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Tecnica

La sicurezza delle moderne forbici da potatura

Sono un fondamentale ausilio all’intervento manuale di regolazione della vegetazione arborea, che purtroppo può essere causa di infortuni. I recenti progressi tecnologici, grazie alla sensoristica dedicata e all’elettronica, hanno reso questi attrezzi molto più sicuri

di Domenico Pessina
ottobre 2025 | Back

La potatura manuale delle piante arboree ha visto negli ultimi 40 anni una notevole evoluzione, grazie all’introduzione di forbici e cesoie azionate da una fonte di energia esterna, idraulica, pneumatica o elettrica. In quest’ultimo caso, con l’alimentazione a batteria è stato risolto brillantemente anche il problema della portabilità e dell’autonomia di funzionamento. L’avvento dell’elettronica ha infine consentito notevoli progressi circa l’efficienza operativa, consentendo ad esempio l’apertura differenziata della lama mobile, per eseguire con la massima rapidità ed efficienza tagli di rami e tralci di diametro differente.

Ma è sulla sicurezza d’uso che l’elettronica ha permesso di conseguire un deciso “salto di qualità”. Oltre all’affaticamento degli arti superiori e, a lungo andare, alla comparsa della sindrome del tunnel carpale per la mano che gestisce l’attrezzo, il rischio maggiormente ricorrente nella potatura manuale è rappresentato senza dubbio da tagli più o meno profondi causati dal contatto accidentale delle dita e della mano non impegnata nell’azionamento delle forbici. Una tale pericolosa evenienza è poi purtroppo favorita dal progressivo carico di lavoro che inevitabilmente si accumula durante la giornata lavorativa, con il conseguente calo di attenzione e di precisione nei movimenti. è proprio a questo aspetto che i produttori di forbici da potatura hanno dedicato attenzione di recente, mettendo a punto soluzioni particolarmente efficaci, in grado di risolvere il problema alla radice.

Sicurezza passiva e attiva. Guanti da lavoro, robusti ma flessibili, di materiale resistente all’usura e con un buon isolamento termico, rappresentano il principale presidio di protezione individuale che può aiutare a ridurre l’affaticamento, scongiurando al contempo anche piccoli tagli e abrasioni dovuti allo sfregamento con la vegetazione arborea e, in una certa misura, a ridurre la gravità di ferite importanti per il contatto accidentale con la lama mobile della forbice di potatura. E’ però sulla sicurezza attiva, e in particolare sulla gestione dei movimenti della lama, che i costruttori si sono concentrati per diminuire il rischio accennato.

Le strategie adottate hanno riguardato diverse soluzioni. Inizialmente è stata introdotta la funzione di taglio progressivo, ovvero il movimento della lama mobile segue fedelmente quello del grilletto di comando. In altre parole, se prima era sufficiente un singolo impulso per far compiere alla lama l’intero movimento, ora è necessario un comando continuato (“a uomo presente”) che operativamente consente di modulare l’ampiezza dell’escursione della lama in base alla pressione esercitata sul grilletto. In questo caso, l’ulteriore significativo vantaggio è che, in caso di contatto accidentale e di taglio sul dito, la normale reazione di dolore dell’operatore comporta l’istintivo rilascio del grilletto, limitando così i danni. A questo punto, la lama blocca immediatamente il movimento di chiusura verso il battente, passando poi nella maggior parte dei casi alla completa apertura. Ciò evita amputazioni e/o fratture della struttura ossea delle dita, ma non scongiura ferite profonde dei tessuti e lacerazioni o complete recisioni di nervi e tendini.

Il contributo della sensoristica. L’evoluzione antinfortunistica ha visto un deciso miglioramento con l’introduzione della sensoristica, in grado di impedire l’inizio del movimento se qualsiasi parte della mano che non impegna la forbice entra in contatto con la sua struttura. Il principio fisico sul quale si basa il sistema è la variazione di impedenza (che in questo caso può essere assimilata alla resistenza elettrica) che si verifica nel circuito conduttivo naturale costituito dalla forbice, e conseguentemente dalla mano che la impugna, dal corpo e dall’altra mano dell’operatore, quando accidentalmente quest’ultima tocca una parte metallica (la lama, o anche un altro elemento) della forbice stessa. In pratica, la chiusura del circuito elettrico provoca una riduzione della resistenza, che viene rilevata tramite un passaggio di una minima corrente, che a sua volta fa intervenire il blocco della lama.

Per la massima efficacia del sistema di protezione illustrato, è però necessario tenere presente alcuni accorgimenti, relativi alla variabilità delle condizioni personali dell’operatore e di quelle ambientali. Infatti, la resistenza elettrica, che in questo caso può essere considerata l’opposto della conducibilità, varia in modo significativo a livello individuale, per cui è necessaria una preventiva “taratura”, ovvero una regolazione sulle proprie peculiari caratteristiche. Molti produttori di forbici dotate di questa speciale funzione consigliano di attivare il dispositivo di protezione azionandolo e toccando l’attrezzo prima dell’uso con ciascuna delle dita della mano non impegnata, in modo da memorizzare un valore personalizzato di resistenza elettrica, così da poter sfruttare il circuito al massimo della propria sensibilità.

è però importante valutare adeguatamente anche le condizioni ambientali: la potatura di legno bagnato in superficie e/o in presenza di un’elevata umidità dell’aria ambiente può modificare significativamente la sensibilità del circuito. In questa situazione, l’impiego a mani nude delle forbici non è la miglior soluzione e si raccomanda quindi di indossare un paio di guanti adeguati, che però devono essere di tipo conduttivo. Sono disponibili al riguardo guanti che incorporano tasselli o trame in filamento d’argento, in grado di stabilizzare la conduttività del circuito che si crea quando si verifichi un contatto accidentale. Anche in caso d’uso di questi tipi di guanto è bene eseguire la procedura di taratura del dispositivo descritta.

