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Tecnica

Ganci e occhioni, possibili combinazioni tra sicurezza e comfort

Tra le novità introdotte dalla Mother Regulation c’è anche la possibilità di utilizzare sistemi di abbinamento fra trattori e attrezzature, vale a dire ganci e occhioni, che prima in Italia non erano ammessi e che invece possono rendere ancora più sicuro e confortevole il lavoro degli operatori

di Lorenzo Iuliano e Domenico Papaleo
ottobre - novembre 2022 | Back

Abbiamo sottolineato più volte quanto la Mother Regulation sia stata importante per gli agricoltori per aver introdotto novità impattanti per la circolazione su strada e la sicurezza durante l’attività lavorativa. Con l’obiettivo di ottimizzare tempi e costi di lavoro degli agricoltori, che ha favorito la realizzazione di macchine di ultima generazione – più veloci, di maggiori dimensioni (se pensiamo alla lunghezza del treno agricolo) e con maggiori capacità di traino e di carico – la Mother Regulation ha introdotto ulteriori requisiti costruttivi che hanno trasformato le macchine e reso più performanti i loro componenti; basti pensare agli assali, alle sospensioni, agli impianti di frenatura. Sistemi – questi – su cui le aziende costruttrici hanno investito molto, allo scopo di garantire elevati standard di sicurezza e ergonomia di guida. Tra i componenti cruciali su cui i progettisti hanno dovuto lavorare negli ultimi anni, ci sono sicuramente i dispositivi di accoppiamento tra il trattore agricolo e il veicolo trainato: parliamo del gancio di traino installato sul trattore e dell’occhione di traino installato sulla macchina trainata. La legislazione vigente ha stabilito innanzitutto che questi due componenti vengano sottoposti a test di rottura più severi rispetto ai precedenti protocolli di prova, affiancando a prove di tipo statico anche quelle di tipo dinamico: la previsione di una velocità superiore a 40 km/h dei veicoli su cui vengono installati è stato determinante per aggiornare i test di prova. L’altra grande novità introdotta dalla Mother Regulation è stata quella di consentire anche sul mercato italiano l’installazione, su trattori e macchine trainate, dei ganci e degli occhioni che vengono ammessi e utilizzati in altri Paesi europei. Infatti, con la precedente legislazione, sul trattore del “mercato Italia” poteva essere installato solamente il gancio CUNA ‘nostrano’ e specularmente l’occhione di tipo CUNA sulle attrezzature trainate. Trattasi di una vera e propria ‘rivoluzione’ perché è da parecchi anni che gli agricoltori lamentavano questa ‘rigidità’ puramente legislativa che non consentiva loro di godere dei vantaggi di altre combinazioni possibili tra ganci e occhioni. Infatti, ogni tipologia di gancio, abbinato al suo rispettivo occhione, può offrire più o meno vantaggi in termini di comfort di guida, usura dell’insieme, guidabilità, carico verticale scaricabile sul gancio di traino, facilità di aggancio e articolazione ammessa durante le manovre. Ecco, nel dettaglio, le nuove tipologie di abbinamento gancio-occhione finalmente ammesse anche in Italia. La lista dei ganci installabili prevede, oltre al già citato CUNA (rigorosamente definito dai tecnici come gancio ‘fisso a perno’ e rispondente alla norma ISO 6489 Parte 5), il gancio ‘girevole a perno’, tipico del mercato tedesco e rispondente alla norma ISO 6489-2; il gancio ‘a uncino’, molto diffuso nel mercato anglosassone e rispondente alla norma ISO 6489-1; il gancio ‘Piton’, tipico del mercato francese e rispondente alla norma ISO 6489-4; il gancio ‘a sfera’, tipico dei mercati del nord ed est Europa (Germania, Polonia in testa) rispondente alla norma ISO 24347; la barra di traino conforme alla norma ISO 6489-3, avente dimensioni differenti rispetto alla barra di traino CUNA tipica del mercato italiano e rispondente alla ISO 6489-5. Per quanto riguarda gli occhioni, è ora possibile installare sulle macchine trainate, oltre ovviamente al