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Giovani agricoltori, agevolazioni per ampliamenti aziendali

Da Ismea una misura a sportello finalizzata ad incentivare, con mutui a tasso zero e finanziamenti a fondo perduto, operazioni di subentro e di ampliamento di aziende a conduzione giovanile. Tra le spese ammissibili anche quelle per i macchinari

di Marcello Ortenzi
luglio-agosto-settembre 2021 | Back

L’Ismea (Istituto Servizi per il mercato Agricolo) ha avviato il Portale per gestire la misura a sportello denominata "Più impresa" istituita con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 20 aprile 2021 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8 giugno 2021).

Si tratta un nuovo strumento di incentivazione rivolto ai giovani agricoltori, che allarga e implementa i vantaggi del vecchio strumento Ismea di "auto-imprenditorialità" andando a finanziare su tutto il territorio nazionale le operazioni di subentro e di sviluppo delle aziende agricole, attraverso mutui a tasso zero e contributi fino al 35% a fondo perduto. “Nella misura rientrano gli investimenti fino a 1,5 milioni di euro (Iva esclusa), per una durata tra i 5 e i 15 anni, che siano finalizzati ad ampliare un’attività esistente oppure ad avviare un progetto di start up nel quadro di un'operazione di ricambio generazionale. I soggetti beneficiari dell'intervento sono le micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, amministrate e condotte e da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti.

Le agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per un importo non superiore al  60% delle spese ammissibili, dirette cioè allo sviluppo o al consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo. Possono dunque essere finanziati studi di fattibilità nella misura del 2% del valore complessivo dell'investimento da realizzare; opere agronomiche e di miglioramento fondiario ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria; opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili; oneri per il rilascio della concessione edilizia; macchinari, attrezzature, allacciamenti e impianti; servizi di progettazione, beni pluriennali. La potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione – si legge sempre sul sito dell’Ismea – non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.

Con questo strumento non sono invece finanziabili lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante. L'impresa beneficiaria deve fornire garanzie di valore pari al 100% del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell'ambito degli investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del mutuo agevolato concesso dall'Ismea. Sono ammissibili, ad esempio, garanzie ipotecarie di primo grado su beni oggetto di agevolazioni, oppure su altri beni della beneficiaria o di terzi; ma anche (in aggiunta o in alternativa) fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.

Le domande possono essere presentate telematicamente attraverso il Portale dedicato (https://strumenti.ismea.it/).

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