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Campi da calcio in erba naturale: le macchine per la manutenzione

I tappeti erbosi sono soggetti a processi di degrado, causati dal compattamento dovuto al calpestamento da parte dei giocatori, oltre che ad una insufficiente illuminazione naturale per l'altezza eccessiva delle tribune e a stress termici e carenze nutrizionali. Per la gestione ottimale di un impianto da calcio esiste oggi un'ampia gamma di mezzi meccanici, da quelli per la rasatura e l'irrigazione a quelli per la sfeltratura, la sabbiatura, la rizollatura, oltre che per la concimazione e i trattamenti

di Pietro Piccarolo
ottobre - novembre 2014 | Back

I tappeti erbosi dei campi da calcio professionali, specie quelli della serie A, sono in gran parte costituti da erba naturale e la loro realizzazione è normalmente eseguita con la tecnica del trapianto delle zolle. Un buon tappeto erboso deve rispondere a determinati requisisti che riguardano il comportamento del pallone per quanto attiene il suo rotolamento e l’altezza di rimbalzo, nonché il mantenimento della direzione impressa calciando il pallone a filo d’erba.

Inevitabilmente, anche dopo la migliore realizzazione, il tappeto nel tempo va incontro a un degrado. I motivi sono diversi. In primo luogo si ha il compattamento della struttura del terreno, con una riduzione della penetrazione dell’aria e dell’acqua che limita lo sviluppo vegetativo. La causa principale è il calpestamento da parte dei giocatori. Una buona fruizione del campo, in condizioni climatiche favorevoli, non dovrebbe andare oltre le 6-8 ore di gioco nel periodo autunno-inverno e le 16-18 ore di gioco nel periodo primaverile-estivo. In condizioni sfavorevoli la fruizione dovrebbe pressoché dimezzarsi. Gli impegni delle squadre di calcio, tra campionato e coppe, spesso impediscono il rispetto dei suddetti limiti. Tra gli altri fattori che condizionano la qualità del manto erboso vi sono: un’insufficiente illuminazione naturale, spesso dovuta a gradinate troppo alte realizzate per aumentare la capacità degli stadi; le carenze nutrizionali, gli stress termici e anche possibili attacchi fungini.

Gli interventi manutentivi riguardano: il taglio dell’erba e l’irrigazione, la sfeltratura e l’aerazione del suolo; la sabbiatura e la trasemina o anche la rinzollatura totale o parziale; la concimazione, i trattamenti e la pulizia.

 

Rasatura e irrigazione

L’altezza di taglio dell’erba, idonea per il gioco del calcio, è compresa tra i 25 e i 30 mm. Nel periodo invernale è bene tenere il taglio ad altezza pari o prossima a 30 mm, mentre nella primavera-estate l’altezza è meglio ridurla di  un 10%  rispetto a quella della stagione invernale. I rasaerba, generalmente con conducente a bordo, possono avere apparato di taglio a lame elicoidali (8-10 lame) o anche a lame orizzontali. Risultano pure idonei i rasaerba robotizzati con larghezza di lavoro di 60-80 cm e oltre. La frequenza di taglio è legata allo sviluppo vegetativo, per cui, nel periodo estivo, si effettuano normalmente 2-3 tagli a settimana, mentre in quello invernale la frequenza si riduce a un taglio settimanale. Mediamente nell’arco dell’anno vengono eseguiti 40-50 sfalci. L’irrigazione è pratica indispensabile. Nel periodo estivo la frequenza è di 1-2 interventi irrigui a settimana. Si possono impiegare irrigatori mobili, ma, normalmente, si hanno irrigatori fissi a scomparsa.

 

Sfeltratura e aerazione del suolo

La formazione del feltro è dovuta al deposito di biomassa vegetale in un tempo inferiore a quello richiesto per la sua degradazione. Quando lo strato di feltro diventa eccessivo si creano condizioni che riducono o impediscono la penetrazione dell’aria e dell’acqua. Le macchine sfeltratrici, semoventi, portate o trainate, sono dotate di rotore orizzontale sul quale sono montati coltelli di varia forma che, durante la rotazione, effettuano tagli verticali a profondità di 20-30 mm, asportando il feltro.