già citato occhione italiano CUNA (detto tecnicamente occhione ‘girevole’ conforme alla norma ISO 5692-3), l’occhione fisso, tipico del mercato tedesco e rispondente alla norma ISO 5692-2; l’occhione di tipo torico, rispondente alla norma ISO 5692-1; l’occhione accoppiabile alle barre di traino, rispondente alla norma ISO 21244; la calotta sferica rispondente alla norma ISO 24347; altre tipologie di occhioni tipici dei veicoli commerciali e rispondenti alle norme ISO 8755 e ISO 1102. L’industria di settore mette dunque a disposizione una variegata tipologia di dispositivi meccanici, tuttavia è importante che l’utilizzatore abbini correttamente il gancio con il rispettivo occhione. Infatti, la meccanica di accoppiamento tra gancio e occhione segue criteri ben precisi a livello progettuale per consentire i corretti gradi di libertà, poiché la forma del gancio è stata progettata per consentire al corrispondente occhione determinate rotazioni angolari minime nel piano orizzontale, nel piano verticale e intorno all'asse longitudinale. Un abbinamento errato tra gancio e occhione può comportare conseguenze gravi per la conduzione del treno agricolo, come ad esempio la rottura di uno dei due componenti e il conseguente distacco del veicolo trainato dal trattore, oppure il ribaltamento di entrambi i convogli del treno agricolo. Esistono riferimenti legislativi e normativi (Atto Delegato n. 208/2015 al Reg. 167/2013 e norma ISO 22471) che disciplinano il corretto abbinamento dei dispositivi di accoppiamento: la relativa tabella di abbinamento viene riportata anche nei documenti di circolazione dei veicoli agricoli e nei manuali di uso e manutenzione in modo tale che gli agricoltori possano usufruire in qualsiasi momento di tali essenziali informazioni. Per completare il quadro delle possibili combinazioni tra gancio e occhione attualmente consentiti, occorre citare un altro possibile abbinamento menzionato nella circolare del Ministero dei Trasporti Prot. 134 del 4.01.2018: la circolare infatti riporta la possibilità di poter abbinare anche trattori dotati di barra di traino cat. 4 conforme alla norma ISO 6489-3 con veicoli trainati muniti di occhione girevole tipo Z rispondente alla norma ISO 5692-3 (oppure ugualmente CUNA NC 438.06 cat. F3). Si tratta tuttavia di una possibilità prevista soltanto sul mercato italiano. Proprio per questo motivo, FederUnacoma ha chiesto la revisione dell’Atto Delegato n. 208/2015 e della norma ISO 22471, permettendo così di annoverare anche questo particolare tipo di abbinamento tra quelli consentiti in Europa. Nella proposta di modifica delle disposizioni di legge europee, FederUnacoma, in aggiunta alla combinazione sopra esposta, ha chiesto anche di poter inserire un altro possibile abbinamento correttamente verificato mediante prove in campo e via software, ossia quello tra il gancio fisso a perno cat. z conforme alla ISO 6489-5 e l’occhione di cui alla norma ISO 21244. Nell’ambito dei dispositivi di accoppiamento tra trattore e veicolo trainato esiste poi un’altra grande novità introdotta dalla Mother Regulation, anch’ essa voluta da molti anni dagli agricoltori: si tratta del nuovo collegamento trattore-veicolo trainato mediante i bracci del sollevatore. Questo collegamento, che all’estero è diffuso già da molti anni ma che in Italia non è ancora previsto dal Codice della Strada, consente di ottenere angoli di sterzata maggiori rispetto al tradizionale collegamento gancio-occhione, cosa utile ad esempio per sterzare a fine filare in spazi angusti. La particolarità di questo nuovo sistema di collegamento rispetto al convenzionale e già esistente collegamento tra trattore e attrezzature semi-portate, sta nella presenza di uno snodo centrale che consente alla macchina trainata di sterzare in curva. Invece, nel caso delle attrezzature semi-portate è la ruota pivotante che permette all’attrezzatura di sterzare in curva.

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