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Tecnica

La raccolta meccanizzata del pomodoro da industria

La produzione del pomodoro ha un ruolo molto rilevante in Italia sia per la spiccata vocazione del territorio che per la disponibilità di macchine evolute per la sua raccolta. L’industria offre una grande varietà di soluzioni, con diverse tipologie di testate, mentre l’introduzione di sistemi elettronici consente una sempre migliore selezione del raccolto

di Lavinia Eleonora Galli
aprile - maggio 2020 | Back

Il pomodoro è una coltura molto praticata in Italia e, più in generale, nell’areale mediterraneo. Il prodotto destinato alla preparazione di conserve ha un ciclo produttivo di circa 210-250 giorni, con piante disposte a 0,3-0,5 m sulla fila e 0,6-1 m tra le file. La raccolta del cosiddetto “pomodoro da industria” è integralmente meccanizzata, tramite l’impiego di macchine predisposte al taglio a raso della pianta e alla separazione del prodotto dal restante materiale vegetale. 

Le raccoglipomodoro sono esclusivamente semoventi, di grandi dimensioni (fino a 12 m di lunghezza per 3,5-4 m di larghezza) e dotate di motori di elevata potenza (170-200 kW). La trazione è idrostatica, solitamente a due gamme di velocità. Nonostante la notevole stazza, le carreggiate (anteriore e posteriore) così come il passo sono relativamente limitati, grazie alla razionale collocazione dei diversi organi lavoranti, che massimizzano la loro funzionalità senza penalizzare eccessivamente gli ingombri.

La testata di raccolta

Il taglio della pianta può essere effettuato tramite una barra falciante (unica per tutta la larghezza di lavoro o con due sezioni separate adiacenti), o un falcetto (con il medesimo principio della barra falciante, ma con una lama semicircolare) oppure per mezzo di una coppia di dischi.

La soluzione maggiormente adottata è la barra falciante, combinata con due coclee poste verticalmente ai lati, che incanalano il materiale intercettato verso gli organi di taglio.

Sui suoi modelli, la Pomac di Terre del Reno (FE) monta una testata inclinata di 21° rispetto al terreno, per agevolare l’intercettazione e il sollevamento dell’intera massa vegetale, danneggiando il meno possibile le bacche. A valle dell’organo di taglio è collocato il convogliatore, che differisce nella sua conformazione in base all’organo di taglio presente. Se la macchina è equipaggiata con una testata di raccolta a barra falciante, il convogliatore è rappresentato da un nastro trasportatore grigliato, che permette una prima grossolana selezione di piccole zolle di terra e sassi eventualmente intercettati. Sopra il convogliatore è collocato un altro nastro a griglie (a maglia più larga) che scorre parallelamente e svolge una funzione analoga a quella dell’aspo sulla mietitrebbiatrice, ovvero agevola l’immissione del materiale tagliato sul nastro di trasporto, per orientarne il carico verso gli organi di selezione.

Viceversa, per agevolare il caricamento sul convogliatore, nella testata a dischi si sfrutta utilmente la forza centrifuga impressa dagli organi di taglio al prodotto, coadiuvata dall’azione di spinta di due nastri gommati convergenti, continui e ondulati, che agiscono in verticale ai lati della testata.

Sulle raccoglipomodoro, il posto di guida è collocato in posizione rialzata, per assicurare la miglior visibilità sulla testata; sui modelli più recenti l’abitacolo è posizionato centralmente, con un ulteriore miglioramento del controllo della lavorazione.

Trasporto, convogliamento e separazione

Il convogliatore trasporta il materiale vegetale all’apparato di distacco e selezione delle bacche, che viene eseguita grazie ad uno scuotitore, costituito da un cilindro rotante dotato di denti flessibili (in acciaio o polimeri plastici), che impattano delicatamente sul prodotto causando il distacco dei pomodori. A valle dello scuotitore sono disposti dei crivelli, che permettono il passaggio delle bacche e trattengono i residui, che sono poi scaricati nella parte posteriore della macchina. Per agevolare la separazione del materiale estraneo di minore dimensione che è passato attraverso i crivelli insieme al prodotto (terra, foglie, insetti, ecc.), molti modelli montano un ventilatore dedicato.

