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AEF ISOBUS un passo verso il futuro

L'Agricultural Industry Electronics Foundation AEF ha tenuto ad ottobre scorso a Senlis in Fran-cia il "Plugfest, l'evento tecnico nel corso del quale è possibile verificare in concreto i pro-gressi nelle applicazioni del protocollo ISOBUS. I costruttori che realizzano dispositivi e macchine basate sullo standard ISO 11783 e sulle linee guida implementative AEF possono infatti connettere tra di loro i vari dispositivi e verificarne il corretto funzionamento. Numerosa e attiva la partecipazione di aziende italiane, e di REI - Reggio Emilia Innovazione, che rappresenta il "test institute" ufficiale per l'Italia

di Alessio Bolognesi
ottobre - novembre 2014 | Back

Novembre 2014, tempo di EIMA e tempo di bilanci. E tra questi non possono mancare quelli sulle attività che AEF – Agricultural Industry Electronics Foundation – intende promuovere fin dalla sua nascita nel 2008. È ormai un dato di fatto che in Europa e nel mondo si parla sempre di più di alta tecnologia in ambito agricolo; anche in aree dove, tradizionalmente, si era più restii ad assimilare l’ISOBUS, le tecnologie per l’agricoltura di precisione e tutto quanto vi ruota attorno, ci si sta muovendo per recuperare velocemente il terreno perduto.

Non è un caso se in Giappone, Paese che per necessità e tipologia di macchine – in particolare in termini di costi, dimensioni e specificità delle lavorazioni – è assimilabile all’Italia ed agli altri paesi dell’area mediterranea, l’istituto nazionale per la ricerca in ambito agricolo NARO stia spingendo tutti i costruttori nell’adozione dell’ISOBUS, pure se procedendo per passi misurati. E così ecco che alla recente AEF ISOBUS Plugfest europea, tenutasi quest’anno a Senlis (Francia) dal 21 al 24 ottobre, si sono visti, tra gli altri, anche un paio di dispositivi di costruttori giapponesi, semplici ma funzionanti. L’AEF ISOBUS Plugfest è l’evento tecnico ISOBUS per eccellenza, quello in cui ogni costruttore che realizzi dispositivi e macchine basate sullo standard ISO 11783 e sulle linee guida implementative AEF possono connettere tra di loro i vari dispositivi e verificarne il corretto funzionamento. E l’Italia? Mai come quest’anno la partecipazione di aziende italiane è stata numerosa e produttiva, ivi inclusa quella dell’AEF Test Institute ufficiale per l’Italia REI (Reggio Emilia Innovazione) alle riunioni tecniche dei gruppi di lavoro. Diversi sono i costruttori che stanno realizzando dispositivi e macchine ISOBUS con successo, implementando dalle funzioni di base a quelle per l’agricoltura di precisione. Si sono visti quindi: UT Server (Universal Terminal Server - precedentemente conosciuto come VT); UT Client (Universal Terminal Client – centraline di controllo attrezzo in grado di utilizzare i servizi UT); TECU (Tractor Electronic Control Unit); AUX-N (Auxiliary Input New - dispositivi di input ausiliari); TC-Client (Task Controller Client – funzionalità integrata nelle centraline di controllo attrezzo ed in grado di gestire lavorazioni a rateo variabile e chiusura automatica delle sezioni in base alla posizione GPS).

È forte quindi la sensazione che qualcosa si stia muovendo con forza anche tra le aziende associate FederUnacoma, così come forte è la sensazione che il mondo sarà sempre più invaso dall’ISOBUS, come testimonia il nuovo record di partecipazione all’evento: oltre 220 persone, 40 stazioni di test, più di 80 centraline attrezzo da testare. Numeri che fanno davvero impressione.

Ma non è tutto qui. L’AEF ISOBUS Plugfest è anche l’occasione per tirare, come dicevamo all’inizio, le somme di quanto sta accadendo all’interno della fondazione nella quale FederUnacoma inizia ad avere un ruolo tecnico importante. Tralasciando i gruppi di lavoro AEF già consolidati ed attivi da diversi anni, ci preme qui accennare ai nuovi, quelli che si occupano delle tecnologie che faranno fare alla meccanizzazione agricola un nuovo passo verso il futuro.

Si è parlato quindi di ISOBUS Automation (o TIM - Tractor Implement Management) e del protocollo di cifratura della comunicazione. Se la TIM abilita l’attrezzo all’utilizzo automatizzato di diverse funzionalità del trattore, il protocollo di sicurezza avrà il compito di impedire che macchine non autorizzate e fidate – ovvero non certificate AEF – possano utilizzare tali funzioni; questo allo scopo di prevenire incidenti agli operatori e problemi legali ai costruttori. Si è parlato di High Voltage e della necessità di ridurre costi e dimensioni di cavi e connettori per la fornitura di potenza elettrica dal trattore all’attrezzo. Fondamentale tale tecnologia al fine di ottenere una lavorazione sempre più precisa, con minori sprechi e con un ridottissimo impatto ambientale, con buona pace dei regolamenti nazionali sulle emissioni e l’inquinamento. Si è parlato di Camera Systems, ovvero di come consentire uno streaming video standardizzato (per ora di tipo analogico) tra attrezzi e trattrici. Molteplici le applicazioni: da quelle relative alla sicurezza a quelle di diagnostica e verifica delle lavorazioni in corso. Si è parlato di FMI (Farm Management Information Systems) e delle informazioni necessarie per la migliore gestione possibile dell’azienda agricola e delle lavorazioni.