Cosa offre il mercato. Tutti i principali produttori di forbici elettroniche offrono modelli dotati del dispositivo di protezione contro i tagli accidentali basato sulla variazione dello stato del circuito induttivo che si crea in tale evenienza. In aggiunta a tale dispositivo alcune aziende prevedono la fornitura specifica di guanti conduttivi. Per i modelli C35, C45 e C3X la Pellenc Italia di Colle val D’Elsa (SI) prevede il sistema “Activ’ Security”, un circuito conduttivo naturale che causa l’arresto immediato della lama in caso di contatto con il dito dell’utilizzatore, che deve essere espressamente attivato per la massima protezione.

Nella sua gamma di forbici da potatura professionali, la Zanon di Campodarsego (PD) include il modello Viper SV 45, per il quale è prevista la fornitura di due guanti fabbricati con tessuto conduttivo: quando la lama viene in contatto accidentalmente con la mano che non impugna l’attrezzo, il sistema elettronico rileva una variazione di conducibilità nel circuito lama della forbice-legno da tagliare-mano con guanto, intervenendo istantaneamente per bloccare la chiusura della lama. Anche il cavo elettrico di collegamento con la batteria a cintura o a zaino è ricoperto da un fascio di fili conduttivi, per evitare di tagliarlo inavvertitamente, scongiurando così un tipo di guasto difficilmente riparabile in campo.

In tema, la francese Infaco prevede un’interessante offerta, differenziata su tre livelli. Tutti i suoi modelli sono dotati del sistema “DSES wireless”, che consiste in un grilletto conduttivo in grado di stabilire un collegamento tra il corpo dell'utente e il sistema elettronico della forbice, riaprendo istantaneamente la lama se la testa di taglio dell'attrezzo entra in contatto con la mano opposta. Nonostante sia garantito per funzionare a contatto diretto con la cute, l’azienda raccomanda di indossare guanti conduttivi, che riducono l'attivazione accidentale su legno umido e/o troppo vicino al terreno. In alternativa, ma per una logica di funzionamento identica, c’è l'opzione “DSES cablata”, che richiede un guanto conduttivo dedicato, direttamente collegato a un cavo di alimentazione specifico, in grado di mantenere un sicuro collegamento fisico con la forbice.

La soluzione di maggior interesse è il sistema DSES senza contatto, che anticipa il verificarsi del potenziale contatto pericoloso. Si tratta di una soluzione pluripremiata nel 2024 all’EIMA di Bologna e al Vinitech di Bordeaux, che si avvale di un trasmettitore nel guanto e di un ricevitore nella forbice. In pratica, intorno alla testa di taglio si forma una sorta di “bolla di sicurezza”, sicché quando la mano non impegnata dall’attrezzo entra nella bolla (ovvero si avvicina troppo alle forbici), la lama si apre istantaneamente. Si tratta quindi di una protezione invisibile, che permette si eseguire la potatura in tutta sicurezza. Possono essere definite fino a tre zone sicurezza di ampiezza variabile, impostate direttamente dalle forbici o tramite l'app mobile dedicata, da definire anche in base alle dimensioni della mano del potatore. Il volume di protezione è di forma ovale, progettato per seguire le naturali curve della mano e preservare le abitudini di lavoro dell’operatore.


Un sistema basato sulla fisiologia del corpo

Costituisce un valore prettamente individuale e notevolmente variabile, che è differente da individuo a individuo in relazione ad una numerosa serie di fattori, inerenti caratteristiche personali, condizioni ambientali, area e pressione di contatto, tipo di abbigliamento indossato, ecc.

Il corpo umano è un insieme di cellule, composte in gran parte da una soluzione acquosa salina, e da una matrice extracellulare tra una cellula e l’altra, entrambe contenenti ioni. Dal punto di vista elettrico, può quindi essere considerato come un circuito caratterizzato da una differenza di potenziale, definita impedenza, che varia in funzione delle variabili elencate.

La resistenza elettrica del corpo umano, che a determinate condizioni può essere assimilata all’impedenza, varia anche in funzione del percorso della corrente; si tenga conto cha la maggior resistenza si registra proprio nel tragitto da una mano all’altra.

Anche l’estensione del contatto influisce a modificare la resistenza, così come l’eventuale presenza di materiale isolante nel passaggio di corrente, come ad esempio guanti, calze e altri capi di abbigliamento. è da considerare anche la pressione del contatto: intuitivamente, più la pressione è elevata, minore sarà la resistenza opposta. Inoltre, lo stato della cute incide notevolmente: l’umidità e soprattutto il sudore (che è acqua ricca di sali, quindi un mezzo ottimo conduttore), ma anche i tagli e le abrasioni contribuiscono a ridurre la resistenza.

Ecco quindi le molteplici ragioni per cui i più avanzati circuiti elettronici di interruzione del movimento della lama delle forbici da potatura in caso di contatto accidentale con parti del corpo umano (che si basano proprio sul monitoraggio della resistenza della cute tra le due mani) necessitano di un’accurata, diligente e ripetuta taratura del dispositivo, finalizzata ad intervenire con efficacia in relazione a determinate soglie predefinite, che possono variare per ogni operatore, ma anche in base alle singole condizioni ambientali e personali.

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