Successivamente alla pulizia, si passa nella maggior parte dei casi ad una prima grossolana selezione manuale, allo scopo di eliminare ulteriori eventuali impurità, quali ad esempio altri residui vegetali o pomodori ammalorati. La selezione vera e propria è però quella elettronica, che attraverso tecniche di cernita di tipo ottico è in grado di scartare le bacche non idonee in base al loro colore, ovvero in relazione al grado di maturazione. Dopo la selezione, un ulteriore nastro grigliato montato su un braccio di scarico convoglia le bacche nel punto di raccolta.

Le raccoglipomodoro sono caratterizzate da una produttività che varia tra 45 e 100 t/h, per cui è evidente che risulterebbe eccessivamente gravoso prevedere una tramoggia di stoccaggio (anche solo temporaneo) del prodotto a bordo macchina. Pertanto, queste semoventi, scaricano in continuo il raccolto su un rimorchio che, trainato da un trattore, affianca costantemente l’operatrice in campo.

Espulsione ed eventuale trinciatura dei residui

Il materiale di scarto viene infine scaricato a terra sulla parte posteriore della macchina, previa eventuale trinciatura per mezzo di alcuni rotori che intercettano la massa vegetale trasportata dal tappeto di scarico.

Ulteriori funzionalità

Alcuni modelli sono dotati di livellamento elettronico del corpo macchina, che innanzitutto garantisce la stabilità del complesso anche nel lavoro su terreni ondulati e ovviamente assicura anche un flusso uniforme sull’intera larghezza dei nastri trasportatori.

Tutte le 4 ruote sono sterzanti, in modo da assicurare, nonostante il notevole ingombro, raggi di svolta ridotti e quindi una buona manovrabilità anche in spazi e capezzagne anguste.

La trazione è ovviamente idrostatica sulle 4 ruote, realizzata per mezzo di una pompa a portata variabile che alimenta una trasmissione idraulica, basata su 2 gamme di velocità in campo e altrettante per il trasferimento su strada. In quest’ultimo caso, il ripiegamento delle parti sporgenti per il rientro in sagoma è ottenuto senza necessità di chiusure o smontaggi manuali.

Gli optional

Trattandosi di macchine complesse, sono numerosi gli accessori disponibili a richiesta. Ad esempio, l’impianto di ingrassaggio automatico riesce a minimizzare i tempi di lubrificazione delle parecchie decine di punti di ingrassaggio esistenti sulla macchina, mentre l’”alleggeritore” idraulico della testata con accumulatore ad azoto provvede una migliore fluttuazione, in modo da intercettare (e quindi caricare) meno terra possibile, anche in caso di terreni con profilo irregolare.

Oltre a ciò, sono disponibili anche kit di videocamere e set di fari notturni per un più accurato controllo visivo di alcune fasi di lavoro della macchina, anche in condizioni di oscurità.


Selezionatori elettronici

Non solo rilevamento fine di materiale estraneo, ma anche selezione delle bacche in funzione del grado di maturazione: i selezionatori elettronici si avvalgono di evoluti sensori ottici che, coadiuvati da dispositivi pneumatici, sono in grado di ottenere un prodotto del tutto idoneo alla preparazione delle conserve.

L’evoluzione di questo dispositivo si è orientata verso la disponibilità di software di gestione altamente versatili, e dalla possibilità di visualizzare al posto di guida tramite una videocamera il flusso di prodotto, per un opportuno controllo visivo dell’operatore.

I selezionatori Tomato Sniper e Happy Tomato della Guaresi di Pilastri (FE) sono dotati di evoluti sensori a led che limitano l’errore dovuto al disturbo della luce solare che incide direttamente sul prodotto, riducendo gli errori di rilevazione anche con il prodotto bagnato.

Il box di espulsione si avvale di attuatori pneumatici alimentati da aria lubrificata a bassa pressione (4 bar), con elettrovalvole “a cassetto” per una lunga vita utile.

Il Vision 4K della Pomac di Terre del Reno (FE), disponibile in versioni da 35 a 50 canali, si avvale anch’esso di sensori ottici a led ad alta luminosità e di un evoluto e versatile software personalizzabile, anche tramite computer. Lavora tramite cilindri pneumatici alimentati da aria lubrificata a 3-4 bar, con una velocità dei martelletti di 35 colpi/s e una velocità del nastro di 70 m/min.




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