Si sono introdotti inoltre due nuovi gruppi di lavoro: High Speed e Wireless Communication. Il primo si occuperà di definire il nuovo media fisico per la trasmissione dati a banda larga tra trattrici ed attrezzi, al fine di superare i limiti, oggi quasi raggiunti, dell’ISOBUS. Ma non solo, su tale media sarà possibile trasmettere flussi video digitali, effettuare diagnostica, calibrazione e programmazione delle centraline e molto altro…unico limite la fantasia dei progettisti! Il gruppo al lavoro sulla Wireless Communication, invece, avrà come obiettivo primario (ma non unico) quello di definire uno standard per la sincronizzazione delle lavorazioni tra macchine diverse e per la comunicazione dati da una all’altra e con sistemi FMIS.

È inutile dire che i campi applicativi di tali tecnologie – prese singolarmente o in combinazione tra loro – sono davvero infiniti, non è questa l’occasione per parlarne, ma saranno approfonditi con articoli ed incontri. Preme invece spendere due parole su di una nuova attività della quale FederUnacoma è stata ideatrice e promotrice.

Si parlava ad inizio articolo di come il Giappone si stia muovendo per l’adozione dell’ISOBUS e delle altre tecnologie promosse da AEF, il ché ha portato a porsi una domanda: è così differente il Giappone dell’Italia? La risposta è “No”.

La maggioranza delle lavorazioni agricole in Giappone è molto specifica, così come lo sono le macchine per compierle. Trattrici ed attrezzi di piccole dimensioni e basso costo per i quali implementare “fisicamente” l’ISOBUS era fuori discussione: sistema elettrico complesso, troppo costoso, troppo voluminoso, parti difficilmente reperibili in quel mercato, ecc. Ecco quindi l’idea di “fare gruppo” e di proporre un media fisico per la comunicazione ISOBUS più semplice e meno costoso, con ovvie e ampie limitazioni, ma sufficientemente stabile per essere usato su macchine semplici e di piccole dimensioni. L’obiettivo, chiaro, è quello di spingere i costruttori di tali macchine ad adottare le nuove tecnologie elaborate da AEF; ISOBUS in primis.

Il nuovo livello fisico non intende sostituire quello standard e non ne avrebbe la capacità per ovvi limiti tecnici. Ma può consentire alle PMI nostrane di approcciare le tecnologie elettroniche con maggiore serenità, integrandole sulle proprie macchine per ottenere prodotti e lavorazioni sempre migliori.

In ISO, dove il TC23/SC19/WG1 (riunitosi sempre a Senlis il giorno 20 ottobre) è il gruppo di lavoro che si occupa della normativa ISO 11783, è stata avviata ad aprile 2014 una task force guidata da FederUnacoma per analizzare le possibili soluzioni tecniche per questo media fisico semplificato. La prima soluzione è stata presentata dalla Federazione per conto della task force all’ISO ed all’AEF e forte è stato l’interesse e la sensazione che AEF intenda promuovere tale attività, pure se ancora in stadio embrionale, sia da un punto di vista tecnico che di marketing, a partire dalla definizione di un nome. Molti, infatti, sono i costruttori internazionali che si sono uniti al gruppo di lavoro e stanno dando il loro contributo, mostrando forte interesse per questa opportunità.

Insomma, per usare luoghi comuni, di acqua sotto i ponti ne è passata molta e grande è la quantità di carne al fuoco per il prossimo futuro.

E FederUnacoma ha la volontà di partecipare a questo processo di sviluppo insieme a tutte le associate. Per questo, già in EIMA la Federazione organizza tre eventi da non perdere per entrare in contatto con la realtà di AEF o per approfondirne la conoscenza: 13 Novembre dalle 10.00 alle 12.30 il seminario “Agricultural Industry Electronics Fundation (AEF): Situazione e panoramica sulle attività »; 13 Novembre dalle 16.00 alle 17.00 e 14 Novembre dalle 11.00 alle 12.00 i seminari tecnici: “AEF ‘Forma il Formatore’: Introduzione marketing oriented all'AEF, ai servizi ed agli strumenti per la promozione della tecnologia ISOBUS”. Tutti gli interessati possono conoscere i dettagli sul sito ufficiale EIMA, ed iscrivervi per partecipare agli incontri.

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