Il compattamento del suolo riduce la permeabilità idrica che, in condizioni ottimali, dovrebbe superare i 100 mm all’ora. Per ridurre il compattamento si praticano interventi di foratura o di carotatura. Nel primo caso, si effettuano fori tramite spuntoni montati su asse rotante orizzontale o su asse a collo d’oca; nel secondo, i fori sono effettuati da formelle che, essendo cave, estraggono la carota di terreno. Durante la stagione calcistica si tende a praticare fori non troppo profondi, mentre nel periodo di riposo si può attuare la carotatura a maggior profondità realizzando, praticamente, un drenaggio verticale. La densità dei fori varia da 100-150/m2 per superare anche i 500 fori/m2. Per rendere l’operazione meno invasiva si ricorre all’aerazione idraulica, con macchine che forano il terreno con getti d’acqua a forte pressione. In condizioni normali si praticano due interventi l’anno di foratura e di carotatura.

 

Sabbiatura, trasemina e rinzollatura

Dopo gli interventi di foratura o di carotatura si effettua la sabbiatura che, oltre che per ricoprire i fori, viene anche eseguita per ridurre le irregolarità del terreno e la formazione del feltro. L’operazione consiste nello spargimento di sabbia di una data granulometria. La distribuzione avviene con macchine che operano lo spargimento per gravità o per forza centrifuga. Per favorire la penetrazione della sabbia sono stati realizzati dei verti-brush, i cui organi di lavoro sono costituiti da spazzole rotanti, con il risultato di migliorare anche l’uniformità di distribuzione. Le quantità di sabbia variano da 3,5-4,5 litri/m2 dopo la carotatura a 0,5 litri/m2 negli altri casi. Alla trasemina si può ricorrere quando il tappeto erboso ha perso di densità (meno di 100 ricacci/m2) oppure, come succede in alcuni stadi del centro-sud, per traseminare in autunno un miscuglio di microterme in un tappeto di macroterme. Queste infatti, quando sopraggiunge il freddo, ingialliscono, per cui la trasemina con microterme ha la funzione di mantenere verde il tappeto. Altro tipo di intervento per il mantenimento del tappeto è la sua sostituzione, parziale o totale, con il trapianto di zolle nelle aree degradate del campo o sull’intera superficie. Negli stadi più importanti si tende ad avere a disposizione una superficie, con le medesime caratteristiche del terreno e le stesse essenze del campo da gioco, da cui prelevare le zolle per il trapianto in modo da rendere l’operazione rapida e poco impattante.

 

Concimazione, trattamenti e pulizia 

La fertilizzazione, oltre che alla natura del terreno, è legata anche all’intensità di fruizione. Nei campi della massima divisione le quantità di azoto arrivano a 400 unità all’anno, mentre per fosforo e potassio le quantità sono comprese tra le 100 e le 200 unità. Normalmente si effettuano 4-6 interventi all’anno; il ricorso a concimi a lenta cessione consente di ridurre gli interventi. I trattamenti di effettuano solo quando si verificano attacchi fungini, la cui prevenzione si fonda soprattutto sulle buone pratiche di manutenzione. La pulizia consiste sostanzialmente nell’asportare i corpi estranei dal manto erboso, mentre sulle gradinate si deve eliminare quanto lasciato dai tifosi intervenendo con soffiatori spalleggiati.

 

I costi

Una buona manutenzione comporta costi  non trascurabili. Indicativamente l’importo è compreso tra i 50.000 e i 150.000 euro all’anno. Nel caso della rinzollatura dell’intera superficie le spese sono dell’ordine di 200.000-400.000 euro per ogni trapianto.

 

 

“Il verde sportivo nel calcio oggi”

In occasione di Eima 2014, Bottos organizza una giornata di riflessioni sul tema “Il verde sportivo nel calcio oggi”, in collaborazione con FederUnacoma, Promoverde e LandMaking.Per tale occasione, Bottos ha riunito le eccellenze italiane del settore, con relatori che potranno analizzare nel corso della giornata lo stato dell’arte del verde sportivo, e con la presenza di esperti nei prodotti per la creazione e il mantenimento del tappeto erboso come Bottos, di rappresentanti della Federazione Italiana Gioco Calcio e del Coni, senza dimenticare le aziende che si occupano di irrigazione come Toro e i produttori di macchine per la manutenzione come John Deere. Prevista anche la presentazione dell’innovazione denominata Mixto System, un prato naturale rinforzato da matrice sintetica, studiato per manti a uso sportivo e capace di migliorare le caratteristiche di un campo naturale. (venerdì 14 novembre 2014 - ore 10.00 - Sala Quadriportico (Centro Servizi).

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