solito si usano delle zanche, collocate in 4 robusti punti della struttura, dove sono presenti anche gli alloggiamenti per fissare i montanti di supporto della tettoia di protezione dagli agenti atmosferici. In alternativa alla tettoia, i serbatoi possono essere alloggiati in box prefabbricati, purché siano costituiti da materiale non combustibile, mentre non è permessa la loro sistemazione in ambienti chiusi o sovrastanti luoghi chiusi. Inoltre, non possono essere posizionati nelle zone di passaggio, come ad esempio le rampe carrabili, le terrazze e le zone che, anche se solo occasionalmente, possono essere interessate dalla formazione di atmosfere esplosive.

Il collocamento dei serbatoi fissi deve rispettare determinati requisiti circa le distanze da altri manufatti, considerando il loro ingombro complessivo. Nel dettaglio, è necessario rispettare: una distanza minima di 5 m da fabbricati e depositi di materiali infiammabili non soggetti al DPR 151; una distanza di almeno 10 m da fabbricati ad uso abitativo, esercizi pubblici o depositi di materiali infiammabili soggetti al DPR 151; una distanza di almeno 3 m dai confini aziendali; una distanza superiore a 15 m da linee ferroviarie e 6 m in proiezione verticale da elettrodotti con tensioni di lavoro oltre 1000 V.

Ai fini della sicurezza, devono essere adottati alcuni ulteriori accorgimenti, come l’inserimento di elementi resistenti al fuoco nei pressi del serbatoio, l’installazione di cartelli di divieto (di fumo, di fiamme libere, di comportamenti pericolosi, ecc.), l’installazione della messa a terra dell’impianto elettrico e la collocazione di estintori nei pressi del serbatoio. Oltre a ciò, deve essere operativo del personale in grado di gestire situazioni di emergenza.

 

Le specifiche tecniche

La normativa ne definisce alcuni aspetti costruttivi: innanzitutto, deve essere obbligatoriamente presente un condotto di sfiato dotato di retina antifiamma alla sua sommità, che deve essere collocata ad almeno 2,40 m da terra. Inoltre, deve essere installata una valvola limitatrice di carico, allo scopo di impedire il riempimento del serbatoio oltre il 90 % della sua capacità, per scongiurare dannosi sversamenti di gasolio. Da ultimo, deve anche esserci un tubo di aspirazione esterno, per consentire la decantazione del combustibile. Per il riempimento, è di solito installato un boccaporto circolare incernierato Ø 400 mm, normalmente chiuso con un coperchio imbullonato, corredato da una guarnizione di protezione.

Per l’erogazione del combustibile, i serbatoi sono dotati di un dispositivo contenuto in un armadietto metallico collocato sulla struttura portante, con chiusura a chiave e/o lucchetto. In alternativa, si può optare per una vera e propria colonnina di distribuzione, anche se la prima opzione è quella maggiormente preferita.

L’insieme per l’erogazione prevede una pompa di prelievo, un contalitri, un indicatore di livello e il circuito di avviamento, con blocco automatico definito per mezzo di una valvola limitatrice.

Deve essere installato anche un tubo di scarico con chiusura di sicurezza, per consentire un’opportuna pulizia periodica.

 

Armadietto di erogazione o colonnina di distribuzione

L’armadietto metallico di erogazione comprende diversi elementi: una serratura con chiave, per impedire usi impropri; un quadro elettrico, con interruttore generale di accensione, pulsante di emergenza e di gestione del blocco della pompa quando il livello del liquido scende sotto il minimo; pompa elettrica autoadescante, corredata con filtro di pulizia; contalitri e indicatore di livello; tubazione in gomma con pistola erogatrice automatica, agganciabile all’interno dell’armadietto.

La pompa per il riempimento dei serbatoi dei macchinari ha generalmente una portata compresa tra 50 e 90 l/min, funzione della capacità del serbatoio fisso.

Viceversa, la colonnina distributrice è composta da un vero e proprio distributore omologato e da una pompa di erogazione, con portate che possono arrivare anche a 120-130 l/min, per i modelli di serbatoio fisso ad uso industriale.

 

Dotazione di software e accessori

La Emiliana Serbatoi di Campogalliano (MO) propone alcuni modelli di serbatoi fissi corredati con software di memorizzazione delle erogazioni (fino a 250 valori), al fine di tenere traccia automatica dei prelievi nel medio-lungo periodo; si tratta di una funzione utile ad esempio nella gestione di flotte di trattori e operatrici semoventi in uso presso le aziende agromeccaniche.

Tra gli accessori disponibili ci sono vari misuratori di livello del combustibile e gli avvolgitubo (manuali o a molla) per il terminale in gomma con pistola, dettaglio che garantisce una maggiore comodità di erogazione. In base al contesto generale, per la miglior purezza del gasolio rispetto ad elementi estranei (importante soprattutto per l’alimentazione dei motori diesel con iniezione common rail) è possibile aggiungere opportuni filtri in punti strategici del circuito di erogazione.

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