Un prototipo innovativo per la coltura dello zafferano
Lo zafferano è la spezia più cara del mondo. L’Italia è uno dei più importanti produttori (Veneto, Abruzzo, Toscana, Umbria, Sardegna e Tuscia viterbese) con un quantitativo che varia dai 450 ai 600 kg, occupando circa 50/55 ettari. Il Paese che vanta in assoluto la più elevata produzione di questo “oro” profumato è l’Iran, che fornisce addirittura il 90% dello zafferano consumato nel mondo. Se la pianta è un pregiato ingrediente in cucina, può anche vantare altri utilizzi dalla tintura di pellame e tessuti agli usi in campo medico, viste le notevoli proprietà narcotiche e rilassanti. Il prezzo elevato è dovuto principalmente alla procedura del raccolto, che è completamente manuale, per evitare di danneggiare la pianta. Per ottenere un chilo di zafferano occorre raccogliere circa 170.000 fiori in un periodo di tempo limitato. Ma anche trapiantare i bulbi di zafferano a terra manualmente è un costo notevole. Di recente è stato provato a Monselice il primo prototipo italiano di macchina trapiantatrice per i bulbi di zafferano. L’Associazione produttori zafferano italiano in collaborazione con l’azienda F.lli Spedo di Castagnaro ha collaudato il prototipo nell’azienda “La saggezza della terra” dei F.lli Giraldin a Monselice. L’azienda meccanica F.lli Spedo, presente in Italia e all’estero con i propri modelli, ha fornito una trapiantatrice per patate, collaborando alle modifiche per adattarla ai bulbi di zafferano. La macchina è risultata particolarmente flessibile, sia per terreni in piano che su bauli di diversa altezza. Ci sono alcuni dettagli da ottimizzare – sostengono i tecnici che hanno seguito il progetto – ma questa innovazione aiuterà moltissimo nel lavoro tutti quelli che oggi coltivano questa spezia preziosa.
