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Tecnica

La raccolta delle insalatine di quarta gamma

L’ampio apprezzamento che i prodotti di quarta gamma hanno ottenuto tra i consumatori ha comportato un crescente sviluppo di questa filiera, che ha favorito la messa a punto di specifiche macchine per la raccolta, anche azionate elettricamente

di Lavinia Eleonora Galli
gennaio - febbraio 2023 | Back

L’ormai affermata diffusione delle insalate in busta pronte al consumo ha consolidato da tempo un ruolo piuttosto importante sul fatturato dell’ortofrutta della grande distribuzione.

Contrariamente agli ortaggi a cespo, che sono solitamente coltivati in campo aperto, le insalatine da taglio sono di frequente prodotte negli apprestamenti protetti, in serra o tunnel. Infatti, le condizioni climatiche controllate portano ad un più rapido accrescimento della coltura, in modo da svolgere più cicli produttivi lungo l’intera stagione. Oltre a ridurre il rischio di ristagno idrico, che potrebbe compromettere gli apparati radicali delle piante, i terreni leggeri e privi di scheletro che caratterizzano le serre agevolano senza dubbio la semina e la raccolta. Pertanto, sul terreno opportunamente preparato e livellato viene effettuata una semina a spaglio. La superficie coltivata rappresenta la quasi totalità dell’area della serra, con l’eccezione delle corsie di traffico riservate al transito delle macchine. Quando raggiungono i 10-12 cm di altezza, le insalatine vengono raccolte per sfalcio, recidendo le foglie con un taglio netto rasoterra.

 

Le macchine agevolatrici per la raccolta

Le raccoglitrici trainate sono da accoppiare al trattore, che fornisce meccanicamente e/o idraulicamente la potenza per il loro azionamento. C’è però una crescente offerta di modelli semoventi, azionati con motori diesel di 50 Cv circa, con avanzamento di tipo idrostatico. In alternativa,  il propulsore è elettrico, alimentato a batteria; tale soluzione è l’ideale per la coltivazione negli apprestamenti protetti, grazie all’assenza di fumi di scarico, dannosi per gli operatori e per le piante. Il pacco batterie, di solito collocato in posizione ventrale per garantire maggiore stabilità, è spesso alloggiato su un carrello, per renderne agevole l’estrazione e/o la sostituzione.

Le batterie alimentano uno o più motori elettrici direttamente associati agli organi di propulsione, che possono essere costituiti da pneumatici, di solito di sezione ristretta, oppure da cingoli, più frequentemente in gomma. Il telaio è predisposto per poter variare la carreggiata, in modo da adattare la macchina al sesto di impianto e alle dimensioni della serra. La luce libera da terra varia a seconda dei modelli, da 20 sino a 30-35 cm.

Sulla macchina si distinguono due aree di lavoro, quella del taglio e convogliamento del prodotto, composta da una barra falciante e da un tappeto elevatore, e quella successiva di cernita e pulizia da parte degli operatori. La zona con i comandi è ubicata nella zona latero-anteriore, per assicurare la miglior visuale sul gruppo di taglio.

 

Organi di taglio e trasferimento del prodotto

Il taglio viene effettuato tramite una barra falciante, con frequenza di oscillazione regolabile in funzione della coltura da raccogliere e della velocità di avanzamento. La larghezza di lavoro può variare da circa 100 fino a oltre 200 cm. L’altezza di taglio può essere impostata idraulicamente entro un determinato intervallo, e controllata mediante sensori elettronici. La gestione dell’organo di taglio è molto importante, risultando stretta funzione della specie da raccogliere, condizionando inoltre la scelta del modello più adatto di raccoglitrice. Ad esempio, la valerianella viene tagliata addirittura 1-2 mm al di sotto della superficie del terreno, mentre il lattughino e lo spinacino si sfalciano a 1-2 cm di altezza. Alcuni modelli possono essere dotati di un aspo di ridotto diametro, per favorire il taglio e il convogliamento del materiale reciso. L’elemento di trasporto consiste in un tappeto elevatore in materiale plastico, che può essere a superficie continua (liscia o con rilievi, in quest’ultimo caso per meglio trasferire il prodotto), oppure a maglia forata (per permettere la separazione del prodotto dai residui di terreno).

