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Meccanizzazione agricola: lo scenario dei mercati

Nel terzo trimestre del 2019 le vendite di trattrici diminuiscono in India, che si conferma comunque come il mercato più importante a livello mondiale, e soprattutto in Turchia. Aumentano in Europa, negli Usa e in Russia. Previsioni negative per il comparto delle macchine agricole che nei primi sei mesi del 2020 dovrebbe attraversare una fase calante

di Giovanni M. Losavio
gennaio - febbraio 2020 | Back

Il mercato globale della meccanizzazione agricola archivia il terzo trimestre del 2019 con più ombre che luci. Il comparto dei trattori evidenzia un andamento a macchia di leopardo con alcuni Paesi in forte contrazione, come India e Turchia, e altri in crescita tra cui Usa, Russia e UE. Trend decisamente più negativo per il settore delle macchine agricole nel quale, come evidenziano Agrievolution e Cema, si registra una flessione generalizzata.

Trattrici: a picco la Turchia, in flessione l’India. Crescono Usa e UE. Non si arresta, nel 2019, la contrazione del mercato turco. Contrazione che, anzi, si fa ancora più vistosa rispetto al 2018, quando le vendite di trattrici diminuirono di oltre un terzo rispetto al 2017. Secondo i dati diffusi da Agrievolution, l’organizzazione che riunisce i costruttori di macchine agricole dei principali Paesi, il terzo trimestre del 2019 registra per la Turchia una riduzione del 35%, che diventa ancora più pesante (-54%) considerando il dato complessivo dei primi nove mesi dell’anno. Se la crisi della Turchia si spiega con un mix di fattori politici ed economici – non ultimo la forte svalutazione della lira turca – la battuta d’arresto dell’India può essere considerata una fisiologica “pausa di riflessione” dopo tre anni di crescita ininterrotta a doppia cifra. D’altro canto, a dispetto della flessione del 2019, il comparto indiano si è mantenuto su livelli molto elevati e si è confermato come la locomotiva del mercato mondiale delle trattrici con più di 720 mila unità vendute sia pure in calo del 10% sul 2018 (dati della TMA, l’associazione dei costruttori indiani, riferito ai 12 mesi). Cresce, invece, il “Vecchio Continente” che, trainato da Francia (+21% nel terzo trimestre 2019), Spagna (+8%) e in misura minore dalla Germania (+4%), nei primi nove mesi dell’anno mette a segno, secondo Agrievolution, un sostanzioso +12%. Vendite in crescita anche in Russia e Gran Bretagna, mentre in Italia – spiega l’associazione dei costruttori, FederUnacoma – le immatricolazioni calcolate su tutto il 2019 hanno raggiunto quota 18.579 unità (+0,7%) stabilizzando il mercato sul livello medio delle 18.400 unità/anno.

Macchine Agricole, prevale il pessimismo. Passando dal comparto delle trattrici a quello delle macchine agricole lo scenario cambia drasticamente. Qui, come segnala il Business Barometer di Agrievolution, indagine di clima condotta ogni sei mesi tra il senior management dei costruttori di tutto il mondo, le previsioni dal lato della produzione sono improntate al pessimismo generalizzato, con la sola eccezione delle industrie statunitensi e russe.  Situazione particolare è quella della Turchia, dove, secondo gli operatori del settore, il mercato avrebbe ormai raggiunto il minimo e lascerebbe presagire una possibile inversione di tendenza nel prossimo futuro. Se invece si considerano le aspettative di fatturato delle aziende, il “sentiment” degli operatori per i primi sei mesi del 2020 è ancora più negativo. Tranne i Paesi del continente africano, che dovrebbero essere caratterizzati da una certa tenuta, tutti gli altri mercati, dall’Estremo Oriente all’Europa, sono visti in contrazione. Il calo del fatturato dovrebbe interessare anche il mercato nordamericano e quello dell’Europa dell’Est ma in questo caso le previsioni degli addetti ai lavori si fanno più sfumate. Anche il Business Barometer del Cema, l’associazione che riunisce i costruttori europei di macchine agricole, vede una flessione nel primo semestre 2020 ma si tratta in questo caso di una indagine che riguarda il solo continente europeo. Stando all’analisi di clima del Cema, la flessione del fatturato interessa tutti i segmenti di mercato, ma si fa sentire soprattutto nel comparto delle macchine per la lavorazione del terreno e in quello delle tecnologie per la protezione  delle colture. Tuttavia, secondo i costruttori europei, la fase recessiva non sembrerebbe destinata a durare. Si tratterebbe, cioè, di un «riposizionamento temporaneo» perché lo stop dei primi sei mesi del 2020 dovrebbe essere compensato da una maggiore dinamicità del secondo semestre, tale da consentire alle imprese europee di azzerare le perdite. Insomma, secondo il Cema, per la “ripartenza” del mercato europeo bisogna attendere soltanto di pochi mesi.

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