 

Organi per l’agevolazione dell’intervento manuale

Dal punto di vista fisico, le insalatine sono notevolmente deteriorabili, perché molto sensibili a impatti e/o compressioni. Perciò, la fase conclusiva della raccolta prevede l’intervento di alcuni operatori che, grazie anche all’ausilio di alcuni nastri mobili, depongono manualmente il prodotto in cassette situate a bordo macchina. Nei modelli di maggiori dimensioni, come per esempio l’SVC365 di Ortomec, il tappeto elevatore trasporta il prodotto nella parte posteriore della macchina, dove due nastri mobili concentrano il prodotto in un'unica area, in modo da agevolare la sua collocazione nei bin da parte degli operatori.

 

Gli accessori agevolatori

A prescindere dalla motorizzazione, molte raccoglitrici di insalate di IV gamma possono essere dotate di optional per migliorare l’operatività a bordo macchina. Specie per le piante aromatiche, è interessante la possibilità di legare direttamente sulla macchina il prodotto in mazzetti, mentre si può anche montare una coppia di bracci che depositano a terra dietro la macchina i bin riempiti di prodotto, in modo da tenere sgombra la piattaforma dove stazionano gli operatori. Per i modelli adibiti alla raccolta in campo aperto, sono infine disponibili reti ombreggianti per riparare gli addetti dall’intensa insolazione tipica del periodo estivo.


La quarta gamma

L’offerta di verdure, frutta e ortaggi è articolata in 5 gamme, distinte sulla base delle tecnologie e dei processi di lavorazione applicati al prodotto, dalla raccolta sino alla vendita finale.

La prima gamma si riferisce all’ortofrutta fresca tradizionale, mentre la seconda riguarda quella in conserva proposta in barattolo; la terza comprende invece frutta e verdure surgelate e la quarta l’ortofrutta fresca, lavata, confezionata e pronta al consumo. La quinta gamma infine include frutta e verdure cotte e ricettate, confezionate e pronte al consumo.

Nello specifico, fanno quindi parte della quarta gamma anche le insalate in busta e le verdure pronte, come ad esempio i soffritti e i minestroni. In tal caso, nel più breve tempo possibile dopo la raccolta è necessario: selezionare i prodotti, effettuarne la cernita, eliminare le parti indesiderate e/o eventuali corpi estranei (es. insetti), pulire, sminuzzare (nel caso di verdure lavorate), lavare e asciugare il materiale. Segue infine il confezionamento, in buste o in contenitori specifici, anche con creazione di atmosfera controllata o modificata al loro interno.


Le macchine per la raccolta delle insalatine in campo aperto

In pieno campo, le insalatine vengono raccolte in modo analogo a quanto avviene negli apprestamenti protetti, con la differenza che i modelli che si usano hanno dimensioni significativamente maggiori e sono dotati quasi esclusivamente di motori diesel e trasmissioni idrostatiche. La larghezza di lavoro supera quasi sempre i 2 m, fino a oltre 3,6 m del modello SVC365 di Ortomec. Spesso la potenza motore è sufficiente anche per movimentare contestualmente un rimorchio per il carico dei bin, per cui il cantiere di raccolta evidenzia una soluzione diversa per ciò che concerne il convogliamento del prodotto tagliato.

Con testate di raccolta di dimensioni così elevate, è necessario fare ricorso a dei nastri mobili trasversali, che convogliano le insalatine in un’unica zona di concentramento. Anche in questo caso, il materiale raccolto può essere collocato manualmente all’interno delle cassette o, nei modelli di maggiori dimensioni, può essere stoccato con l’ausilio di nastri trasportatori dedicati o sistemi a collo d’oca, sempre comunque sotto la supervisione degli addetti.

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